prologo

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3 anni.

Erano 3 anni che viveva dentro le stesse quattro mura, dormiva nello stesso letto, pisciava nella stessa latrina e guardava il mondo che andava avanti dalla stessa piccola finestra sbarrata.

-"Jeon, preparati"- parlò il poliziotto al di là della cella -"stai per uscire-" tuonò. 

-"non brontolare Minhyuk, tanto so che ti mancherò"- parlò Jungkook mettendo velocemente le scarpe -"mancherò a tutti qui dentro"- urlò felice.

Finalmente, dopo aver fatto il solito scatto metallico che ormai Jungkook conosceva a memoria, la porta della cella lentamente si aprì. Con fare drammatico Jungkook si voltò per dare un'ultima occhiata al luogo che lo aveva ospitato negli ultimi tre anni, fece finta di asciugarsi una lacrima per poi voltarsi verso Minhyuk.

-"ma chi voglio prendere in giro"- si mise a ridere di gusto -"non mi mancherà niente di questo posto di merda"- 

Un pazzo in meno, pensò il poliziotto accompagnando Jungkook verso i cancelli esterni.

Appena messo il muso fuori da quel posto puzzolente, Jungkook respirò a pieni polmoni, quasi non gli sembrava vero, era libero, stava per tornare a casa.

Lontano, verso il parcheggio, riuscì a scorgere una macchina, la sua macchina, luccicante come sempre. Aumentò il passo, non trattenendo più l'emozione, e, una volta arrivato davanti alla sua auto, il finestrino si abbassò.

-"pronto per tornare a casa?"- parlò una testa piena di capelli biondi con un sorriso che partiva da un orecchio ed arrivava all'altro.

-"Jimin"- urlò il corvino entrando in macchina -"finalmente hai preso la patente"- ironizzò vedendolo al volante.

-"sai, sono cambiate tante cose in questi tre anni, capo"- sorrise Jimin mettendo in moto. 

-"e io non vedo l'ora di saperle tutte"- gli rispose Jungkook indossando i suoi amati occhiali da sole che Jimin gli aveva da poco passato.

Erano in viaggio da circa un'ora e ormai si erano allontanati dalla Busan trafficata e civilizzata per addentrarsi verso la zona più periferica, verso la campagna. Prima di essere arrestato, Jungkook aveva ben visto di acquistare un casolare dove vivere con la sua squadra, in modo tale da poter organizzare al meglio le rapine ed allenarsi in totale tranquillità ed è proprio lì che Jimin lo stava accompagnando.

Passarono un'altra ventina di minuti e poi Jungkook la vide da lontano, la loro casa. Da fuori sembrava una vecchia fabbrica fuori uso ma dentro Jungkook e gli altri l'avevano attrezzata e modernizzata, era un nascondiglio perfetto per un gruppo di ladri, nessuno li avrebbe mai cercati lì. Finalmente Jimin parcheggiò e Jungkook, ormai tutto un fremito, scese velocemente dalla macchina. 

Arrivò davanti alla porta piena di edera e, scostando un vaso lì vicino, tirò fuori una piccola chiave che poi inserì nella serratura, una volta scattata Jungkook tirò forte la porta verso di sé provocando un suono fastidioso e finalmente entrò. 

-"ragazzi sono tornato"- strillò Jungkook una volta arrivato al centro del grande salotto.

-"Jungkook non c'è nessuno"- disse Jimin una volta raggiunto l'amico. 

-"e dove sono?"- chiese confuso.

-"sono tornati in città quando sei stato preso"-

-"Jimin ho pensato ad un nuovo colpo"- disse Jungkook voltandosi verso il maggiore -"contatta la squadra"- disse togliendosi gli occhiali da sole con fare teatrale -"si torna in scena"- 

...

Sono tornata con una storia
completamente diversa :)

Questo era il prologo, il primo
capitolo verrà pubblicato una
volta conclusa l'altra storia.

Spero vi abbia
incuriosito almeno un po',
ditemi cosa ne pensate♡

Jeon's 7 |taekook|Where stories live. Discover now