Capitolo 20: Avalon

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Avalon

5 Dicembre 2017

Sono stati i due giorni peggiori della mia vita.

Eppure, in vista del Natale, dovrei essere allegra e positiva.

Mio padre mi ha promesso l'ennesimo regalo costoso, forse un viaggio o un weekend in totale solitudine alla nostra casetta in montagna.

' Portaci chi vuoi. ' mi ha detto sorridendomi. Ma credo si riferisse al figlio dei Mccartney, che verranno a trovarci il giorno di Natale.

Da sempre sperano che tra noi due nasca qualcosa, per gli affari che le nostre famiglie potrebbero intrecciare, ma a me non è mai piaciuto. È biondo, ha gli occhi marroni ed è alto un metro e novanta. Non fa proprio al caso mio.

E sopratutto, è tre anni più grande di me, e frequenta l'ultimo anno di college.

Dovrei essere felice per il gigantesco albero di Natale addobbato nel nostro salotto. Dovrei essere felice per la mia nuova borsa Dolce e Gabbana acquistata l'altro giorno.

Ma nulla mi va bene.

Continua a tornarmi in mente il pensiero di Haven a letto con Abby, colei che decide il gruppo delle cheerleader. Chi l'avrebbe mai detto che la biondina tutto pepe, finisse tra le gambe di Haven?

E cosa fa più male, questo pensiero o il fatto che Haven sia andata a letto con chissà quante altre ragazze?

O ancora, quel momento meraviglioso tra noi due? Il mio primo orgasmo. È stato cosi intenso, cosi travolgente. Non avevo mai provato una cosa del genere in vita mia.

Pensavo che il piacere avesse dei limiti prestabiliti, che non si espandesse oltre. Invece nulla ha limiti in quei momenti. La ragione, i sensi in allerta, la voglia costante di fare pazzie. Nulla.

E il problema grave è che tutto questo mi manca. Voglio tornare da Haven, farmi toccare dalle sue mani, sentire il suo fiato addosso.

E non pensare alla mia vendetta.

Quella ormai l'ho bruciata ieri all'uscita da scuola. Ho affrontato Haven e l'ho ferita, proprio come lei e le sue amiche hanno fatto con me sin dall'inizio.

Ma non le ho detto che era questo il motivo; anzi, le ho tirato fuori una cosa che neanche pensavo.

E l'ho pugnalata alle spalle. Tanto da non ricevere neanche un suo messaggio.

Stamani mi sono truccata più del solito; non so neanch'io dove voglia arrivare, cosa voglia fare. Ho indossato un maglioncino rosa, con uno scollo leggermente più azzardato. Non mi preoccupo neanche di coprire i segni dei succhiotti ancora evidenti; mi ricordano che Haven c'è stata, ricordano la mia piccola crescita personale.

E poi ho indossato una gonna grigia con delle calze dello stesso colore, e le Superga lilla. Ma questo abbigliamento lo sfoggerò dopo gli allenamenti in palestra.

La divisa delle cheerleader mi va stretta più del solito; sarà forse colpa del ciclo che deve arrivarmi e che mi fa risaltare le tette. Attraverso lo specchio del mio armadietto dello spogliatoio, vedo Abby cambiarsi. Cosa ci avrà mai trovato in lei? Il seno grosso? Le gambe lunghe?

Stringo forte gli occhi e poi mi volto nella sua direzione, concedendole un sorriso falso.

« Abby, ti faccio una domanda. »

Lei solleva le sopracciglia e siede sulla panca per allacciarsi le scarpe.

« Dimmi tutto, Avie. »

Violet Where stories live. Discover now