31-Grotta

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Ciò che Regulus notò come prima cosa fu, acqua.
Una grossa distesa d'acqua che sembrava non finire mai e che si stava agitando come impazzita alzando schizzi alti diversi metri. Poco più avanti dello scoglio su cui lui ed Harry erano appostati c'era una grande grotta, spaventosa alla sola vista che sembrava guardarli con sfida.
<Come hai fatto a smaterializzarti dentro Hogwarts?> urlò al prescelto per sovrastare il rumore del mare.
<Le barriere attorno alla scuola non sono così potenti come tutti credono Reg> che fosse stupito era poco. <Però dentro la caverna si arriva solo a nuoto>
<Sei pazzo?! Perché lì dentro non ti puoi smaterializzare?>
<Lord Voldemort non è ancora morto da voi. È troppo forte anche per me, nonostante io possegga parte della sua magia>
L'ultima frase lasciò il giovane un po' perplesso ma non chiese nulla perché sapeva che se Harry avesse voluto glielo avrebbe detto.
Tutto quello che Ron riuscì a proferire fu un <Miseriaccia amico!>
Quando si tuffarono a capofitto dallo scoglio la prima cosa che percepirono fu un ondata di freddo glaciale. Uno di quelli che ti entra fin dentro le ossa e che ti toglie il fiato per qualche secondo paralizzandoti. Poi riprendi il controllo del tuo corpo e cominci a nuotare perché è l'unica cosa che in quel momento puoi fare, e lo fai il più veloce possibile perché non vuoi perdere tempo a uscire da quella tortura e scaldarti un po'.
Ci vollero esattamente 17 minuti e 34 secondi per arrivare alla sponda della grotta e furono i peggiori della vita del giovane Black e del Weasley.
Harry fece un incantesimo a tutti e tre e si ritrovarono asciutti in un batter d'occhio.
<Sai che al ritorno non dovremo farlo?>
<Grazie a Merlino. Già stavo cominciando a preoccuparmi> nel tono di Ron c'era ancora quella nota d'ansia.
Harry tirò fuori un coltellino dalla tasca e si tagliò la mano sinistra come aveva visto fare a Silente molto tempo prima ignorando le proteste del suo migliore amico.
<Zitto Ron! Ho bisogno di voi due al pieno delle forze per questo> dopo quello nessuno osò anche solo pensare di contraddirlo.
I due accompagnatori guardavano meravigliati tutto ciò che si sviluppava intorno a loro e senza rendersi davvero conto di ciò che stava succedendo si trovarono seduti su una barchetta di legno diretti verso il nulla apparente.
L'atmosfera attorno a loro era tetra e pesante. Era come se l'aria intorno ti stesse suggerendo di non fiatare e di scappare più lontano possibile. Il silenzio era fin troppo rumoroso e stava urlando dentro le orecchie di chiunque avesse il coraggio di entrare lì nella speranza di fagli cambiare idea. E il lago stava avanzando una richiesta a suon di onde calme di non aver paura.
Ma Harry aveva già affrontato quel silenzio e quel luogo così spaventoso e opprimente, che ti schiaccia ogni voglia di vivere fuori dal corpo. Si ricordava il fuoco e se chiudeva gli occhi poteva ancora sentirlo, il rombo delle fiamme attorno a lui e la luce che era talmente forte che quasi era riuscito a scorgere una porzione di soffitto che al buio sembrava non esistere nemmeno.
Il viso di Silente pallido e scavato era ancora impresso nella sua mente mentre la mano bruciacchiata teneva salda la bacchetta più potente del mondo.
La barca arrivò alla fine della sua corsa e uno alla volta i tre ragazzi scesero per appoggiare i piedi su una piattaforma nel bel mezzo dell'acqua scura e profonda.
<Harry che post- > Ron venne interrotto.
<Ascoltatemi bene voi due> dopo i loro accenni di assenso proseguì molto serio.
<Vi devo chiedere un favore gigantesco, ma è necessario per prendere l'Horcrux. Mi seguite mhm?> i due annuirono di nuovo non fidandosi delle loro voci che si sarebbero incrinate. <Dovrete fare esattamente quello che vi dico ora senza cambiare nulla. In quel bacile> e lo indicò dietro di sé <c'è una pozione che dovrò bere fino all'ultima goccia così che poi appaia il medaglione. Quella pozione mi farà soffrire enormemente e per un po' dimenticherò chi sono e vi pregherò di uccidermi> entrambi rabbrividirono ed Harry dovette fermarsi un attimo per tenere a bada le sue emozioni. In quel momento non poteva diventare sentimentale avrebbe peggiorato solo le cose <Voi non dovete assolutamente smettere. Io vi pregherò ma voi dovete andare avanti pretendendo di non sentire le mie suppliche, avete capito?> sperò con tutto il cuore che accettassero perché un solo passo falso e sarebbe stata la fine.
<Okay...> la voce di Ron era un soffio distrutto dalle emozioni. Per l'ennesima volta doveva stare a guardare il suo migliore amico soffrire e non poter far nulla. Harry lo guardò grato mentre Regulus annuì al suo fianco non trovando la forza per parlare.
<Reg tu hai il compito di darmi da bere quella roba. So che sarà difficile ma Ron è più forte di te e riuscirà a tenermi a bada più facilmente> guardò il suo amico con uno sguardo che non aveva mai riservato a nessuno fino a quel momento ma lui ne aveva bisogno per fargli capire che Harry credeva in lui. <Alla fine se vi chiederò dell'acqua NON toccate assolutamente la superficie del lago o saranno guai. Caricatemi sulla barca e portatemi sull'altra sponda, da lì riuscirò a smaterializzarmi perché il potere di Voldemort sarà indebolito. Avete capito?> la mano sulla spalla di Ron lo convinse e prima di bere il primo sorso strinse Reggie in un abbraccio.
<Sei un ragazzo coraggioso, e io sono fiero di te> questo restituì un po' di colore al ragazzino che con mano leggermente tremolante prese la pozione portandola alla bocca di Harry che la mando giù con un <Alla salute>
Il secondo dopo era crollato a terra provando un dolore atroce e rivedendo davanti agli occhi tutti i morti e tutta la sofferenza che aveva affrontato in quegli anni di vita. Aveva urlato e pregato che la smettessero perché era tutto troppo doloroso per essere affrontato una seconda volta. Ron stava per scoppiare a piangere. Regulus si muoveva meccanicamente senza nascondere il fatto che stesse piangendo dal primo urlo agonizzante del suo amico.
<Vi prego basta, basta! Mi dispiace, è colpa mia!>
<Fratello, è tutto ok ci sei quasi. Sei stato bravo Harry. Non è colpa tua> un'altra parola e non avrebbe retto. Ron voleva disperatamente uscire da lì e quella dannata pozione non voleva diminuire.
<Reg! A che punto siamo?> la disperazione nel suo tono era visibile quasi.
<Nemmeno a metà...> il ragazzino ora piangeva ancora più forte e il rosso sentì una stretta al cuore che quasi glielo spezzò.
Non potevano essere così indietro. Non voleva essere così indietro, si sentiva come se stesse deludendo il fratello che vedeva in Harry Potter. Così forte e potente e allo stesso tempo così fragile, ad andare avanti così rischiavano che si rompesse per sempre. E lui non lo avrebbe permesso.
Ogni urlo era un colpo al suo cuore e tenerlo in piedi era sempre più difficile.
<Harry sei forte fratello, tieni duro ancora un po' ti prego. Non è colpa tua. Qualsiasi cosa tu stia vedendo non è vera, mi hai sentito? Ci siamo quasi> lo strinse in un abbraccio che non venne ricambiato e così urlò al povero piccolo Black <Reggie muoviti! Ci voglio fuori da qui prima di domani!>
Gli urli e le suppliche del prescelto sembravano talmente potenti da far tremare le pareti della grotta e con loro l'acqua che in superficie era ora caratterizzata da un leggero tremolio.
<Vi prego smettetela! Sono buono, non sono stato io!> il rosso ipotizzò che stesse vedendo suo zio mentre lo picchiava fino a che non lo pregava di smettere. Chiuse gli occhi per ricacciare indietro le lacrime. Bastavano già in due, lui doveva restare lucido.
<Questa è l'ultima Ron!> la speranza nella voce del ragazzino moro fece credere al Weasley che era davvero così e tirò un sospiro di sollievo quando effettivamente notò che nel bacile ora c'era il medaglione che aveva distrutto l'anno prima nel bosco. Harry collassò definitivamente su di lui mezzo svenuto ed esausto. Tutto in lui era dolorante.
<Ron..> il richiamo era debole Emma nel silenzio di quel luogo era perfettamente udibile.
<No amico risparmia il fiato. Andiamo a prendere dell'acqua> il ragazzo non disse niente abbandonò la testa che cadde a peso morto in avanti mentre Reg si passava il suo braccio su una spalla per sorreggerlo meglio con l'aiuto di Ron. Con non poca fatica salirono sulla barca e una volta sull'altra sponda Harry si concentrò sulla destinazione ma era troppo debole per anche solo pensare di smaterializzarsi a scuola.
<Lo faccio io Harry> gli disse il suo migliore amico come se gli avesse letto la mente con un Legilimens. <Però dovrò apparire appena fuori dalle barriere. Ce la fai a fare un pezzo a piedi, riesci a camminare?> ricevette solo un cenno di assenso e senza aspettare altro si smaterializzò lontano da quel posto infernale.

Intanto a scuola Ginny Weasley aveva appena tirato uno schiaffo al padre del suo fidanzato nello stesso istante in cui Hermione lo aveva fatto al padrino lasciandoli completamente senza parole.
<Voi azzardatevi soltanto a fare solo UN altro passo falso e noi non saremo così gentili>
<Ora vi posso chiedere di restare con noi così magari potete rendervi utili e cominciare a dimostrarci che vi importa. Sennò addio e non parlateci mai più> e più rossa dei suoi capelli la piccola Weasley si allontanò seguita da un Hermione Granger assolutamente fiera e un Severus Piton adornate. La banda li seguì di corsa poco dopo e tutto insieme entrarono in una vecchia aula vuota.
<E se ci scoprono?> chiese curiosa Marlene che voleva saperne sempre di più.
<Silente lo sa dal giorno che siamo qui. Ha avvisato tutti i professori quindi possiamo fare ciò che vogliamo. Volendo anche saltare le lezioni se ce ne fosse la necessità> spiegò velocemente Hermione mentre riportava a grandezza naturale la pozione che sarebbe servita a Harry quando sarebbe tornato.
<Lily puoi aiutare Severus un secondo che devo prendere una cosa dalla mia borsa>
James le afferò il braccio ma lei dopo uno sguardo intenso verso di lui si liberò e camminò lentamente verso il banco dove il preparato stava bollendo. I due vecchi amici si guardarono per pochi secondi negli occhi in una silenziosa richiesta di tornare amici e promessa di parlarsi più tardi quando tutto sarà più chiaro per tutti.
Il resto del gruppo si sedette a guardare come Hermione infilava tutto il suo braccio nella borsa in cui nemmeno ci sarebbe stata una mano.
<Incantesimo di estensione irriconoscibile> la voce di Ginny chiarì i loro dubbi.
<Furbi..> Sirius come Marlene era sempre più sorpreso da quei quattro intelligentoni.
<A che vi serve una pozione per alleviare il dolore?>
<Diciamo che Harry quanto torna potrebbe aver fatto un viaggio all'inferno e ritorno> scese il silenzio e nessuno parlò più finché non apparve un Patronus, il cane di Ron.
<Ce lo abbiamo. Pronte con la pozione e un posto per stendersi>
James, che era sempre stato bravo con la trasfigurazione trasformò un banco in un letto e la sedia in coperta e cuscino con un espressione più che preoccupata. Era terrorizzato che fosse successo qualcosa di grave a suo figlio. Ancora era strano per lui quel pensiero ma lo dovette mettere in secondo piano quando la porta dell'aula si spalancò rivelando due figure sorreggenti una terza che sembrava morta.
Ginny corse davanti ad Harry tirandogli su il viso che era ancora segnato dalle lacrime e lo osservò bene. Hermione preparò un bicchiere pieno di pozione gialla e la costrinse giù per la gola del suo migliore amico che parve sollevato dopo poco. Ginny liberò il peso del suo fidanzato da Regulus che si fiondò da Sirius in lacrime, avvolgendolo in un abbraccio e urlando <Mi dispiace!> mentre Harry era definitamente svenuto e messo steso nel letto a riposare. A Ron venne dato un tranquillante vista la sua faccia sconvolta e lo costrinsero a sedere così come con il ragazzino che però non aveva voluto lasciare suo fratello. Non che a Sirius dispiacesse. Finché anche lui per la troppa stanchezza era scivolato in un sonno profondo stretto ancora a suo fratello maggiore. 
Hermione strinse a sè Ron per quelle che furono ore e Ginny non aveva mai spostato gli occhi dal suo fidanzato che stava beato nel letto trasfigurato poco prima.
Ora era il momento di spiegazioni.

Spazio autore
Ragazzi miei record assoluto di parole! 🥳
Questo capitolo è tutto per voi e ci ho messo due ore per scriverlo.
È stata dura ma devo dire di essere soddisfatta.
Spero vi piaccia, buona lettura❤️
Un bacio.
Gio🐍

Il golden trio nel 1977Where stories live. Discover now