15-Ancora bugie

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<Dove diavolo eravate?!> la voce di Marlene era rimbombata per tutta la Sala Comune, fortunatamente vuota, appena i quattro furono tornati dalla loro piccola "ricerca" nella stanza delle necessità.
Era passato molto tempo perché tutti i loro amici avevano uno sguardo preoccupato con un pizzico di rabbia messo in mezzo.
<Pensavamo che vi fosse successo qualcosa!> continuò Alice <di questi tempi non è bello vedere i tuoi amici sparire, anche se solo per un paio d'ore> finì quasi in un sussurro mentre Frank le passava una mano intorno alla vita per farla rilassare un po'.
Quando si erano accorti della loro assenza era passata a tutti la voglia di mangiare e la gioia del "sì" di Lily a James aveva lasciato spazio all'ansia che fosse successo qualcosa ai quattro nuovi.
Quando Silente li aveva congedati erano letteralmente corsi fino alla torre sperando di trovarli sul divano davanti al fuoco o in dormitorio ma di loro nessuna traccia e allora avevano iniziato a preoccuparsi sul serio.
<Ragazzi, oh Merlino, eravamo in uno dei giardini interni a chiacchierare e il tempo è passato che nemmeno ce ne siamo accorti> buttò li Harry.
Lily alzò un sopracciglio non del tutto convinta.
<Voi non avete mangiato, non vi è venuta fame a un certo punto?>
<Si ma ci eravamo portati qualcosa dalle cucine gli Elfi sono stati davvero gentili> provò a non farlo sembrare troppo finto Hermione con Ginny al suo fianco che annuiva.
<Voi come sapete delle cucine?> Remus ancora non se la beveva, e Lily aveva ancora dei dubbi.
<Oh, merito di Ron> sparò sempre Harry cercando di essere credibile.
<Si, vedete un paio di giorni fa mentre stavo andando in biblioteca per parlare con Hermione, ho sentito due ragazzi del quinto o sesto anno che parlavano di prendere qualcosa dalla cucina e che sarebbe bastato fare il solletico alla pera del quadro dei sotterranei> spiegò lui gentilmente in imbarazzo a dover mentire così spudoratamente a delle persone a loro così care.
Provò ad immaginarmi come poteva sentirsi Harry: probabilmente uno schifo. Per loro era così semplice e naturale, certo era sempre difficile trovarsi davanti un Sirius Black vivo e giovane e Remus Lupin con il viso da ragazzino bello e spensierato nonostante le cicatrici evidenti.
Ma Harry aveva davanti tutta la sua famiglia che non aveva mai conosciuto davvero, i suoi genitori felici e innamorati.
<Noi non volevamo farvi preoccupare, ci dispiace. Volevamo passare il pomeriggio tra noi come una volta e non abbiamo pensato di dirvi che non venivamo a cena> Ginny abbassò lo sguardo capendo come si sentivano perché lei era stata un'anno intero a preoccuparsi per Harry, Ron e Hermione quando nessuno sapeva dove diavolo fossero e le tornò in mente il dolore che aveva provato per tutto quel tempo pensando di non poterli vedere mai più.
Per non parlare del mondo che le era crollato addosso quando Harry le sembrava morto. Aveva sentito Ron e Hermione urlare con lei condividendo il loro dolore almeno un pochino.
Sentì le labbra di lui sulla sua tempia che le trasmisero calore e la tensione si allentò un pelo.
<Beh ragazzi basta che la prossima volta avvisiate> sdrammatizzò James che era ancora felice della risposta della Eva- Lily.
<Qui qualcuno è molto felice> lo canzonò la Weasley.
<Deve sapere signorina che una delle sue compagne di stanza ha appena accettato di venire a Hogsmead con me> ribadì lui gonfiando il petto. Lily roteò gli occhi e si preparò alla reazione delle sue amiche.
<NON CI POSSO CREDERE!> urlò quasi la riccia.
<Hermione proprio oggi dovevamo stare per conto nostro?!> tutti risero al broncio della Weasley.
<Sei adorabile Weasley> le sussurrò all'orecchio Harry facendola arrossire di botto.
<Harry potresti smettere di far arrossire mia sorella ogni volta che le rivolgo la parola?!> sbuffò Ron mentre gli altri continuavano a ridere.
<Io non ci posso fare niente! È lei che ha un debole per me> Lily senza dare troppo nell'occhio smise di ridere e si concentrò sul ragazzo biondo che si era appena aggiunto alle risate. Per una frazione di secondo gli sembrò di vedere James Potter davanti a lei.
Mano nei capelli, espressione sicura di sé e petto in fuori. Se non fosse per l'età sarebbe potuto sembrare suo figlio.
Notò che qualcun altro doveva aver notato la somiglianza, perché Remus era paralizzato a guardare la scena. Con lo sguardo si ripromisero di parlarsi più tardi e di fare finta di niente in quel momento. Nel caso fosse successo qualcos'altro di strano avrebbero indagato provando a metterli alle strette.
<James! Pronto a perdere domani?> ghignò sicuro di sé Harry. Hermione roteò gli occhi alla stupidità di suo "fratello" non capendo cosa ci trovasse in uno stupido boccino.
<Domani? Domani!> esclamò il capitano della squadra <Mi ero dimenticato delle selezioni!> si sbattè una mano sulla fronte stupito di sé stesso.
<Sia lodato Merlino! Potter che si dimentica del Quidditch> lo prese in giro la rossa facendo ridere tutti. <Non pensavo che questo giorno sarebbe mai arrivato>
Lui con la sua solita espressione arrogante si abbassò alla sua altezza soffiandogli a pochi centimetri dalle labbra.
<Vedi cosa mi combini Evans?> i loro nasi si sfioravano appena e Lily sentiva il suo fiato caldo sul collo, si trattenne dal chiudere gli occhi e respirò profondamente.
<No, io vedo solo il tuo ego smisurato Potter> lo prese per la camicia e lo avvicinò ancora un po' tanto che le loro labbra quasi si sfioravano.
<Ma tanto io per te sono solo una sfida no? Tutto questo non ha nessun effetto su di te>
Le ragazze erano sul punto di esultare perché non avevano mai visto questo lato di Lily Evans ma dovettero ammettere che era grandiosa. James stava boccheggiando non riuscendo a spiccicare parola, il suo cervello era scollegato.
<Sei così ovvio> disse ancora la Evans allontanandosi lentamente da lui ma continuano a guardarlo negli occhi.
<Io- io non s-sono ovvio!> esclamò. Felpato rise sguaiatamente insieme a Ron mentre Harry e Lunastorta si limitarono a un sorriso innocente.
Poi Lily prese a braccetto Alice e Marlene facendo segno alle altre due e prese a salire le scale del dormitorio. Prima di sparire si voltò un'ultima volta verso i ragazzi sorridendo.
<Ci vediamo domani al campo da Quidditch, James> e con un ultimo bacio volante sparì ridacchiando.
Una volta entrate nel dormitorio il caos.
<Sei stata fantastica! Te si che sei mia sorella!> esclamò Marlene tutta contenta.
<Così impara Potter> borbottò Alice.
<Secondo me è svenuto> ridacchiò Ginny.
<Non avrai forse esagerato?> disse cautamente Hermione. <Oh andiamo scherzavo! Lily sei stata assolutamente magnifica!>
<Questa è la nostra ragazza> ribadì Marlene <Tornerei di sotto solo per vedere la sua faccia>
E la serata passò così, tra chiacchiere e risate. Lily si addormentò molto tardi quella sera troppo impegnata a pensare a una sola persona il suo bel James che di li a poco sarebbe stato suo e di nessun'altra.

Il golden trio nel 1977Where stories live. Discover now