𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐮𝐧𝐞𝐬𝐢𝐦𝐨 || 𝐚 𝐜𝐚𝐦𝐞𝐫𝐚

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Mi sveglio da sola in mezzo al letto, che cos'è successo? Mi metto a sedere e sento il cervello scoppiare. Cosa diamine ho preso ieri sera... anzi cos'è successo ? Cerco di guardarmi attorno e non sono a casa mia. Perché non sono a casa mia?

Allora ieri cosa dovevo fare? Forse dovevo uscire con qualcuno... 

<<Ah vedo che ti sei svegliata>>

Mi rendo conto che qualcuno sta parlando, con chi è che dovevo uscire ieri? Mi giro verso la porta <<Oh cazzo>> Mi tappo una mano con la bocca 

<<Buongiorno anche a te biondina, comunque sono le 6 e credo sia arrivato il momento di svegliarsi per andare ad un'entusiasmante giornata di lavoro>>

No scusatemi, ma questo lo devo dire: quando mio padre ha detto che è bello aveva fottutamente ragione, scusatemi forse sono i miei ormoni a parlare ma comprendetemi, non lo avevo mai visto senza camicia e quindi non avevo un quadro completo della situazione.

 <<Ah si? Di già?>> annuisce e va verso il suo armadio e mi lancia una maglietta, no scusatemi sta seriamente succedendo quel che penso? <<E perché la dai a me?>> incrocia le braccia <<E vorresti uscire dal letto come sei ora? Ti ammaleresti e dovresti rimanere a casa ed io dovrei andare a lavoro solo solino soletto e tu vuoi questo?>>

Che sta succedendo scusatemi? Sorrido per non dover parlare e mi infilo la maglia << Nirvana? Che gusti di merda fattelo dire, hanno una sola canzone decente>> mia alzo e mi guardo attorno, bella camera, mi sento abbracciare da dietro e sento i brividi ovunque <<Buongiorno anche a te>> si ma non toccarmi <<ehm... grazie?>> mi da un bacino sulla testa e muovo le spalle per farlo staccare e poi lui esce dalla camera <<Dai scendi>> lo seguo a ruota.

Riesco a pensare solo a una cosa: che casa magnifica.

<<Allora in base ai miei studi tu sei una persona dai pancake ai mirtilli e caffè estremamente amaro e nero>> sorrido, Elizabeth che cazzo gli fai fare? <<Non dovevi disturbarti>> mi scende una lacrima <<Ma dai! per dei pancakes ed un caffè ? Mangia dai>> mi siedo nel grande tavolo in legno.

<<È casa tua tua o dei tuoi genitori?>> sorride <<Sapevo che me lo avresti chiesto... è mia e dei miei fratelli ma loro si sono comprati le loro case quindi qua ci abito io>> bevo un po' di caffè <<Più piccoli o più grandi?>>

<<Un gemello e una sorella più piccola di un'anno>> messo bene devo dire. 

<<E come sono? Simpatici? Stressanti?>>mentre mastica si mette a guardare davanti a lui, che c'è un fantasma? <<Allora, mia sorella Jennifer è sopportabile e simpatica quando vuole, invece Jay....un rompipalle assurdo ma quando gli fa comodo si impegna, andreste d'amore e d'accordo voi due>> sorrido forzatamente.

 <<Beh io invece credo che le mie di sorelle non abbiano bisogno di descrizioni>> si mette a ridere soffocando con la bocca piena di pancake <<Che c'è ? Mi stai dando ragione?>> gli dico e fa no con la testa <<E allora cosa? A me sembra proprio di si>> Appoggio la tazza bollente sul tavolo e finalmente si decide a parlare.

 <<Allora, io stavo, anzi sto ancora con l'altra tua sorella Ariana e non le ho ancora detto che quella "pausa" per me voleva dire che abbiamo rotto, quindi non dirglielo devo farlo io e... ti prego non offenderti>> sorrido perché il mio piano sta andando fottutamente bene 

<<Perché dovrei arrabbiarmi? Infondo ti sei solo reso conto di chi è meglio in famiglia>> fa una piccolo sorrisetto, io sono dannatamente brava. Avevo colto di loro due sin dal primo giorno che ho messo piede li dentro.

<<Dunque a te non da fastidio che sto con te e anche con tua sorella?>> ah perché noi stiamo insieme? Potevi anche dirmelo prima, comunque guarda per me caro... potresti anche rimanere con lei e continuare a tradirla e tradirla e tradirla ma non decido io

 <<Io aspetterei che le cose tra noi si sistemassero meglio prima di dirlo lei, cioè noi stiamo insieme dopo solo un'appuntamento? Definiamoci di più noi e poi sistemiamo lei, che ne dici?>> certo che io sono proprio la tentazione in persona.

<<Hai ragione... e ieri non lo abbiamo neanche avuto l'appuntamento>> si mette a ridere <<Come no scusami? No aspetta aspetta, mi ricordi che cos'è successo e perché io non ricordo nulla?>>

<<Che peccato che ti sei dimenticata... comunque ti rinfresco io la memoria cara>> ho paura. 


<<Ero appoggiato alla macchina nel parcheggio del palazzo dove abita tua sorella e all'improvviso sei apparsa tu con quel cazzo di vestitino nero che fortunatamente subito dopo ho avuto il grandissimo piacere di strappare ma ci arriviamo dopo con calma, eri semplicemente divina ed io un cretino che sono rimasto a fissarti per più di un minuto, ma hai fatto tutto tu: mi sei piombata addosso e hai iniziato a baciarmi e ovviamente siamo andati oltre in macchina e diciamo che abbiamo perso l'orario per arrivare al ristorante e quindi siamo venuti qua a casa mia dove tu hai insistito per ubriacarti con il mio povero armadietto di alcolici e sei arrivata a sniffare le mie pillole.... per poi concludere con un'Aria scatenata in giro per casa mia e poi a letto. Ti giuro eri peggio di un cane con la rabbia ma allo stesso tempo incredibilmente carina>>

Cosa cazzo ho appena sentito? Vi giuro mi sto tenendo la testa con entrambe le mani perché sennò rischio di sfondare il tavolo con tante di quelle testate <<Ed io quindi come cazzo faccio ad essere viva? Ah giusto ci sono abituata ad andarci pesante>> dico mandando giù l'ultimo sorso di caffè.

<<Che intendi ? Ti drogavi ?>> vorrei ridere per non piangere <<Tu non hai idea caro Jesse con chi stai parlando, io ho attraversato diverse fasi tutte ben differenti nella mia vita ma devo dire che reggo bene l'alcool ma non è di questo che vorrei parlare ora. Piuttosto parliamo di come facciamo oggi a non imbarazzarci a lavoro>> incrocio le braccia 

<<Andiamo con la mia macchina, poi arriviamo al nostro punto segreto... ci salutiamo per bene... e poi entriamo litigando così non diamo nell'occhio, poi quando siamo in studio tu fai la stronza acida con me quanto puoi e anche con gli altri... poi alla prima pausa che abbiamo primo sgabuzzino e bam, per poi concludere la magnifica giornata di nuovo a casa mia>> Wow che fantasia ha il ragazzo... qualcuno lo avvisi che non siamo in cinquanta sfumature di grigio e che uno sgabuzzino non è il luogo adatto per farlo. Ma devo reggere il gioco quindi annuisco come un cane, certo che sono proprio una deficiente. 

 <<Piano complesso ma ben strutturato... mi piace>> non è vero, che poi in tutto questo mi devo anche avvicinare a quelle amiche insopportabili di Ariana... vi prego ammazzatemi <<Okay ora è il momento in cui mi vado a preparare ed in cui dovresti andare anche tu perciò andiamo biondina>> dice alzandosi ed io vado verso le scale. 

<<Guarda che a causa tua sto valutando di farmi seriamente bionda così vediamo se inizi a chiamarmi mora>> dico sbuffando <<Oh stai certa che ti troverei ancora più bella visto che ti chiamerei... Rossa>> mi sta prendendo in giro, vorrei dargli uno schiaffo 

<<Senti carissimo, non è che sei daltonico? Vuoi fare una visita medica?>>

<<Mh io credo che tu non mi abbia ancora conosciuto per bene>> no ti prego non farlo...no... inizio a fare dei passi su per la scala all'indietro guardandolo, non ci provare io ho fatto karate.

<<Aria ... corri!>> ah ecco mi giro di scatto ed inizio a fare le scale correndo. Non corro da secoli infatti riesce a prendermi per la schiena <<Ti ho presa!>> ecco

<<Io non posso gareggiare contro un'ammasso di muscoli come te! Non è corretto anzi è antisportivo, è sbagliato ... ehi dai lasciami giù! Guarda che non esito a darti un calcio>> Provo a scalciare ma è troppo forte, devo assolutamente tornare in palestra. Mi lascia cadere sul letto <<Bastardo potevo vincere se tu non fossi così... grande ecco, cosa mangi spinaci ogni giorno?>> Un bel hamburger ogni tanto no eh? Cioè peserai quanto? 80 kg? Troppi muscoli e poca sostanza ecco.

<<Stai zitta dai>> dice per poi azzittirmi con un bacio.

Ecco questo non me lo aspettavo, aiuto. 

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