Capitolo 30

1.9K 96 81
                                    




Giorno 20 (Parte 2) - Da qualche parte nel Mar Mediterraneo

Con un ultimo respiro profondo uscii dalla stanza. Era ora di prendersi le proprie responsabilità e affrontare le conseguenze.

Attraversai il soggiorno, Sofi era seduta davanti alla televisione con una ciotola di cereali, affascinata dallo spettacolo per bambini che avevano messo su per lei, e andai in sala da pranzo. I miei genitori erano già seduti a tavola, entrambi seduti su un lato come se stessero per condurre un colloquio di lavoro, o forse "interrogatorio della polizia" sarebbe stata una descrizione più accurata di ciò che probabilmente stava per accadere. Riuscivo a sentire il cuore battermi forte nelle orecchie.

- "Siediti Karla" Mi ordinò mio padre nel momento in cui mi vide entrare nella stanza. Mi aveva chiamata con il primo nome, ciò significava che fosse davvero grave. Sentendomi un po' nauseata, ingoiai il nodo che avevo in gola e mi ricordai perché lo stessi facendo mentre mi sedevo silenziosamente al tavolo. Subito iniziai a riempire il piatto di uova strapazzate e bacon, evitando a tutti i costi il ​​contatto visivo.

- "Ci hai umiliati ieri" Annunciò mio padre e senza perdere tempo andò al sodo. Mi bloccai, la rabbia mi bruciava nelle vene.

Alla fine alzai lo sguardo, fissandolo incredula "Come saresti stato umiliato esattamente? Nessuno sapeva nemmeno che la canzone di Lauren parlasse di me, e anche se lo avessero saputo, era bellissima, non c'è niente di cui vergognarsi."

- "Niente di cui vergognarsi?" Mia madre balbettava con rabbia "Ci sono così tanti giovani uomini adatti su questa nave eppure nostra figlia ha deciso di entrare in una" relazione" non solo con un membro dello staff, ma anche con una donna. Immagina cosa direbbero le persone se lo sapessero! Non sei solo una ragazza normale Camila, tuo padre è un uomo potente e rispettato, l'immagine della sua famiglia è molto importante."

La mia mascella si spalancò. Ero totalmente senza parole. Sapevo che gli affari e la reputazione di mio padre fossero importanti per lui, ma erano davvero più importanti della felicità di sua figlia? Perché sembrava fosse così.

- "Sei una bella ragazza Camila" Mio padre sospirò "Se ci provassi, penso che potresti facilmente trovare un ragazzo, ti sei accontentata troppo facilmente."

- "Accontentata?" Ripetei incredula "Non mi accontento affatto, Lauren è incredibile. Le cose non sono state facili ma lei è la cosa migliore che mi sia mai capitata. E a prescindere, anche se non stessi con lei, non vorrei comunque un fidanzato. Notizia flash, nel caso vi fosse sfuggito di mente, sono gay."

- "Come puoi saperlo se non hai mai avuto un ragazzo? Se solo provassi..."

- "Tu hai mai avuto una ragazza?" Risposi a tono, interrompendo mia madre a metà frase.

- "Ovviamente no" Mi derise.

Alzai le sopracciglia in "E allora come puoi sapere che non sei bisessuale?"

- "Perché non sono attratta dalle donne, questo è ridicolo" Continuò lei.

- "Vedi! È esattamente la stessa cosa. Non ho bisogno di un ragazzo per sapere che non sono attratta dai ragazzi, lo so e basta."

Mia madre alzò gli occhi al cielo "Non è la stessa cosa."

- "È ESATTAMENTE LA STESSA COSA" Gridai esasperata.

Mio padre emise un altro profondo sospiro in segno di delusione "Mi sembra che tu lo stia facendo solo per ribellarti a noi Camila."

- "Non montarti la testa" Lo schernii, distogliendo lo sguardo dal tavolo. Era già chiusa completamente la conversazione, niente di quello che avrei potuto dire avrebbe mai cambiato le loro opinioni, era chiaro.

Lifeboat Lighthouse (Traduzione Ita Camren)Where stories live. Discover now