Capitolo 13

2.3K 103 47
                                    




Giorno 12 di crociera - Da qualche parte nel Mar Mediterraneo

Lauren mi scrisse presto quella mattina per farmi sapere che aveva prenotato una delle sale riunioni per noi dalle nove fino alle undici per la nostra prima lezione. Onestamente speravo che le avremmo potute fare nel suo dormitorio così da avere una privacy totale, ma non c'era nessuna speranza che la direzione o miei genitori fossero d'accordo.

Guardandomi intorno nella stanza rimasi abbastanza impressionata nel vedere quanto Lauren si fosse impegnata per sistemarla. Il pesante tavolo per le riunioni era stato in qualche modo spostato di lato e al suo posto c'erano 2 larghi pouf imbottiti, una fila di quelli che pensai fossero libri di musica, alcune bottiglie d'acqua e una selezione di cibi per la colazione su una tovaglia da picnic. Lauren era seduta sul davanzale della finestra mentre accordava la chitarra sul suo grembo.

- "Puoi cominciare a mangiare se vuoi, io finirò tra qualche secondo" mi disse Lauren.

Mi diressi verso il nostro piccolo spazio, dove era già sistemata una delle chitarre.

- "Sono entrambe tue?" chiesi mentre passavo le mie dita tra le corde.

- "No, quella è mia" disse indicando la chitarra che stavo ammirando "Mi sono fatta prestare quest'altra. Praticamente ho dovuto vendere la mia anima per lasciare che ce la dessero"

Lauren si alzò e iniziò a incamminarsi verso di me. Era vestita normalmente e aveva solo un leggero filo di trucco ma sembrava assolutamente stupenda, non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso.

- "E i pouf?" chiesi, mandando giù il nodo che avevo in gola e cercando di suonare il più sotto controllo possibile.

Lauren scrollò le spalle "Le sedie qui dentro rendono troppo difficile tenere una chitarra" continuò a camminare verso di me finché non fu distante solo pochi centimetri "E poi in questo modo è più divertente" aggiunse scherzosamente con voce bassa proprio sotto al mio orecchio.

La sensazione del suo respiro caldo che si scontrava contro la mia pelle mi fece rizzare i peli dietro il collo. Dopo essere state costrette a passare gli ultimi giorni separate, il mio intero corpo ora pregava per il suo tocco ad un livello completamente diverso che non mi sarei mai aspettata. Prima che io avessi la possibilità di rispondere lei si lasciò cadere sul pouf dietro di lei allontanandosi.

- "Ok iniziamo" affermò lei, guardando la mia espressione stordita con divertimento.

- "Sul serio?" mi lamentai. Sapevo che quella avrebbe dovuto essere una lezione ma avevo pensato che ci saremmo anche divertite un po'.

- "Si, sul serio" disse Lauren con tono beffardo "Dobbiamo impressionare tuo padre in modo da poter fare più di una lezione."

Per quanto odiassi ammetterlo aveva ragione. Rilasciai un sospiro mentre mi sedevo sul pouf di fianco al suo.

- "Beh almeno posso prima sentirti suonare? Voglio solo che la mia insegnate raggiunga buoni standard" la provocai.

Lauren sorrise "Penso che si possa fare. Qualche richiesta?"

- "Qualsiasi cosa. Solo qualcosa che ti piace suonare."

Lauren prese la sua chitarra e la accordò velocemente. Senza esitazione iniziò a suonarla, le sue dita pizzicavano le corde in qualche modo facendolo sembrare come se fosse così naturale come respirare. Non stava cantando ma mi ci vollero pochi secondi per realizzare quale canzone stesse suonando, era "Blackbird" dei Beatles, una canzone che avevo sempre amato. La guardai mentre continuava a strimpellare la chitarra con i suoi occhi chiusi e per la prima volta da quando ci eravamo incontrate sembrava completamente in pace. Non pensavo fosse possibile per Lauren diventare ancora più attraente, ma vederla suonare la chitarra non fece altro che provarmi che quella teoria fosse sbagliata.

Lifeboat Lighthouse (Traduzione Ita Camren)Where stories live. Discover now