𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 || 𝐜𝐚𝐧

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Apro la porta d'entrata e guardo fuori. Perfetto, piove! Mi mancava solo questo oggi.

<<Fammi indovinare, sei a piedi e ti stai chiedendo come farai ad arrivare a casa senza bagnarti tutta, giusto?>>

Alzo gli occhi al cielo mentre mi si avvicina << Non stai indovinando, stai solo vedendo la realtà>> dico spostandomi dalla porta per farlo passare 

<<Se vuoi ti do un passaggio>> apre l'ombrello nero con una facilità disarmante ed io lo squadro da cima a fondo. Bella la vita da ricco milionario eh papà? 

<<Grazie ma non grazie>> Smetto di guardarlo e rimando attaccata allo stipite del portone.

 <<Allora tieniti il tuo orgoglio ed ammalati pure, sempre se non vuoi aspettare fino a quando non smetterà di piovere>> si allontana verso una stupenda Porsche nera, ed io mi faccio coraggio ed inizio a camminare sotto la pioggia.

Sento la sua macchina avvicinarsi <<Ti ho detto di lasciarmi in pace>> mi stringo le braccia al petto e affretto il passo mentre percorro il viale sotto la pioggia fredda di Miami 

<<Io non mi arrendo con te Aria, se ti voglio come mia dipendente è solo ed esclusivamente perché ho visto il tuo curriculum e sei eccezionale>> alzo gli occhi al cielo, ma per favore.

<<Si certo come no, hai sicuramente un secondo fine legato a questa mia assunzione ma ora lasciami stare o ti denuncio per stalking>>

<<Non ti crederà nessuno>> mi fermo di colpo, non c'è la faccio più.

<<Senti perché non te ne vai e mi lasci sola?>> dico incrociando le braccia.

<<Perché so che accetterai>> seriamente sei così stupido per pensarlo?

 <<Non è detto>> gli rispondo.

<<Certo che si>> ma vuoi avere per forza l'ultima parola cretino?

Cerco di fare in fretta tanto casa mia è alla fine di questa strada. Grazie cugina di avere il tuo studio legale così vicino a casa mia, al minimo bisogno sei a due passi.

Apro il cancello di casa e trovo mia madre seduta sulla panca di legno sotto al portico <<Mamma? Che ci fai qua fuori?>>
<<Oh, ciao Aria non ti avevo sentita arrivare.... ti stavo solo aspettando fuori e leggendo un libro>> dice mostrandomi la copertina di Orgoglio e Pregiudizio, quanto detesto quel libro.

Si alza e mi abbraccia, un'abbraccio strano e anche troppo lungo per i miei gusti <<Ok.... posso entrare ora?>> si stacca e annuisce, così entro dentro casa e vado dritta in camera mia.


<<Aria mio dio da quanto tempo sei chiusa li dentro?>> guardo l'orologio e vedo che sono già le undici di sera, scendo dal letto e vado verso di lei che è alla soglia della porta.

<<Oh mio dio! Ti sei vista allo specchio? Cos'hai addosso? E non dirmi che hai passato tutto il pomeriggio davanti a quel computer!>> Incrocio le braccia.

<<Primo questa cosa che ho addosso è un maglione, secondo si ho passato il pomeriggio a guardare serie tv perché ?>>

<<Perché ti rendi conto che ti stai auto isolando dal mondo? Questo non ti fa bene! Perché non esci a prendere un caffè o fare una passeggiata?>>

<<Sono le undici di sera chi esce a quest'ora?>> dico per poi buttarmi sul letto.

<<E poi non ho nessuno con cui uscire>> ribatto e mi porto le lenzuola fino al collo

<<Non ci credo neanche che non hai nessuno ma proprio nessuno con cui parlare... e le tue amiche? Claire e le altre due? perché non parli più con loro ?>>

<<Mamma dopo quella cazzata che mi hanno fatto all'ultimo anno, non mi hanno più voluto rivolgere la parola ma questo lo dovresti sapere>> mi giro dandole le spalle 

<<Ok, sai una cosa? Dormi pure! Sai fare solo quello, ma io fossi in te accetterei quel lavoro e proverei a rifarmi una vita, e non farei quello che stai facendo ora, buonanotte>> la porta si chiude ed io inizio a disperarmi sotto le coperte.


I primi raggi che entrano dalla finestra sono i peggiori, perché ti accecano. Mi rigiro più volte ma nulla... quel raggio non ne vuole sapere di smetterla di darmi fastidio. 

Mi metto un cuscino in faccia e cerco di creare un po' di buio ma mi ritrovo a soffocare tra quel tessuto, perciò lo lancio via. Mi alzo e vado verso la finestra e vedo che stranamente la via è più affollata del solito e con anche qualche flash di troppo, sarà qualche idolo delle quindicenni.

Vado verso il mio armadio e stranamente ho voglia di vestirmi bene anche se rimarrò in casa tutto il giorno visto che è domenica. Perciò mi metto una maglietta bianca abbastanza oversize da farmi da vestito ed un paio di stivaletti bianchi. 

Sospiro e i miei occhi cadono sulla mia toeletta che non uso da anni visto che ho smesso di truccarmi da un po', forse dovrei prendermi più cura di me stessa, ma non credo che inizierò oggi.

Scendo giù è trovo mia madre a cucinare pancakes a tutto ritmo <<Tutto bene? Perché fai così tanti pancakes?>> mi siedo nel mio solito posto a tavola e mi porge il piatto.

<<Vedo che ti sei vestita decentemente oggi. Abbiamo una visita che dovrebbe arrivare .... ora>>

Din Don

La guardo stupita <<Ma come hai fatto?>> 

<<La porta è in vetro Aria>> roteo gli occhi e lei si pulisce le mani con un canovaccio per poi andare verso la porta. Imbocco una forchettata di quel strepitoso dolce e mi giro verso la porta e mi si gela il cuore.

Per l'amor di dio non ci credo.

<<Ciao Mamma!>> ci mancava solo questo.

<<Ma ciao Elizabeth! Fatti abbracciare>> in questo preciso momento non so se preferirei sotterrarmi in giardino oppure scomparire immediatamente dalla faccia della terra, per la mia vita di merda opterei per la seconda, mi sembra più sensata.

<<Dov'è la mia sorellina preferita?>> dio se odio la sua voce stridula. 

<<Aria! Vieni a salutare tua sorella>> mi faccio almeno dieci volte il segno della croce per poi alzarmi e andare verso di loro.

<<Oh come sei cresciuta! Sei stupenda!! Fatti abbracciare!>> dice ma ahia, ha una presa forte la ragazza 

<<Grazie anche te stai bene a quanto vedo>> Si è riempita di tatuaggi tutte le due braccia, non oso immaginare il resto del corpo anche se neanche io son messa meglio, no dai che dico ne ho solo alcuni sulle braccia e basta.

<<Dai che è pronta la colazione, scusa il disordine cara>> mia madre e la mania della perfezione, la casa non ha una sola cosa fuori luogo ma per lei è comunque in "disordine" <<No ma figurati mamma>>

Ho sempre invidiato ad Elizabeth un unica e piccolissima cosa, il suo rapporto con nostra madre, anzi con tutte le persone. Ok è quattro anni più piccola di me eppure ha una vita mille volte migliore della mia con la sua brillante carriera da"cantante". Mi ricordo che ho ascoltato solo una volta una sua canzone ma a me non piace proprio la sua musica, è troppo "Acuta" ecco.

In sintesi lei non ha talento ma si è fatta strada grazie anche al suo aspetto, cioè ha degli occhi blu scuro che sono stupendi.

Ok, mi sono resa conto che la mia vita è piena di invidia... fantastico.

Primo punto da segnare nell'agenda delle cose che devo migliorare di me stessa ma che probabilmente non lo farò mai : Smettere di essere invidiosa di tutti.

Bene! Appuntato, me ne dimenticherò tra cinque minuti.

SufferWhere stories live. Discover now