Capitolo 29: Haven

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Haven

24 Dicembre 2017

Quando apro gli occhi, sono al caldo, in una camera rosa.

Le lenzuola sono lisce, fin troppo lisce.

E c'è profumo di vaniglia.

E quando la vedo, che mi guarda con aria attenta dal bordo del letto, ho la certezza che questa è davvero la sua stanza, e che non stavo affatto sognando di trovarmi nel posto più caldo del mondo.

Mi tiro su a sedere e la guardo come se dovesse sparire da un momento all'altro.

Si muove lenta, parla con estrema tranquillità. Lascia che la paura abbandoni il mio corpo.

Ha mollato Bradley.

Ha mollato il ballo per me, ha fatto di tutto per trovarmi. E mi ha portata a casa sua. Mi ha salvato.

Lei, Avalon Green, è stata la mia salvatrice.

Ed è per questo che quando mi bacia le mani, che quando mi confessa di voler stare solo con me, non ci vedo più dalla gioia.

Ma cerco di contenere le emozioni, perchè se lascio prendere loro il sopravvento, rischio di far male ad entrambe.

Ogni mio gesto è calcolato, come mai nella mia vita reale. Come se stessi giocando a basket. E lei è il pallone. Devo solo portarla a canestro.

È perfetta e non se ne rende conto, prova a nascondersi, ma io voglio vederla nuda. Voglio che sia soltanto mia e basta.

Per questo la sollevo e la faccio sistemare su di me, per darle queslla sicurezza che forse a parole non sono riuscita ad infonderle. Mi piace il colore della sua pelle, la forma morbida del suo seno. Sono piccole e riescono a rientrare nelle mie mani. Le stringo forte e ci perdo il viso, provocandole un gemito che mi fa vedere il paradiso anche ad occhi chiusi.

E quando ribalto la situazione, incastro le dita all'elastico delle mutandine, l'unico indumento che mi impedisce di avere la sua visuale completa, e lo sfilo via, strappandone leggermente il bordo.

Stringo le labbra, vorrei scusarmi, ma lei scuote il capo, avendo capito il mio timore.

Le getto via, lontano, dove non potrà più recuperarle, se non dopo quello che avremo fatto.

Avalon porta le mani alla sua collana di perle, fa per toglierla, ma io scuoto il capo, non voglio che lo faccia.

« Non toglierla, resta cosi. » le dico con voce roca, incapace di dire altro.

Lei mi regala un sorriso timido; sa che ho sempre detestato quella collana, ma le appartiene, ed ora in questo momento, come se fosse una stauta di una dea greca, mi eccita a tal punto che vorrei venire dieci volte, una dietro l'altra.

Le tocco ancora il seno, e lei rabbrividisce.

« È bello quando lo fai. » sussurra, ed io mi chino a baciarla, prima che parli ancora.

È la sua prima volta, e sta tremando come una foglia.

Io la mia neanche me la ricordo, ma non è stata magnifica come lo sarà questa.

Il suo sapore è dolce, intenso.

« Haven ... » mi interrompe ancora, mandando indietro il capo.

Non giocarmi scherzi, Avalon, o te lo giuro ...

Ma lei mi sorride, intuendo i miei pensieri.

Mi afferra il viso e parla ancora.

Violet Where stories live. Discover now