Capitolo 6

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Giorni 5-7 (Camila's POV)

Non avrebbe dovuto fare così male. La conoscevo a malapena. Mi aveva detto fin dall'inizio che non avremmo potuto essere così intime. Non è che ci stessimo frequentando. Normani e Dinah mi avevano avvisata su come fosse lo staff. Ci eravamo baciate solo una volta.

Sapevo che non avrebbe dovuto fare così tanto male, ma lo faceva.

Faceva male perché avevo sempre faticato a legarmi alle persone, ma per qualche ragione sconosciuta con lei c'ero riuscita. Perchè un primo bacio poteva non essere importante per le persone, ma era importante per me. Perchè improvvisamente sentivo qualcosa oltre all'intorpidimento che di solito mi consumava. Faceva male perché lei stava ancora indossando il fottuto braccialetto che le avevo dato solo qualche ora prima, intorno al polso che lui schiacciava con le sue avide mani.

Mi piaceva e stupidamente mi ero autoconvinta che anche io potessi possibilmente piacere a lei. Potevo scommettere che la ragazza dagli occhi verdi e i suoi amici fossero tutti riuniti a ridere di me in quel momento, la stupida piccola passeggera sulla nave che aveva una cotta per Lauren. Perchè ero stata così ingenua? Lasciai che quei pensieri invadessero la mia mente e la consumassero finché la stanchezza finalmente ebbe la meglio sul mio corpo e mi garantì qualche ora in più di sonno.

***

Era inevitabile che avrei rivisto Lauren in qualche modo, ma non avevo realizzato quanto presto sarebbe successo. La mattina successiva i miei genitori mi convinsero ad unirmi a loro sul ponte più alto per il brunch della domenica. Ero appena pochi passi lontana dagli alloggi dei passeggeri quando sentii la familiare voce che la mia mente aveva temuto. Sfortunatamente la mia mente e il mio cuore non erano sulla stessa lunghezza d'onda, la sua voce roca mi provocava ancora brividi lungo la spina dorsale, cosa che mi faceva solo arrabbiare di più.

- "Camila" mi chiamò di nuovo Lauren, ma io continuai ad ignorarla.

- "Terra chiama Camila" disse con una risata, stringendo leggermente il mio polso per farmi girare e guardarla. Liberai velocemente il mio braccio dalla sua presa come se mi avesse appena scottato allo stesso modo di un ferro bollente. Riuscii a notare una lieve confusione sul suo viso a causa della mia reazione, ma decise di continuare lo stesso.

- "Alcuni di noi si incontreranno di nuovo stasera dopo il lavoro, ti va di unirti a noi?"

- "Passo" risposi in modo secco.

- "Non essere noiosa. Vieni" continuò Lauren scherzosamente, non avendo ancora colto la freddezza nella mia voce.

- "Perchè Lauren? Perchè vuoi che io ci sia?" sbottai, incapace di nascondere ancora la mia frustrazione. La ragazza dagli occhi verdi sembrò sorpresa del mio sfogo improvviso, ma si ricompose velocemente.

- "Perchè mi diverto con te. Mi piace passare del tempo con te" disse come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.

- "Beh sono sicura che puoi trovare qualcun'altro con cui divertirti" sputai velenosamente in risposta, spostando i miei occhi dal suo sguardo con la speranza che lei non vedesse il dolore che cercava di uscire da essi ogni minuto che passava.

Lauren rimase per un momento in silenzio, la confusione sul suo viso cresceva ogni secondo.

- "Mi sono persa qualcosa?" chiese infine.

- "Ti ho vista l'altra sera Lauren. È solo il ragazzo del bar o alterni tra i membri dello staff e i passeggeri che ti porti a letto tutte le notti della settimana?"

Le parole uscirono dalla mia bocca prima ancora che sapessi che cosa stessi dicendo. Il viso di Lauren cadde nell'incredulità, rispecchiando la sorpresa nella mia stessa mente alla mia non caratteristica risposta cattiva.

Lifeboat Lighthouse (Traduzione Ita Camren)Where stories live. Discover now