Capitolo 25

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Giorno 16 Di Crociera

Camila's Pov

Uscii dal dormitorio di Lauren senza voltarmi indietro. Non avrei potuto farlo, lo sguardo sulla sua faccia era abbastanza per farmi crollare. Era davvero ferita, ma lo ero anch'io e per una volta dovevo mettere il mio benessere al primo posto. Dovevo andarmene. Provavo così tante emozioni in quel momento che stavo lottando per provare qualsiasi cosa. Era come se il mio cervello non sapesse cosa provare, se la tristezza, la rabbia, il senso di colpa e la confusione, erano tutti miscelati insieme lasciandomi emotivamente svuotata e intorpidita.

Poggiai la testa contro la porta di Lauren e feci un respiro profondo, cercando di calmarmi e acquisire abbastanza forza per mettere un piede di fronte all'altro e allontanarmi dalla ragazza di cui ero irrimediabilmente innamorata. Quella ragazza che non ero nemmeno più sicura di conoscere. E se la persona di cui ero innamorata non fosse davvero lei? Mi ero innamorata della ragazza che mostrava interesse per me quando nessun altro sulla nave lo faceva. La ragazza che mi aveva fatto un discorso di incoraggiamento la seconda notte quando ero davvero giù, anche se mi conosceva a malapena. La ragazza che mi aveva colto alla sprovvista e mi aveva baciato nella vasca delle palline. La ragazza che mi aveva tenuto la mano a Roma e mi aveva detto che ero bella e per la prima volta in realtà mi aveva fatto credere che fosse vero.

Ma se tutte quelle piccole cose che mi avevano fatto innamorare di lei all'inizio non erano reali, allora quanto erano validi i sentimenti che avevo sviluppato per lei? E se mi fossi innamorata di 'quella' ragazza e quella ragazza non fosse davvero Lauren?

In quel momento ero proprio contro la porta, e riuscivo a sentire i suoni dei singhiozzi della ragazza più grande come se fossi nella stanza con lei. Senza preavviso, il nodo in gola ebbe la meglio su di me e le lacrime cominciarono a scivolare silenziosamente lungo il mio viso di nuovo. Quello era un tale casino e la parte peggiore era che l'unica cosa che volessi fare in quel momento era rannicchiarmi tra le braccia di Lauren e piangere sulla sua spalla fino a quando non mi fossi addormentata.

Non avevo mai provato la sensazione di avere il cuore spezzato. L'avevo letto più volte di quanto potessi contare, ma nulla avrebbe potuto prepararmi al modo in cui mi sentissi in quel momento. Le emozioni sono tutte create da reazioni chimiche nel nostro cervello, lo sapevo per certo, quindi perché potevo sentirlo in ogni parte del mio corpo? Il lento dolore persistente al centro del mio petto, il nodo nello stomaco, la pressione intorno ai miei polmoni sempre più stretti, il senso di soffocamento. Quello era dolore.

In qualche modo, tornai alla mia suite, il mio corpo impostò il pilota automatico perché riuscivo a malapena a ricordare il tragitto. Trattenni il respiro mentre varavo la porta d'ingresso, quasi certa della reazione a cui avrei assistito dall'altra parte.

Mentre mi avviavo nella zona giorno entrambi i miei genitori erano seduti sul divano guardandomi in attesa, proprio come pensavo che sarebbero stati. A giudicare da alcuni degli sguardi che avevo ricevuto mentre camminavo per la nave, sapevo di dover essere un relitto completo in quel momento, ma non c'era un grammo di cura o preoccupazione su uno dei loro volti. Rimasero completamente imperturbabili dall'evidente stato emotivo in cui mi trovavo.

- "Beh?" Mio padre mi chiese dopo circa trenta secondi in completo silenzio.

Cosa potevo dire, cosa c'era da dire?

L'ultima cosa che volevo fare era dare loro la soddisfazione che avessero ragione su Lauren. Il pensiero di essere così compiaciuti e felici a spese della mia felicità era estremamente inquietante. Sapevo anche per certo che avrebbero usato quello contro di me durante qualsiasi disaccordo che avremmo avuto in futuro. Avrebbero citato questo come un perfetto esempio del perché dovrei sempre fidarmi del loro giudizio e non deviare mai dal percorso che mi avevano indicato. Mi avrebbero detto di avere a cuore solo i miei interessi e di non volere che mi facessi di nuovo male. Tutte stronzate, naturalmente. Ai miei genitori non fregava niente di quanto mi sentissi spezzata in quel momento, l'unica cosa che li preoccupava era se la loro reputazione fosse ancora intatta o meno.

Lifeboat Lighthouse (Traduzione Ita Camren)Where stories live. Discover now