𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐫𝐞𝐝𝐢𝐜𝐞𝐬𝐢𝐦𝐨 || 𝐀𝐥𝐫𝐢𝐠𝐡𝐭,

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<<Tieni la tua pizza >> metto un cuscino in mezzo per separarci 

<<E perché?>> dice indicando la barriera che ho creato 

<<Non voglio commettere un omicidio oggi perché son stanca e ho fame>>

 <<Awww, e dillo che ci tieni a me>> no, non ci tengo a te. Proprio per niente.
<<Ti rovescerei la pizza a terra>> non lo farei mai, ma solo perché è la pizza.

Continuiamo a guardare AHS e ricordo ogni scena, il tipo è indemoniato , Violet che si taglia, il figlio di Vivien e Ben che non è di Ben ma dello psicopatico di Tate... cioè anche di Ben perché son due gemelli, che bella serie.

<<Ma non ha senso sta serie, fa schifo! Credevo fosse horror, ma è solo un suspence mischiato a trash>> mordo la mia ultima fetta di pizza e cerco di non urlargli contro 

<<Non parlarmi mai più, e non osare dire un'altro insulto a questa serie>> ribatto, devo trovare un modo per sbarazzarmi di lui, magari in un sacco.

Ecco siamo arrivati al punto in cui non volevo arrivare.

<<Beh che dire, no ma aspetta, che? Ma se lui è in cucina, chi è il tipo con così poco stile in latice nero? Comunque potremmo prendere spunto da loro...>>

<<Ci devi solo provare... anzi sai una cosa? Fanculo Elizabeth, fanculo tutto>>


Pausa, pausa! Ecco quella sono io che sto per fare la cazzata del secolo.
Quello che sta per succedere non solo avrà grandi conseguenze su di me, ma anche su tantissime persone ... perché? Beh perché quella che doveva essere una settimana di solo trasloco si è lentamente trasformata in "ritorno ai miei bei vecchi tempi" dove hanno ripreso il controllo di me il "tridente dello spasso" come lo chiamo io o banalmente chiamati : Alcool - fumo - sesso.
Queste tre piccole cose, diciamo che mi hanno causato parecchi problemi, ma basta spoiler ora torniamo alla parte piccante di quella giornata.


Senza pensarci due volte, un po' impulsivamente e un po' per farlo tacere, lo bacio.

Si avete capito bene sono una gran cogliona, ma il problema è che è stato ricambiato ed anche intensificato. Che scema, e che scemo lui a non fermarmi.

Mi prende per i fianchi e mi mette sulle sue gambe, cazzo è sbagliato, eccome se lo è.
Eppure mi ero dimenticata di come ci si sentiva, mi stacco e non lo guardo negli occhi 

<<Ci tenevo a dirti che, sei il mio primo bacio dopo esattamente due anni, quindi potrei essere un po' arrugginita... ma non inesperta>> 

<<Felice di esserlo, ma ora basta parlare>>
Non fa neanche in tempo a finire la frase che riprendiamo da dove eravamo rimasti ed andiamo anche oltre. Ma il problema peggiore di tutti non era tradire mia sorella; ma che mi sentivo bene nel farlo, nel essere la traditrice.


In realtà non so neanche che dire, era una cosa che non facevo da parecchio e conoscendomi non avrei resistito a lungo.
Avrei fatto qualunque cosa persino prendere il primo che passava, cosa che è quasi successa ma fortunatamente Kylie mi ha fermata.
Comunque mi fa ancora schifo lui, sia per la sua mentalità, sia per le sue critiche e opinioni troppi diverse dalle mie. 

Vorrei poter dire che un giorno arriverà quello giusto, quello per la quale ci si innamora, ci si sposa e ci si fa famiglia ma... io non riesco più a innamorarmi di nessuno da non so quanto tempo, ma non è colpa mia. 

Comunque ho intenzione di sfruttare questa storia per destabilizzare Elizabeth e chissà magari anche spezzarle quel suo minuscolo e perfido cuore.

I giorni seguenti sono stati molto "ripetitivi" ma almeno ho finito di impacchettare, inscatolare e ordinare tutte le mie cose 

<<Bene questo era il mio ultimo scatolone, ma posso chiederti una cosa?>> Appoggio la scatola insieme alle altre all'ingresso e mi giro verso di lui

 <<Si certo dimmi, tesoro>>

 <<La vuoi smettere di chiamarmi così? Mi urta e comunque cosa dovevi fare qua a Miami?>> gli chiedo e incrocio le braccia

<<Te l'ho detto ho parlato con un direttore di un'azienda di trasporti, amico di famiglia che voleva offrirmi un lavoro tutto qua ... poi perché ti urta il fatto che ti chiamo così?>> gli tolgo la ciotola dalla mano e mi metto a mescolare l'impasto dei pancake, non riesce neanche a mescolare un impasto.

<<Primo, non sono veramente la tua ragazza perché lo è Elizabeth... poi vi siete almeno parlati da quando sei qua?>> assaggia un po' dell'impasto 

<<Ottimo, e lei non si è disturbata neanche a scrivermi e visto che ha postato un bel po' di stories non ha la scusa del telefono rotto. E siccome mi tradisce, non credo sia un problema>> mi abbraccia da dietro e inizia a baciarmi il collo, aspetta cosa? Dovevo essere io quella a spezzarle il cuore!
Quanto la odio, arriverà il giorno in cui le rovinerò la vita.

<<Va bene ma ora smettila che sennò non riesco a far uscire dei pancake decenti>>

 <<Mi  scusi chef da cento stelle Michelin>> dice per poi andarsi a sedere al tavolo.
Mi giro verso di lui <<Dai torna qua, devo farti altre domande>>
<<Agli ordini, mi dica quello che vuole sapere su di me>> Si siede sul piano affianco ai fornelli e incrocia le braccia.

<<Perché io? È evidente che Elizabeth è più bella di me, perciò perché io? Potevi trovarti una biondina in un Night club e invece sei venuto da me... perché? Io non ho nulla di straordinario>> Sbuffa, ed anche molto forte.

<<Ma tu stai scherzando vero? Aria ma tu chi vedi quando ti guardi allo specchio?>>

<<Boh una che non ha nulla di speciale?>>
<<Allora il tuo specchio ha proprio qualcosa che non va, perché io anche ora vedo una splendida ragazza alta un metro e settanta con dei stupendi capelli neri.
Forse hai una personalità un po' macabra ma è questo che ti rende ancor più stupenda e irritante. Ma poi se dobbiamo parlare a livello fisico, tranquilla che non sei affatto messa male.  Forse la tua prima ti mette in svantaggio ma almeno a differenza di tua sorella, che si è forte e tutto, non hai quella vocina stridula, e non vedo l'ora di vederti con il camice e tutti gli aggeggi strani che usate>>

Scuoto la testa, versando un po' d'impasto nella padella <<Allora per prima cosa non sono aggeggi ma attrezzi tra cui stetoscopio, laringoscopio, saturometro... ok ti sto solo annoiando e ti ringrazio per i complimenti ma io non mi sento così>>
Continuo a preparare i pancake illustrando Jack l'arte della medicina e mentre li mangiamo gli mostro come fare una sutura 

<<Si e poi basta solo fare un nodo ed ecco una perfetta sutura, in una banana ma si fa quello che si può>> gliela porgo e si mette a guardarla come se fosse un diamante 

<<Straordinario... ma lo dico solo ora perché non c'è sangue ed io odio il sangue>>
Perfetto... ma che noia, motivo in più per non sopportarlo  <<Allora io odio te>>

SufferWhere stories live. Discover now