25-Cosa devo fare?

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Regulus aveva aspettato che i suoi compagni uscissero insieme ad un Pettigrew tremante prima di prendere una seconda strada per il 7 piano.
Si sentiva una strana sensazione dietro alla nuca come se qualcuno lo stesse seguendo ma voltandosi non vide nulla. Eppure avrebbe giurato di aver sentito lo sventolio di un mantello, ma forse era solo paranoico.
Camminò fino ad arrivare decanti al ritratto di Barnaba il Babbeo e si sedette aspettando chi gli aveva dato appuntamento.

A pochi corridoi di distanza, dopo essersi assicurato che il giovane Black arrivasse indisturbato dove voleva, Harry si levò il martello dell'invisibilità. Aprì la mappa e dopo un occhiata veloce, affrettò il passo verso i suoi amichetti mangiamorte. Si assicurò che entrambi gli oggetti ereditati da suo padre scomparissero e uscì allo scoperto facendo finta di non aver notato niente di strano.
Con la coda dell'occhio vide Peter tremare da capo a piedi mentre tirava fuori la bacchetta dopo un cenno di Avery.
A quel punto il prescelto constatò fosse meglio proseguire e andare dritto a sbattere contro il povero "prossimo a essere" cucciolino di Voldemort.
<Oh cazzo.. scus- Peter! Che ci fai qui?> si finse sorpreso di vederlo nonostante non lo fosse affatto. La sua rabbia cresceva a ogni secondo: prima la finivano, prima poteva andare a parlare con Regulus.
<Ha-Harry .. facevo un g-giro> il piccolo ratto si stava guardando intorno con una paura tale da potersi spaventare con la sua stessa ombra.
<Come mai un giro a quest'ora? Non ti facevo un tipo notturno> la buttò li lui casualmente.
<Effettivamente ti stavo cercando> sembrava che avesse ripreso un po' di coraggio, oppure era solo la consapevolezza di avere altri quattro Serpeverde nascosti nell'ombra pronti ad attaccare. Harry rimase colpito dal cambiamento nel suo atteggiamento ma non lo fece notare al ragazzo che aveva di fronte. Non avrebbe mai avuto speranze contro di lui, Harry era alto e con in fisica da paura. La sua aura magica era più forte di quella di Silente ed era quasi al pari di Merlino in persona secondo Hermione. Peter era basso e grassoccio, debole e con il cervello contorto dalla paura.
<A si? Sono tutto orecchi!> si era voltato di spalle mentre parlava sperando che lo attaccasse almeno alle spalle. Fortunatamente fu così e in risposta gli arrivò uno Stupeficium dritto alla schiena che lo fece sbattere faccia a terra. Sentì del calore sulla guancia sinistra, si era tagliato e perdeva sangue.
Risate echeggiarono per il corridoio vuoto e il resto della combriccola venne alla luce delle stelle e della luna, quasi piena.
<Così codardo da non potermi attaccare guardandomi in faccia, eh Peter?!> ricevette un calcio che probabilmente gli ruppe una costola ma non per questo chiuse la bocca.
<Nemmeno mi rispondi?! Al tuo posto mi fai menare da McNair? Non eri tu a dovermi fare soffrire per entrare a far parte dei mangiamorte?>
Avery lo prese per i capelli alzandolo da terra e prese a urlare nel suo orecchio.
<Cosa cazzo stai dicendo! Tu che ne sai eh>
<Uhuh nervosetti stasera Avery?> un pugno lo colpì in pieno stomaco facendogli sputare un po' di sangue e cadere in ginocchio dopo che il Serpeverde gli aveva mollato i capelli.
<Peter!> chiamò Harry <Avanti usa quella cazzo di bacchetta e finisci ciò che devi finire e tornatene strisciando dal tuo signore senza naso!>
Mulciber urlò di rabbia e prese ad avvicinarsi velocemente al biondo che non batteva ciglio; il sangue che ancora colava ai lati della bocca e dalla guancia. L'addome pulsava dolorosamente rendendo ogni respiro agonizzante.
<Fermo!> Alecto Carrow uscì dal nulla e fulminò il troll nella sua avanzata <Il mezzosangue ha ragione, per quanto mi piacerebbe, è il Grifondoro a doverlo ferire>
Peter deglutì a vuoto ma riprese a stringere la bacchetta e puntandola contro il suo compagno di casa che, sorprendentemente stava ghignando.
<CRUCIO!> Peter lo voleva davvero e gli uscì piuttosto potente. Harry cadde a terra ma non diede loro la soddisfazione di urlare. Era sorpreso dal sangue freddo dello stupido ratto. Aspettò pazientemente che finisse e tutto dolorante biascicò.
<È l'unica cosa che riesci a fare? Un primo no avrebbe fatto di meglio> ciò che non si aspettava era che lo avrebbero attaccato in tre. Collassò sul pavimento e stavolta urlò, mentre sentiva che le vecchie ferite si riaprivano.
<Può bastare così> Alecto pose fine alla sua agonia e si trascinò via i compagni che se la ridevano. Peter era tutto tronfio e camminava con il petto in fuori mentre a ogni passo la sua pancia balzellava.
<Vedrai come sarà contento il Signore Oscuro! Ottimo lavoro Peter> e fu l'ultima frase udibile in quel corridoio buio.
Harry rimase solo. Solo con il suo respiro mentre tutto cominciava a girare.

Regulus stava diventando impaziente dopo 15 minuti che aspettava. Normalmente se ne sarebbe già andato ma quella sera c'era qualcosa che gli imponeva di restare. Come se fosse una cosa importante. E fu così che al 17esimo minuto sentì qualcuno urlare e fu certo che fosse Taylor. Si alzò, mandò al diavolo chiunque gli avesse fatto quel brutto scherzo e cominciò a camminare verso la fonte dell'urlo. Non ne capì il motivo nemmeno lui seppe solo che passo dopo passo arrivò a dove il ragazzo cercava di reggersi in piedi tenendosi stretto a una colonna. Era ridotto male. Uno zigomo spaccato e sanguinante e intravide il torace viola per il calcio di Avery di poco prima mentre si alzò la maglia per controllare se era nelle condizioni di poter camminare.
Regulus notò che stava eseguendo incantesimi guaritori senza bacchetta per velocizzare la guarigione ed effettivamente stava funzionando perché ogni qualvolta si sentiva un crac. Ipotizzò che fossero ossa dalla faccia dolorante che assumeva dopo ogni incantesimo detto sottovoce.
<Serve una mano?> si stupì di lui stesso. Perché il suo cervello aveva agito da solo? Quel ragazzo gli ispirava una sicurezza che solo suo fratello Sirius era riuscito a fargli provare, tanti anni prima.
Harry sobbalzò.
<Vedo che mi hai aspettato> disse tra il sorpreso e il compiaciuto.
<Sei tu che mi hai mandato il biglietto?> Regulus non capiva perché proprio lui, tra tutti gli studenti della scuola, volesse parlare <Cominciavo a pensare che fosse uno scherzo> parlare con Harry era dannatamente semplice.
<Sapevo del piano di stasera e sarebbe stato strano se non avessi fatto uno dei miei soliti giretti notturni proprio oggi> la faccia di Regulus era impagabile.
<Come hai fatto a sapere.. perché ti sei presentato.. sei forse impazzito?!> aveva cominciato a gesticolare mentre un'altra costola scricchiolò rompendo il silenzio.
<Non ha importanza come lo so o il perché sono venuto, io e te dobbiamo parlare di una cosa importante> il giovane Black mise su una faccia scettica e incrociò le braccia al petto.
<Cosa potrebbe mai dire un Grifondoro come te ad un Serpeverde se non Black come me? Mi hai già fatto perdere tempo. Cosa ti fa pensare che ti ascolterò>
<Il fatto che tu abbia aspettato 18 minuti e 47 secondi>
Regulus dovette regalarvi il punto. <Vai avanti hai catturato la mia attenzione>
<Devi prima promettermi che mi ascolterai fino alla fine senza interrompermi e che non farai di matto dopo due frasi>
<Tu sei matto> borbottò.
<Regulus, voglio la tua parola> quella storia si faceva interessante. Regulus voleva sapere di più, voleva sapere tutto di quel ragazzo misterioso. Annuì e lui prese a parlare.
<Il mio vero nome è Harry Potter e vengo dal futuro> ignorò la reazione del giovane Black e andò avanti. <So che vorresti prendere il marchio nero perché i tuoi genitori vogliono così il tuo futuro ma non ti porterà da nessuna parte, tra due anni sarai morto> lasciò che il contenuto di ciò che stava dicendo venisse assorbito e proseguì. <Sei morto per mano di Voldemort perché avevi scoperto il suo segreto e cambiato idea su come voler spendere la tua vita. Hai cominciato a "tradire" il tuo signore e dopo che sei stato scoperto ti ha fatto uccidere a soli 18 anni>
<E.. e quale sa-sarebbe il suo segreto?> Reggie si ritrovò a tremare. Sapeva che quel ragazzo non gli avrebbe mai mentito, era troppo buono. Pensare di morire appena maggiorenne era straziante.
<Horcrux, penso che tu sappia di cosa sto parlando> il moro annuì disgustato.
<Ne ho già trovato uno ed è al sicuro nel mio baule e so la posizione di altri 4. Per l'ultimo devo fare una ricerca qui a scuola e nel mio tempo ce n'era ancora uno ma qua non lo ha ancora creato> pensò al serpente che aveva ucciso Piton <comunque dovrebbe crearlo tra circa 4 anni e a quel momento sarà bello che morto>
<7 Horcrux? Quello schifoso purista ne ha creato 7?> Harry annuì.
<Reg ascolta, ho bisogno del tuo aiuto e di in altra persona che so essere in buoni rapporti con te. Non prendere il marchio e evita di farlo fare anche a Piton> quasi lo stava supplicando.
<Piton lo ha già preso e no->
<Piton sta mentendo, l'ho seguito con il mio mantello dell'invisibilità sta solo facendo finta per non essere escluso. Nel mio tempo lo aveva preso subito dopo la scuola>
Regulus ci pensò su. Valeva la pena rischiare di morire per aiutare uno che veniva dal futuro? Chi gli garantiva che il piano sarebbe riuscito?
<Come fai a dire che da qui a 4 anni quell'essere sarà morto?>
Harry ghignò. <Io l'ho ucciso il 2 maggio 1998> al ragazzino per poco non venne un infarto. <Ti giuro che ti spiegherò tutta la storia ma prima devi convincere Piton a collaborare con me e con te se accetti. Potrete far finta di avere il marchio e che tu lo hai preso nelle vacanze di Natale per un cambio di programma. Nessuno sospetterà di noi. Non voglio che moriate come nel futuro>
<Cosa devo fare di preciso? Sono tutto orecchi> disse il giovane con un sorriso vero allungando la mano verso un Harry euforico.

Il golden trio nel 1977Where stories live. Discover now