Angelo caduto (2/2)

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The Night We Met - Lord Huron


𝓐nne slacciò piano i cinturini argentati delle scarpe eleganti attenta a non cadere e, dopo averle afferrate con la piccola mano destra, vagò a passi corti e veloci per tutto il castello in cerca di un posto calmo all'aria aperta dove nessuno le avrebbe dato fastidio.

Dopo aver percorso al buio numerose scalinate, disturbando il sonno di qualche ritratto scorbutico, decise di fermarsi, stremata da quella lunga corsa senza meta.

Il respiro irregolare, le guance ancora più rosse del solito e il petto che si alzava e si abbassava violentemente, uniti al suo aspetto, non facevano altro che peggiorare la situazione.

Il battito del cuore era così tremendamente forte e veloce che lo sentiva pulsare imperterrito nella testa, come se questa le potesse esplodere da un momento all'altro.

Alzò piano il piccolo viso verso l'alto e scorse, da sotto ad una stretta scala a chiocciola, un pezzo di Luna.

Questa, interamente piena, se ne stava tranquilla e luminosa proprio nel bel mezzo del cielo, baciando dolcemente il volto della maga dalle sottili fessure tra gli scalini.

Anne risalì lentamente i rettangolari pezzi di ferro che, nonostante il peso infinitamente leggero a cui erano sottoposti, non si trattennero dal cigolare.

Una volta in cima, adagiò le scarpe col tacco al suolo e quando sollevò di nuovo la testa, puntando lo sguardo dinanzi a lei, le labbra le si schiusero da sole come ali di farfalla.

Si trovava proprio sull'alta Torre di Astronomia.

Il luogo era molto spazioso, segnato da una spessa ringhiera di ferro che girava tutt'intorno. Le numerose e graziose stelle presenti quella notte creavano una visione mozza fiato.

Catturata da quella vista stupenda, non si accorse che qualcuno, seduto scompostamente atterra in un angolo della torre, la stava osservando incuriosito.

Quando questo si portò la sigaretta alle labbra, per poi espirare fuori dai polmoni un'imperfetta nuvoletta grigia, la macchia astratta viaggiò silenziosa e lenta nell'aria, fino ad arrivare di fronte agli occhi blu tempesta della maga ancora puntati sul cielo scuro.

Anne, presa alla sprovvista, sussultò voltando il capo, in un movimento così brusco che quasi le spezzò la trachea, verso la fonte del fumo che sembrava pizzicarle le narici.

Il cuore le si bloccò nel petto.

Il ragazzo dai capelli d'argento portava la camicia bianca sbottonata fino al centro dello sterno, mettendo in mostra le clavicole asciutte.

Questa, semitrasparente, ricadeva perfettamente sull'addome scolpito, lasciando sguizzare muscoli di qua e di là.

I ciuffi scompigliati biondo platino gli ricadevano sugli occhi stanchi, segnati dalle profonde occhiaie, che imperterriti continuavano a scrutare la maga in silenzio da sotto le ciglia.

Le labbra rosee e soffici si chiudevano di tanto in tanto intorno a quell'arma suicida che il giovane teneva tra l'indice e il medio della grande e pallida mano destra.

Il gomito sinistro era appoggiato sul magro ginocchio di una gamba sollevata ad angolo, mentre l'altra era completamente distesa atterra.

La schiena leggermente ricurva era adagiata, molto poco elegantemente, al muro in pietra dalle mattonelle irregolari.

Era uno spettacolo di un'intimità così elevata che Anne si vide costretta a distogliere subito lo sguardo, con il viso in fiamme, provocando una leggera risata incredula nel ragazzo, che si accorse divertito di quanto fosse immensa la sua innocenza.

Tempesta Di Ghiaccio | Draco MalfoyWhere stories live. Discover now