𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐭𝐚𝐜𝐢𝐧𝐪𝐮𝐞𝐬𝐢𝐦𝐨 || 𝐭𝐫𝐲𝐧𝐚,

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<<Vi ho riunito tutti e quattro qua perché voglio sapere che cazzo è successo oggi e sopratutto perché un paziente che non aveva alcun problema cardiaco si è ritrovato con una Tachicardia sinusale>>

Vedere Madison con il pacco di ghiaccio su un occhio è una cosa stupenda se lo meritava di  brutto

<<Se posso parlare dottor Carter, alle 8 di stamattina Allison ci ha consegnato come al solito le cartelle con i casi da prendere... e la dottoressa Carter vedendo quella del signor Jefferson ha subito diagnosticato una Amebiasi, ma nessuno di noi riteneva fosse corretta e eravamo .... convinti che fosse una sindrome del colon irritabile e dunque la dottoressa Clarke è andata a svolgere una Proctoscopia al paziente dove si evidenziavano delle lesioni mucose e gli ha prescritto 40 mg di spasmomen, che probabilmente gli avrà dato come effetto collaterale la tachicardia>> sei nervoso James eh?

<<Dunque nessuno di voi sapeva che mentre eravate a conversare il paziente stava morendo e che la dottoressa Carter, grazie alla sua perseveranza di voler confermare la sua ipotesi che avete scartato senza alcuna pietà, lo ha dovuto salvare?>> scrive qualcosa in un foglio, di chi stai progettando il licenziamento papà?

<<La prego Ian non ci eravamo neanche resi conto che Aria non era con noi, pensavamo fosse andata in bagno o a prendersi un caffè .... ed abbiamo sbagliato a non ascoltarla>>

<<Ultima domanda dottoressa Clarke perché ha un pacco di ghiaccio sul viso?>> dice facendo cadere la penna sui fogli e alzando le sopracciglia 

<<Ehm... sono caduta e ho sbattuto la faccia contro il tavolo>> oh cara sappiamo tutti che i lividi che hai ora te li ho causati io.

<<Okay, dunque potrei darvi una sospensione di 20 giorni per questo, ma sarò clemente dunque dottoressa Clarke lei è sospesa dall'incarico per 15 giorni vada a cambiarsi>> la vedo uscire con le lacrime agli occhi, poverina guardatela.

<<Voi tre potete andare>> ci alziamo ed usciamo dal suo ufficio.

<<Potevate ascoltarmi, ma no! È la nuova arrivata, è quella più piccola perché darle ascolto? Sentite andatevene a fanculo, entrambi ... per questo e non vi voglio vedere più oggi>> dico ed entro dentro all'ascensore, da sola.

Al sesto piano però la botte di metallo si ferma ed entra lei, ma perché?

<<Ciao sorellina>> dice mettendosi al mio fianco, ma io dico perché mi chiamano entrambe sorellina? Io sono quella maggiore tra tutte!

Le porte si chiudono e si gira verso di me e mi tira uno schiaffo, chiudo gli occhi, Aria non farlo ora... non è arrivato il momento perfetto, così capiranno subito che sei stata tu.

<<Questo è per aver fatto male alla mia migliore amica e per averla fatta sospendere>> me ne da un'altro nell'altra guancia <<E questo, perché stai usando le mie cose>> la guardo negli occhi.

<<Ariana tu non hai idea del guaio in cui ti sei cacciata>> blocco l'ascensore premendo il pulsante d'emergenza.

<<Che fai...?>> Ora hai paura eh? Fai bene.

<<Parlo civilmente>> le rispondo in tono

<<Okay... mi inizi a far preoccupare primo perché ho capito i tuoi sporchi giochetti vuoi fare tanto la dura che urla con tutti ma dentro sei messa peggio di quanto non sembri, sei una cazzo di mela marcia>>

<<Fidati Ariana tu non hai idea di cosa penso e di cosa voglio fare, dunque è meglio se cerchi di non immedesimarmi con me, non ci riusciresti, e non darmi mai più uno schiaffo. Quello che ho fatto a Madison non è nulla in confronto a quello che ho già fatto o che potrei fare>>

Sblocco l'ascensore e rimaniamo in silenzio finché non arriviamo al piano terra e vado subito verso gli spogliatoi.

Prendo il primo pacco di casacche dentro all'armadio e mi tolgo questa tuta, se sentivo il suo profumo per altri 5 secondi morivo.

Ora però devo capire cosa devo fare con sto schifo.
Ci sono! Prendo una busta di plastica vuota ed un accendino trovato casualmente nella tasca di un camice, ed esco nel giardinetto.

Il piano è facile: bruciare questa tuta.

Diciamo che non bastava rimetterla lì, è il momento che inizino le vere minacce, i primi spaventi, insomma deve iniziare ad avere paura ma non di me, di un qualcosa più grande di lei.
Ecco qual è il mio piano generale.

Metto le ceneri nel sacchetto e lo chiudo. Grazie alla mia incredibile memoria metto il codice 90876 nel suo lucchetto e infilo dentro il sacchetto, le foto nello sportello di lei e Jesse che stanno insieme mi fan venire la nausea, che schifo.
Richiudo delicatamente la porta senza farmi notare ed esco dallo spogliatoio completamente diversa.

Primo perché ho in mente un'idea geniale e secondo perché non vedo l'ora di arrivare a casa e metterla in ordine per poi metterla in atto, prima però devo finire di lavorare.

<<Faccio io qualche ora in pronto soccorso, tu com'è che ti chiami?>> mi appoggio al balcone

<<Aria mi chiamo Isabel e... va bene, marca il tuo badge e vieni ad aiutarmi a fare le suture>> annuisco e vado a fare ciò che mi ha detto la tipa.

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