𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐭𝐮𝐧𝐞𝐬𝐢𝐦𝐨 || 𝐚𝐜𝐫𝐨𝐬𝐬

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<<Cioè tu mi hai svegliato, mi hai svegliato... cioè mi hai svegliato per dei fiori? Stai scherzando spero>> Mi appoggio alla porta di legno cercando di trattenermi da una crisi isterica.

<<Si ed hai ragione ma basta dramma che si vede non stavi dormendo, e cerca di non farli morire che poi d'altronde colui che ha dovuto rifarsi mezza strada fin qua son stato io>> sorrido.

<<Va bene, grazie ma potevi anche darmeli domani, ah no giusto hai evitato un sacco di gossip ti ringrazio>> annuisce <<Allora buonanotte>> annuisco e mentre chiudo la porta mi viene in mente un'idea.

<<Ehi! sai fare una lavatrice?>> dico uscendo con la testa fuori dal mio appartamento.

<<Perché tu no?>>

<<Cretino te lo avrei chiesto se la sapessi fare? Va bene lo prendo per un no, troverò una lavanderia domani mattina>> sorrido e mi sforzo di chiudere la porta di nuovo ma mette la mano impendendone la chiusura.

<<Eh no cara, io non ho rifiutato, però dio mio Aria non è difficile fare una lavatrice>> entra dentro casa e chiudo la porta alle mie spalle <<Pensa quello che vuoi ma è una lavatrice strana, la lavatrice normale la so fare>>

<<Beh dai, hai puntato in alto con l'ultimo modello della Samsung>> alzo le mani <<Era già qua quando ho comprato l'appartamento>>

<<Allora carissima per prima cosa aggiusti la temperatura dell'acqua a 60°, poi basta che premi questo bottone qua e parte>> inizia a far rumore.

<<Ora metti il sapone in questo scomparto nel secondo buco non nel primo, c'è anche scritto e dammi il detersivo>> annuisco e vado in cucina, dov'è che lo avevo messo? Ah si sotto al lavandino apro le ante e lo prendo subito.

<<Ehi senti, questo non è mai successo okay? Tu non mi hai insegnato a fare un bel niente, sei solo entrato hai lasciato i fiori, hai bevuto un bicchiere d'acqua e te ne sei andato>>

<<Ma certo, dirò a tutti che sono solo venuto solo a lasciarti un orecchino Swarovski che potevo benissimo rivendere e diventare milionario>>

<<Ha Ha Ha, da sarcastico sei più sopportabile lo sai?>> si alza dal pavimento e si pulisce le mani sui suoi pantaloni <<Un bicchiere d'acqua però lo vorrei>> dice uscendo dal bagno 

<<fai pure con tutta la calma che vuoi e serviti pure>>

<<E sono io il sarcastico dei due>> sorrido, che gli succede? E poi capisco vedendolo tirare fuori la scatolina.

<<Ehi se vuoi parlarne, ci sono passata anche io>> mi appoggio all'isola ed incrocio le braccia.

<<Ma figurati se voglio parlare di me e del fatto che devo prendere queste merde per poter stare in questa società>> mi siedo sul piano

<<Le ho dovute prendere anche io... per 5 anni pensi che non sappia che significhi? Quella pillola che ti offusca la mente e non ti fa essere te stesso? So benissimo cosa si prova ed è per questo che ho smesso di prenderla>> dico guardando le gocce che cadono dentro al lavandino.

<<E guarda come sei, dici quel che ti pare e non ti frega niente... fai quella dura senza cuore eppure si vede da un miglio che cerchi attenzioni da ogni margine per questo fai tutte quelle scenate senza senso>> lo guardo in faccia, come puoi dire che sono io quella che cerca attenzioni?

<<E allora perché me lo hai detto se poi non ti frega nulla di quello che penso?>> gli dico diretta, ma ti pare che mi interessino i tuoi consigli?

<<Perché non capisci nulla dio bono, sono nella merda fino al collo eppure non chiedo aiuto a nessuno continuo a portare avanti una relazione di cui non mi frega assolutamente nulla e per finire in bellezza sono classificato con un disturbo di personalità passiva - aggressiva, prova a metterti nei miei panni cazzo>> guarda la pillola che ha in mano ed io mi sento leggermente in colpa. 

Che strano, non credo di averli mai provati i sensi di colpa... spero sia l'ultima volta.

<<Senti Aria scusami, non dovevo parlarti così ma vedi? Io devo prenderla, altrimenti rischio seriamente di dire cose che non dovrebbero essere dette e almeno ora sai che quello che hai conosciuto non è il vero Jesse e mi spiace per questo>> sta per metterla in bocca <<Aspetta>> deglutisco

<<Se tu prendi quella pillola per un aggressività pensa io che sono stata classificata come pericolo ambulante. Ho ben diciassette disturbi, non uno ma diciassette Adams, eppure son viva, quindi se vuoi continuare a annebbiarti la vista fai pure, ma in un qualche momento della vita dovrai pur essere te stesso>> ingoia la pillola e beve il bicchiere d'acqua.

<<Mi spiace, ma non posso essere me stesso>> annuisco <<Ora però devo andare>> annuisco mordendomi la guancia <<Dai ti accompagno alla porta>>

<<Ah mia carissima Arietta, dormi bene che domani inizia il tuo primo turno all'inferno>> dice uscendo 

<<Va bene, me lo hai già detto e notte>> chiudo la porta e spengo la luce del soggiorno, ritorno lentamente in camera e mi sdraio sul letto.

Neanche guardare le luci di New York riesce a farmi addormentare, così mi alzo e vado in bagno <<Aria no>> mi dico, guardando il contenitore pieno di pillole che io banalmente chiamavo "pillole della felicità" che stronza che ero, lo apro e ne tiro fuori una.

<<Che sarà mai prendere un po' di Benzodiazepine? Infondo è solo uno psicofarmaco con proprietà molto simili alle droghe>> ne ingoio una e vado a sdraiarmi sul letto.



Un'angelo, ecco che cosa mi appare in sogno, è così bello... così bianco... così perfetto... è una ... donna? Mah... non è che il subconscio mi sta dicendo che son lesbica vero? No perché forse dovrei andare di nuovo da uno psicologo, o forse no? Forse posso benissimo auto-visitarmi.

<<Non fallire Aria, hai ancora tempo per fermarti e non macchiarti la coscienza con tale peccato, puoi cambiare, tutti possono! Ma se lo fai, non potrai più tornare indietro e non potrai essere perdonata e avrai sulla coscienza la sua morte e non ti fermerai più. La tua innocenza cesserà di esistere e l'odio si sarà impossessato di te>>

Che cazzo vuol dire ? Ora parlo anche con gli angeli... forse non avrei dovuto prendere quelle pasticche di merda mi immagino cose

<<No, è proprio li che ti sbagli Aria... io esisto solo che non mi vedi mai, non farti sopraffare dall'odio e trova la tua pace interiore...

Se la uccidi rovinerai la quiete di tutte le persone che ti vogliono bene>>

Ma io chi è che dovrei uccidere che non ho ancora capito? E poi chi cazzo mi vuole bene?

<<Non posso dirti per chi provi talmente odio, talmente rabbia da offuscarti la vista, e Aria fidati hai moltissima gente che ti ama attorno>>

Bah non ci credo,

<<Ora devo andare... Aria è stato bello parlarti per la prima volta, devi andare anche tu da quel che sento>>

se ne va, se ne va l'enorme fonte di luce che mi abbaglia.


Mi alzo di scatto con la sveglia che suona e mi tocco la fronte tutta sudata <<Porca puttana, devo buttare quelle merde una volta per tutte, ho parlato con un angelo ma tu guarda...>> il suono della sveglia costante rischia di uccidermi così la prendo e la lancio a terra mandandola in frantumi <<Finalmente>>
Mi ributto le coperte in testa e mi ricordo che devo andare a lavoro, cavolo.

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