𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐦𝐨 || 𝐀𝐠𝐚𝐢𝐧,

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Prendo uno zaino e ci metto dentro le cose principali : documenti, soldi, telefono e cuffie. 

<<Dove vai?>> 

<<Ehm... ritorno a Miami, devo prendere delle cose>>

 <<In che senso?>>

<<Devo andare a Miami a prendere dei documenti e altre cose varie>>

<<Ho capito che devi prendere delle cose ma non mi hai risposto ... perché ?>>

<<Diciamo che ho un motivo valido per rimanere qua a New York>>

<<No!>> Alzo lo sguardo dal telefono 

<<Come scusa?>> certo che non facevo Elizabeth una tipe da droghe... 

<<Dicevo non puoi rimanere qua a New York>> 

<<E perché non dovrei?>> si stringe le braccia al petto 

<<New York non è come pensi ...è è pericolosa e ...>>

<<Elizabeth anche Miami è pericolosa, ogni città è pericolosa, c'è per caso un'altro motivo di cui dovrei preoccuparmi?>> mi siedo sul letto 

<<Diciamo che ... sai una cosa? Nulla, istinto da protettrice puoi rimanere>> sorride e si mette una maglietta, che cavolo ha in testa questa?

<<Okay... mi accompagni in aeroporto così poi riporti la macchina qua?>> prendo lo zaino in spalla  <<io... non>> aspettate un'attimo.

<<Non dirmi che non sai guidare>>  fa cenno di no con la testa 

<<Oh mio dio Eliz... chiama quel coglione del tuo ragazzo allora, almeno lui sa guidare?>> annuisce e si mette a scrivergli, mi guardo allo specchio e forse dovrei cambiarmi 

<<Okay, sta arrivando... io mi cambio e forse dovresti farlo anche te>> dice sorridendomi, ah grazie mille per essere stata così diretta.

 Tiro fuori un paio di jeans che metto tenendo la stessa maglietta che avevo già addosso e mi infilo gli stivaletti. La mia figura allo specchio non è delle migliori così cerco di sistemarmi meglio le collanine e mi spazzolo i capelli mentre Elizabeth fa il suo ingresso in camera. 

<<E allora?>> dice ed io mi giro

 <<Oh cazzo>> mi viene spontaneo, in pratica si è messa una minigonna attillata che non copre assolutamente nulla ed un top bianco in pizzo <<Non dire nulla>> mi rettifica mentre si infila i tacchi.

 <<Ti devo ricordare che sono ancora la tua sorella maggiore Elizabeth? E che hai ragione, non ho alcun diritto di dirti nulla al riguardo, vestiti pure come cazzo ti pare>> mi siedo sul suo letto e la sento sbuffare.

<<Cazzo Aria è proprio questo il tuo problema ti prendi la colpa di tutto e te ne fai un dramma personale, stai tranquilla un po' nella tua vita! Fatti degli amici, trova un ragazzo ma dio bono non pensare sempre al peggio, è arrivato andiamo>> prende la borsetta ed apre la porta uscendo, poi sono io quella bipolare in famiglia.  

Mi rigiro il mazzo di chiavi della Porsche tra le mani mentre Elizabeth corre verso il suo principe azzurro dall'aria mafiosa... non mi fido di quel tipo, ma che posso dirle non ci conosciamo neanche più di tanto non ho il diritto di dirle nulla così opto per la soluzione migliore li supero ed entro in macchina. 

Picchetto il volante e mi giro verso di loro. Che carini insieme però, che bella vita deve avere Elizabeth sotto certi punti di vista. Realizzo quanto la mia vita a confronto faccia schifo ma smetto subito appena li sento entrare in macchina e per mia sfortuna: lui si siede davanti.

 <<Possiamo andare?>> dico girando le chiavi <<No aspettate! Ho lasciato il telefono in carica! vado a prenderlo tre secondi ed arrivo>> madonna mia Elizabeth 

<<Sbrigati! Ho un volo da prendere>> le dico e lei si mette a camminare verso l'hotel 

<<Per fortuna che le avevo chiesto se aveva preso tutto>> sospiro e appoggio la testa sul finestrino.

 <<Se non avesse la testa attaccata al corpo dimenticherebbe anche quella quindi... comunque credo di non essermi presentato sono Jack>> mi porge la mano e lo guardo male 

<<Aria>> incrocio le braccia <<Sei cinica vedo>>

<<Sono solo indifferente a ciò che non mi serve e tu sei tra quelle>> lo sento girarsi verso di me 

<<Fai tanto la dura ma si vede che non lo sei affatto .... perciò perché non la smetti?>> lo guardo un'attimo 

<<Perché ti interessa tanto come dovrei comportarmi ?>> che cretino, ma come si dice tra simili ci si riconosce e non sembra essere più intelligente di Elizabeth 

<<Perché forse mi ricordi qualcuno>> ma non mi dire.

<<Fammi indovinare tu?>> è così ovvio che è anche patetico.

 <<Esattamente, anche io sono così... posso sembrarti l'egoista vanitoso che pensa solo a scopare ma ti posso assicurare che penso anche ad altro>>

 Lo guardo male <<Ma per favore, stavo con uno come te ed è finita male... per lui , si reputava un bravo ragazzo dentro ma si comportava come un bastardo, diciamo che studiare medicina mi è servito>>

lo guardo <<L'ho castrato. Okay può sembrare macabro ed esagerato, ma è stato bello. Okay ora ti sembrerò pazza>> credo che chiunque potrebbe pensarlo, forse più avanti ne dovrei parlare con qualcuno, con uno psicologo magari.

<<Non ho mai pensato che lo fossi... sai hai un bel carattere oltre all'aspetto>> rimango spiazzata dal commento e poi sento la porta della macchina aprirsi ed entra Elizabeth 

<<L'avevo lasciato in bagno che scema, allora amore di cosa avete parlato?>>

 <<Oh stavamo parlando della macchina... non pensavo che tua sorella fosse così esperta di macchine sportive>> sorrido <<Oh un piccolo hobby, leggevo ogni giorno le riviste di macchine di papà da piccola>> metto in moto la macchina e vado verso l'aeroporto. 


<<Ci vai pesante con il piede eh?>> sorrido <<Non c'è traffico, e andare veloci con me alla guida non è un problema vero Elizabeth?>> la guardo dallo specchietto 

<<Ti prego smettila, l'altra volta stavo per morire>> mi metto a ridere 

<<Okay Okay, prega che non lo faccia anche il tuo ragazzo al ritorno>> dico ridendo 

<<Jack se lo fai ti squarto vivo>> la sento dire a denti stretti <<Ok piccola, tranquilla che non lo faccio>>

 <<Grazie>> Mio dio, che noia che sono questi due. Se proprio devo fidanzarmi datemi qualcuno che sia interessante.

Arriviamo al aeroporto e parcheggio davanti all'entrata e inaspettatamente escono anche loro dalla macchina e Elizabeth mi viene vicina e mi abbraccia

 <<Lo so che non te lo dico da tanto ma... ti voglio bene Aria>> Cos'ho appena sentito? 

<<Grazie>> dico staccandomi, mentre Jack mi fa il cenno militare <<Ho come l'impressione che ci rivedremo presto, mi è piaciuto parlare di Motori con te>> che frase da cretino mi ha appena detto.

<<Io non ne sarei così sicuro>> gli lancio le chiavi 

<<Non farle neanche un graffio ok?>> annuisce ed io giro i tacchi e entro nell'aeroporto e prendo il primo volo per Miami.

Mi siedo vicino al finestrino e mi metto le cuffie, fatemi capire un secondo: quel bastardo del compagno di mia sorella ci ha provato spudoratamente con me? Che schifo.

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