32-Dissennatori

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<Come sta?> chiese apprensiva Lily mentre osservava il figlio dormire accoccolato alla sua ragazza che gli passava una mano tra i capelli.
<Più tempo passa più andrà meglio. Insieme alla pozione per il dolore ne ho mischiata una che aiuta a ricostituire il nucleo magico. Qualsiasi cosa abbia bevuto ha fatto molto male, lo ha quasi prosciugato della sua magia> constatò secca Hermione Granger che era ancora in pensiero per lo stato di salute dei due uomini più importanti della sua vita. Ron fortunatamente aveva ripreso colore e aveva anche spiccicato qualche parola ma Harry, se non fosse stato per il movimento del torace, sembrava come morto.
Regulus si era svegliato poco tempo dopo ancora tra le braccia di Sirius che senza tante storie aveva fatto pace con il fratello e già da una buona mezz'ora si stavano aggiornando su ciò che avevano perso negli ultimi anni con entrambi un lieve sorriso sulle labbra. Marlene finalmente poteva conoscere il tanto nominato fratellino del suo fidanzato e lo trovò davvero dolce e carino.
Severus e Lily si erano già perdonati dopo quel veloce sguardo durante la preparazione della pozione e da quel momento la ragazza trovava difficile non sorridere dalla gioia di riavere indietro il suo migliore amico. Non che Remus non fosse tale, ma con Severus c'era sempre stata quella complicità spontanea.
James Potter aveva tante cose per la testa in quel momento, una più assurda dell'altra.
La meno sconvolgente lo avrebbe portato a fare l'ultima delle cose che si sarebbe sognato in tutta la sua vita da orgoglioso Grifondoro.
<Severus ascolta possiamo parlare un secondo? Posso chiamarti per nome vero?!> cominciò imbarazzato il Potter che continuò dopo un cenno di testa da parte del Serpeverde. L'attenzione di tutti era su di lui.
<Non avrei mai pensato di doverlo fare ma ti devo delle scuse> shock. Per tutti coloro che erano presenti, tranne Harry che era ancora abbandonato sul letto. <Non avrei mai dovuto darti così tanto fastidio ero un bullo e me la sono presa con te perché eri Serpeverde e perché avevi l'unica cosa che io non riuscivo a prendere: Lily. Ero geloso ed egoista perché la pensavo come se fosse un oggetto, un trofeo ed è sbagliato. Mi dispiace aver distrutto la tua amicizia con lei e di averti appeso a testa in giù milioni di volte. Ero uno stupido ragazzino arrogante che non capiva ancora che le persone al di fuori di se stesso sono ugualmente importanti. Non ti chiedo di accettare adesso le mie scuse ma dopo il sorriso che ho visto a Lily quando avete lavorato insieme mi ha davvero fatto cambiare idea su di te. Quindi sappi che ora che siamo dalla stessa parte vorrei provare ad essere almeno civili per il bene dei nostri amici e della causa per cui combattiamo> allungò la mano in avanti speranzoso. Severus sembrava sinceramente scioccato ma davvero sollevato di non dover più portare avanti quella ridicola rivalità che c'era tra loro. Titubante afferrò la mano di Potter che lo guardò sorpreso ma felice e la scosse leggermente.
<Questo non cambia molto tra noi Potter ma è un inizio>
<Oh James> disse Lily con le lacrime agli occhi e buttandosi tra le sue forti braccia.
<Non posso crederci che Harry si è perso una scena così> sogghignò Ron che a quanto pare aveva recuperato le forze.
<L'ho sentita in realtà> grugnò questo cercando di aprire gli occhi mentre i suoi tre amici si accerchiavano attorno a lui.
<Amore, come stai?> la voce di Ginny era piena di preoccupazione. Il moro intanto stava ancora combattendo con le sue palpebre per farle alzare ma ciò che riuscì a rimediare fu un solo occhio socchiuso. Fece per alzarsi ma la testa girò pericolosamente dandogli un senso di nausea tanto forte da farlo effettivamente vomitare tutta quella robaccia che aveva ingurgitato qualche ora prima. Si accorse che il sole stava tramontando e ciò voleva dire che era rimasto K.O. per quello che restava di quella giornata.
Qualche lacrima scese dai suoi occhi e si maledisse mentalmente. Ancora non aveva accettato del tutto che era ok mostrare le debolezze non come dai Dursley, ma crescere per 11 anni con certe convinzioni poi è difficile distruggere ogni certezza che ci si era creati.
<Harry è tutto a posto. Lo sappiamo> Ron usava quel tono dolce solo con il suo fragile amico. <Come ti senti?>
<Uno schifo assoluto. Quella roba era orribile> gracchiò in risposta cercando di riprendere il controllo di sé.
<Harry> la voce di sua madre lo rese consapevole della presenza di altre persone nella stanza. <Penso che noi tutti di dobbiamo delle scuse. Non avremmo mai pensato di veder spuntare nostro figlio con i suoi amici dal futuro e discoprire di morire da qui a 4 anni. Ciò non giustifica che ciò che abbiamo fatto è sbagliato. Spero di poter conoscerti e di essere almeno amici. Non sei obbligato a chiamarci mamma e papà ma se vorrai magari..> non finì la frase che Harry si alzò di scatto lottando per non svenire di nuovo e la strinse come avrebbe sempre voluto fare.
<Non aspettavo altro mamma> le sussurrò mentre la ragazza commossa lo stringeva ancora di più comprendendo finalmente da dove tutta quella familiarità proveniva. E si immaginò che anche per gli altri fosse così. James si fece avanti titubante, sapeva che suo figlio era ancora arrabbiato con lui ma non poté fare a meno di sentire quella voglia di stringerlo come Lily crescere dentro di lui.
<Harry posso?> ma neanche il tempo di processare che si ritrovò a stringere suo figlio in un modo tanto amorevole che mai avrebbe immaginato.
<Mi dispiace>
<È ok. Non è stata colpa tua>
E lì James si sentì la persona più felice del mondo. Harry si fece cupo di colpo quando spostò il suo sguardo su un Sirius Black piuttosto confuso dal cambio di umore così repentino.
Il giovane dei due Black diede una piccola spinta al fratello maggiore che avanzò di qualche passo fino a fermarsi a un metro dal figlio del suo migliore amico.
<S-Sirius.. posso..?> chiese con un tremolìi alla voce che non gli apparteneva da un pezzo.
Harry lo strinse. Come se la sua vita dipendesse da quell'abbraccio. Era tornata la paura di vedere comparire un velo dal nulla e vederci il suo padrino cadere attraverso. Si ricordava ancora quella scena e probabilmente non sarebbe mai andata via. Si ricordava di come aveva urlato e di come Remus lo avesse trattenuto dal buttarsi a capofitto verso la morte.
Si ricordava di Bellatrix, della rabbia nei suoi confronti e di come era quasi morto per colpa di Voldemort. Aveva davvero desiderato di morire quella notte. Sarebbe tornato dai suoi genitori, da Sirius e non avrebbe più sofferto. Ma allo stesso tempo si sentì egoista ad abbandonare Remus e i suoi amici. Fu una delle battaglie che lo segnò di più nel profondo ed era ancora oggi quella che lo tormentava di più nei suoi sogni.
Ma sentire che il suo padrino, il suo secondo padre era lì stretto a lui era una cosa che gli era mancata di più. 
Insipirò una buona dose della sua fragranza, la stessa che era rimasta nell'aria nella sua stanza a Grimmauld Place dopo che era morto. Si sentì libero e a casa. Un grosso peso si tolse dalle sue povere spalle e per un attimo Harry si sentì normale.
<Mi dispiace> fu quasi un sospiro quello che uscì dalla bocca del prescelto. Era da tanto che sognava di chiedere scusa per averlo portato nella trappola in cui lui stupido era caduto e morto. Non se lo era mai perdonato e nemmeno la conversazione avuta prima di morire per mano di Voldemort lo aveva rasserenato come in quel momento.
<Di cosa Harry? Sono io a dover chiedere scusa  semmai> il ragazzo scosse la testa e sorrise appena.
<È colpa mia se sei morto. Io sono stato un idiota, incosciente e tu..>
<Qualunque cosa sia stata> gli poggiò una mano su una spalla. Pur essendo un anno più piccolo di lui in quel momento, era comunque più alto di lui. <Sono contento di essere morto combattendo con te>
Harry lo riportò in un altro abbraccio spacca ossa degno della Signora Weasley.
<Ehm, non vorrei rovinare il momento ma cosa ne dici Harry se gli fai vedere i ricordi nel pensatoio?> alla proposta di Hermione diventò teso e Sirius se ne accorse ma non disse niente.
Il giovane Potter si voltò verso la ragazza che parlò di nuovo capendo il disagio.
<Gli fai vedere gli anni a scuola. Sono i più importanti, il resto glielo mostrerai quando avremo finito tutto ok?> lui si rilassò di nuovo e annuì. Mentre Hermione maneggiava il pensatoio una fitta alla testa colpi Harry all'altezza della cicatrice. Non era un buon segno.
Lo fece emettere un suono di dolore e subito Ron scansò Sirius posizionandosi davanti a lui.
<Amico che succede?>
<Sta cazzo di saetta che ho in faccia! Ecco cosa> perlomeno era ancora in sè.
<È lui?> chiese il rosso.
<Credo di si. Dici che dovrei controllare?>
<È lui chi? Che sta succedendo?> Marlene come tutti gli altri era confusa.
<Voldemort> Quattro voci le risposero all'unisono.
<Sei sicuro di volerlo fare? Sei ancora debole>
<Stai tranquilla Gin> le sorrise leggermente lasciandole un bacio a fior di labbra per poi chiudere gli occhi.
Quando li riaprì si ritrovò ad essere un altra persona. Era seduto su un trono e davanti a lui era pieno di Mangiamorte inchinati in attesa di ordini.
<Miei cari> si sentì parlare con la voce del suo più grande nemico <mi è giunta voce che Albus Silente è al corrente di un mio piccolo segreto che è fondamentale per la persistenza del mio regno> grida di disprezzo si alzarono dalla folla che era in subbuglio.
<Tuttavia intendo ripagarlo a modo mio ora che so che non è a Hogwarts. I miei cari amici Dissennatori sono già in viaggio per la scuola e hanno l'ordine di attaccare chiunque incontrino> un ghigno si fece largo nel suo volto bianco e Harry fu percorso da un brivido.
<Quando torneranno vi richiamerò qua, state pronti> e tutto si dissolse di nuovo.
<Allora?> James era impaziente di sapere cosa stava succedendo.
<Merda> borbottò suo figlio. <Merda! Dobbiamo trovare la McGrannit adesso!> e corse fuori senza aspettare risposta.
<Harry! Che cosa hai visto?>
<Visto?> chiese Lily mentre correva.
<Harry puó guardare dentro la testa di Voldemort. Simpatica come cosa no?!> il sarcasmo di Ginny spuntava sempre nei momenti peggiori. Era un modo che usava per mostrare che era terrorizzata all'idea di perdere l'amore della sua vita di nuovo.
I ragazzi classe 1977 erano sconvolti ma continuarono a correre senza fermarsi.
<Professoressa!> Harry si catapultò dentro il suo ufficio.
<Potter, Granger, Weasley vedo che avete rivelato le vostre identità> ovviamente aveva notato il cambio di look.
<Professoressa deve prendere tutti gli studenti e insegnanti e barricarvi dentro la Sala Grande perché stanno arrivando!> Harry era nel panico. Non voleva ricreare una situazione come per la seconda guerra magica del 1998.
<Potter rallenta chi sta arrivando?>
<Dissennatori. Molti Dissennatori. Voldemort li ha mandati per attaccare ora che non c'è Silente> la McGrannit era sbiancata di almeno 10 tonalità di bianco.
<Come lo sai Potter?>
<Non ha importanza come lo so stiamo solo perdendo tempo!> stava gesticolando freneticamente nella speranza che lo ascoltasse. <Li prenda tutti e lo metta dentro quella maledettissima Sala Grande!>
La donna si alzò dalla sedia e in un annuncio veloce chiamò tutti i professori e studenti dentro la Sala più grande del castello perché erano sotto un attacco esterno molto probabile.  Per i corridoi vedevi tutti gli studenti che si dirigevano di corsa al punto prestabilito guidati da prefetti capiscuola e insegnanti. Alcuni del primo anno persino piangevano tanto erano spaventati.
<Bene ora che siamo tutti qui vorrei dire due parole. A quanto detto da una fonte anonima ma molto affidabile ci sarà un attacco di Dissennatori al castello tra non molto pertanto chiunque sappia creare un Patronus corporeo si faccia avanti e ci aiuti a proteggere gli studenti più piccoli> nessuno a parte professori e Malandrini si fece avanti.
<Grandioso> borbottò Harry. Era l'ultima cosa che voleva far combattere i suoi e rischiare di perderli per la seconda volta.
<Professoressa basterebbero solo i professori> tentò.
<Potter non essere stupido non sappiamo quanti ce ne saranno. Ora, tutti pronti e non muovetevi da qui. I capiscuola hanno il comando. Potter, Evans, Black, McKinnon, Paciock, Lupin, Prewett voi seguite Harry e i professori fuori>
Ma quando si voltarono per uscire un'ondata di freddo glaciale li avvolse. Erano già lì e loro non erano in posizione.
<Ah fanculo il piano! Tutti fuori con i Patronus!> Harry ovviamente fu il primo a sprintare verso le creature oscure. Dietro di lui Ron e Hermione.
Cori di <Expecto Patronum> si alzarono in volo e da dentro la Sala Grande tutti facevano a botte per assistere alla magnificenza degli animali evocati. Ma non erano minimamente vicini alla potenza necessaria pur essendo una decina sommati insieme, i Dissennatori erano troppi. E così cominciarono a dissolversi mentre i padroni iniziavano a percepire un eco lontano delle loro più grandi paure ed esperienze peggiori.
Nelle orecchie di Harry il rimbombo di una donna che pregava di risparmiare la vita al figlio. Ma arrendersi non era in opzione e con tutta quella forza che aveva recuperato la incanalò nella bacchetta e urlò a pieni polmoni l'incantesimo.
<EXPECTO PATRONUM!> Ramoso come sempre fuoriuscì maestoso e superbo cavalcando con un aria di superiorità e la magia che sprigionava era immensa. A occhi spalancati tutti lo osservavano scacciare quelle creature mostruose. Talmente era luminoso che il cielo del crepuscolo era illuminato quasi a giorno. Quanti tutti se furono squagliata il giovane ebbe il tempo di voltarsi a guardare che tutti stessero bene (con un piccolo sorriso in viso) che svenne accasciandosi a terra per la seconda volta in un giorno.

Spazio autore
Ragazzi stamattina mi sentivo ispirata ed eccomi qua!😀
Questo capitolo è lunghino ma le parole venivano da sole mentre scrivevo.
Spero che vi piaccia e ci si vede al prossimo capitolo❤️
Gio🐍

Il golden trio nel 1977Onde as histórias ganham vida. Descobre agora