Capitolo 9: Avalon

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Avalon

17 Novembre 2017

Non è stata una giornata facile.

Durante la lezione di letteratura, che purtoppo condividiamo insieme, ho cercato di restarmene tranquilla al mio banco, ignorandola completamente, come se lei non fosse affatto seduta due banchi dietro di me.

Di solito siede nell'ultima fila, accanto alla sua migliore amica.

Ma oggi si sono divise, e ha deciso di torturarmi fino all'ultimo.

Amber si domanda come mai io sia cosi agitata, ma non ho voglia di raccontarle nulla. Non davanti ad Haven.

Le ho appena detto che le parlerò oggi pomeriggio davanti ad una tazza di cioccolata calda da Mandy , la ciccolateria più buona e più in della città, quando una pallina di carta arriva dritta sul mio libro di testo.

Fortunatamente, il professore è una persona distratta e assente, i cui occhi sono costantemente fissi sui libri, leggendo con voce monotona la lezione del giorno.

Immaginando chi sia il mittente, afferro con rabbia il pezzo di carta e lo leggo, cercando di nasconderlo agli occhi di Amber.

La parola ' scusa ' è incorniciata da fiorellini e cuoricini.

Come se bastasse ciò per farsi perdonare una simile cosa.

Decido di ignorarla, e appallottolo la pallina per poi infilarla sotto al banco. Intreccio le dita sotto al mento e fingo che non sia successo nulla. Ma di nuovo, un'altra pallina finisce al centro del mio banco. Questa volta Amber se ne accorge e mi domanda :

« Ma chi è, Avie? » si volta, sperando di scorgere qualcuno. E subito dopo , mi da di gomito.

« Girati. »

Sollevo gli occhi al cielo e mi volto rabbiosa verso la mia importunatrice.

Haven mi guarda negli occhi e borbotta qualcosa senza emettere fiato.

Riesco però a leggerne il labiale; leggi il biglietto.

Quando ritorno dritta al mio posto, e mi accingo a leggere il bigliettino, Amber è già pronta con la sua raffica di domande:

« Mi vuoi dire cosa sta succedendo, Avalon? »

« Te lo dico una volta finita la lezione, te lo giuro! » sussurro a voce bassa, per poi leggere il contenuto del bigliettino.

Vedi? Non è difficile chiedere scusa! Dovresti prendere esempio!

Scuto il capo, senza però riuscire a trattenere un sorriso divertito. Lo ripeto, e lo ripeterò fino all'infinito: Haven Andrews è una stronza di prima categoria. Strappo un pezzo di pagina dal mio quaderno e con la mia penna a gel fucsia, le rispondo con una calligrafia sottile e delicata.

E tu dovresti imparare a tenere a freno i tuoi denti da vampiro. Giuro che la prossima volta ( ed io spero per te che questa non avvenga mai ) ti faccio finire nei guai. In guai molto grossi.

Ci disegno un fiorellino nell'angolo e poi lo ripiego con cura, voltandomi per lanciarglielo. Ma lei è già pronta con la mano tesa, ed un sorriso sornione sulle labbra. Lo poggio malamente sul suo palmo e torno dritta al mio posto.

Violet Where stories live. Discover now