Capitolo 35: Avalon

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Avalon

31 Dicembre 2017

Tutto quello di cui sono certa è che non riesco più ad autocontrollarmi. Il mio corpo non risponde più ai miei comandi e agisce di sua volontà. Succede questo quando si assumono sostanze pesanti, quando la testa non ragiona più. E in questo caso, la mia unica droga è Haven.

Poco ore fa, pensavo che sarebbe andato tutto a monte. Tutte le cose belle che avevo programmato di fare con lei, erano svanite nel momento stesso in cui l'ho vista arretrare davanti alle mie effusioni.

Ma poi, dopo, è uscita fuori l'Haven che più preferisco. Quella che fa uscire l'Avalon che nessuno si aspetta. E che solo lei conosce.

Non so quanto oltre ci siamo spinte, credo di non ragionare più. Sono talmente stanca e appagata, continuamente eccitata, che ho le braccia e le gambe molli.

Come la sera di Natale, ho raggiunto numerevoli orgasmi.

Uno dopo l'altro. Haven è innarrestabile, sembra travolta da emozioni più intense delle mie, che non lasciano spazio alla ragione.

Continua a penetrarmi, a volte a farmi anche male.

E quando usiamo questo gioco, anche se dovrei essere io la più travolta tra le due, lei sembra raggiungere il picco della felicità.

Forse non è neanche lucida quando sussurra.

« È l'unico momento in cui vorrei essere un uomo. Soltanto per sentirti cosi a fondo! »

E mi da una spinta cosi forte, che arrivo al bordo del letto. Le sue mani si stringono ad esso, e si fa leva per andare più veloce, per darmi delle stoccate cosi intense da provare un piacere assurdo.

Non ho più forza per parlare. Ascolto soltanto i rumori attorno a noi, e sono cosi erotici che mi mandano su di giri. Il tonfo sordo del materasso che cigola e la tastiera che sbatte al muro. I nostri fiati che vanno all'unisono.

E poi guardo il punto in cui i nostri corpi si fondono l'un l'altro, il suo piercing all'ombelico, i suoi tatuaggi, il suo seno meraviglioso. E quando vedo quell'ostacolo tra noi, anche se mi sta regalando un piacere immenso, lo slaccio via. Lo butto alle nostre spalle, e poi le spingo i fianchi verso i miei, sentendo finalmente il calore della sua pelle, pulsare contro la mia.

La guardo negli occhi, anche se sono cosi intrisi di desiderio che non so se riescono davvero a vedermi.

« Io ti voglio cosi come sei, Haven. Mi piace sentirti cosi. Lo vedi? » e in risposta alle mie parole, inarco la schiena, andandole incontro. Lei emette un lamento basso, come di un animale ferito. Si abbandona contro di me e nasconde il volto nell'incavo tra la mia spalla e il mio collo.

Ancora altre stoccate intense; siamo aggrovigliate l'una all'altra, come se fossimo una cosa sola.

E ancora, ancora, un pò a morderci, un pò baciandoci la pelle. Le accarezzo il tatuaggio sulla spalla, quella bellissima rosa di cui sono pazzamente innamorata.

Quei petali enormi, spalancati sulla sua pelle lentigginosa.

E poi scendo giù, verso i suoi fianchi che si dimenano contro i miei. Conficco le dita in essi, l'aiuto nelle ultime spinte, perchè so che siamo entrambe vicine al limite.

Credo di star per cadere dal letto, ma lei mi afferra mi trascina su, e quel gesto mi fa esplodere di piacere, facendomi tremare dalla testa ai piedi.

Viene anche lei, ed io osservo il suo viso deformarsi dal piacere e la sua pelle arrossarsi per lo sforzo immane che il suo corpo ha appena compiuto.

Violet Where stories live. Discover now