Capitolo 12: Avalon

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Avalon

23 Novembre 2017

Ho quasi sempre fatto scelte giuste, nella mia vita.

Come seguire la rigida educazione dei miei genitori, senza infrangere mai le regole.

Come studiare assiduamente per avere buoni risultati, per poter entrare al college.

Come scegliere attentamente la gente da far entrare nella mia vita, tipo Amber. Lei è stata la prima e l'unica; nessun altro possiede le qualità che cerco. E se anche una di queste è assente, allora è fuori. Categoricamente.

Ma Haven no. Lei mi sta mandando in pappa il cervello. E non ha nulla a che vedere con me. È un mondo completamente estraneo e differente.

E da qualche giorno, ho deciso di farne parte. E non perchè ne avessi particolarmente voglia, ma è l'unico modo che ho per tenermi buone le sue compagne di squadra.

Prima Lexi con quello scherzo assurdo, poi Beverly con le sue minacce. Ed ora le risate di scherno che accompagnano ogni mia entrata a scuola. Sono un gruppo di vipere, delle stronze senza cervello, che finiranno per fare del loro futuro un film comico con un finale terribile.

E poi se lo sto facendo, è sopratutto perchè voglio vendicarmi.

E quando Avalon Green dichiara vendetta, state pur certi che non finirà bene.

Ed è per questo che l'altro giorno, con un carico di pazienza, ho messo piede nella palestra per la seconda volta nella mia vita: la prima è stata per guardare la partita di basket, ed ora per fare quello che non avrei mai pensato di fare.

Abby Glinch e le sue ragazze davano il meglio nella loro perfomance, con le divise rosse e blu.

Dallo stereo fuori esciva qualche canzone di Lady Gaga, ed i loro fianchi si muovevano a tempo di musica. Quando mi parai davanti, incrociando le braccia al petto, Abby si fermò, guardandomi con un misto di sorpresa e confusione. Poi spense lo stereo, ed abbassò i suoi pon-pon. Le altre la seguirono a ruota, scutandomi curiose. L'odore in quel posto era neauseante, ma cercavo di non darci peso. Se volevo davvero fare questa cosa, dovevo farci l'abitudine.

« Ehi, Green! Che ci fai qui? » mi domandò, scuotendo la sua lunga chioma bionda.

Le sue tette sembravano voler espoldere nella divisa aderente.

Ma dove diamine mi stavo andando a cacciare?

Tirai un lungo sospiro affranto prima di dire le seguenti parole: voglio entrare a far parte delle cheerleader.

Ed ora eccomi qui; la divisa rossa fiammante è chiusa nel mio armadio, nascosta nell'ultimo cassetto sotto strati di mutande e calze, perchè se mai dovesse vederla mia madre sarebbe la fine.

Non ci è voluto molto per convincere le ragazze a far parte del gruppo: mi hanno chiesto di improvvisare qualcosa, forse speravano di cogliermi impreparata ed invece ero pronta anche su questo. So gestire bene le mie vendette; curo tutto nei minimi dettagli per fare in modo che nulla sia fuori posto. E dopo aver decretato che ero abbastanza brava nel muovere il bacino, ero definitivamente entrata nelle cheerleader. I miei anni di danza moderna erano serviti a qualcosa. Anche se avevo lasciato una volta cominciato il liceo.

Ed ora sono qui, sotto Haven.

Non nego di averlo desiderato dal momento in cui mi ha dedicato quella specie di spogliarello davanti allo specchio.

Violet Where stories live. Discover now