Capitolo 30: Avalon

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Avalon

24 Dicembre 2017

Mi sento indolenzita, come se avessi fatto molta attività fisica.

E in realtà è stato davvero cosi, e il solo pensiero mi fa aprire gli occhi con un gran sorriso sulle labbra.

È magnifico svegliarsi con la gioia nel cuore, un pò come se fosse sempre Natale. Un pò come quando si è bambini e non si vede l'ora di scartare i pacchi colorati ai piedi dell'albero.

Se queste gioie durassero per sempre, anche da adulti, forse la vita avrebbe una piega diversa.

Ma non mi lascio affliggere da questo pensiero negativo; guardo la sveglia sul comodino. Sono le dieci, il chiarore del mattino invade la stanza. Fuori il cielo è una coltre bianca, forse a breve nevicherà. E non c'è nulla di più bello della neve il giorno della vigilia di Natale.

Un corpo caldo si muove alle mie spalle; un braccio mi circonda i fianchi, e quando mi volto lentamente, la trovo sveglia, con gli occhi verdi già fissi nei miei. Lei sorride, ed io faccio altrettanto, senza riuscire a trattenermi.

« Buongiorno. » biascica a voce bassa, per poi strofinarsi gli occhi con le dita. Ed io le do il mio, non verbale, scostandole le mani e regalandole un bacio casto sulle labbra. Poggio la fronte contro la sua e la guardo negli occhi, chiedendomi se abbia mai visto qualcosa di più bello di Haven al primo mattino.

« Come stai? » le domando, sperando soltanto di sentire ancora una volta la sua voce roca.

Mi rivolge un gemito basso, che si diffonde in ogni parte del mio corpo, come una dolcissima scossa.

Sorride, e quel sorriso le occupa tutto il volto, facendola risplendere di luce propria.

« Credo di non essere mai stata meglio. » risponde, e poi mi afferra la nuca e mi attira verso di sè.

« Però se continui a guardarmi in questo modo, finisco per imbarazzarmi. »

Scoppio a ridere divertita.

Come se ci fosse qualcosa di cui imbarazzarsi, dopo tutto quello che abbiamo fatto.

Passo la lingua sulle sue labbra, disegnandone il contorno, e la sento agitarsi al mio fianco, come se il suo corpo cercasse conforto nel mio.

E cosi, con una sicurezza di cui non mi credevo capace, le salgo addosso, sedendomi a cavalcioni sui suoi fianchi.

E subito i nostri corpi entrano in contatto, facendoci svegliare del tutto.

Ci guardiamo negli occhi, come se entrambe ci fossimo capite all'istante, e senza neanche chiedercelo, ricominciamo da zero.

È diverso da ieri sera; e non perchè questa volta sono io a tenere il comando, ma perchè è tutto più intenso e bruciante, come se fossi sul punto di esplodere, o come se stessi andando lentamente a fuoco.

La sua pelle è calda, morbida. È favoloso scivolarci su.

Le sue dita si stringono sui miei fianchi, aiutandomi ad andarle incontro, e dopo aver spostato la mia chioma di capelli sulla spalla , mi abbasso verso di lei, che ora, ha afferrato la mia collana di perle.

« Ci hai addirittura dormito?...» mi domanda quasi senza fiato, con gli occhi più verdi del solito e la voce appannata dal desiderio.

Stringe le labbra e trattiene un verso, mentre mi spingo verso di lei con un'intensità più frequente.

« Ho dimenticato ... di toglierla. » chiudo gli occhi, sentendo il piacere invadermi ovunque. È cosi bello che vorrei non finisse mai.

Lascia scorrere le sue mani sui miei fianchi, poi sul seno e infine sulla mia faccia, dove prima di baciarmi mi sussurra:

Violet Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora