Troppo lontana

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Trust - Brent Faiyaz


"Questo è quello che sento quando mi tocchi. Come milioni di piccoli universi che nascono e muoiono nello spazio tra le dita e la mia pelle."

- Iain Thomas


𝓘 numerosi raggi luminosi del sole sguazzavano leggeri sul vetro cristallino della finestra che illuminava il piccolo dormitorio di Anne, Ginny ed Hermione, cadendo graziosi sulle palpebre pallide della prima, ancora serrate dal sonno profondo in cui era caduta quella notte, stremata.

La ronda, quella sera, era stata particolarmente noiosa.

La strega aveva passato la maggior parte del tempo a rifiutare le avances del giovane Diggory e il restante in silenzio, cercando di non suscitare in lui ulteriore fastidiosa speranza.

Forse aveva un po' troppo esagerato con questo.

Aveva accettato la sua compagnia e usato determinati toni soltanto per vendicarsi del biondo.

In realtà, aveva pensato tutto il tempo proprio a lui e alla strana sensazione che le provocava nel petto vederlo con Astoria.

La vera domanda era... vendicarsi di cosa?

Solo qualche minuto prima dell'accaduto aveva accurato che Draco non le prestasse neanche un briciolo della sua attenzione, e allora... la maga che diavolo voleva dimostrare? Non lo sapeva.

Era stato quasi un istinto naturale. Del tipo 'Tu mi hai fatto male, allora io te ne faccio di più.'.

Non era tanto sicura che lui, cuore arido, potesse soffrire però, e ancora meno che potesse soffrire per lei.

Forse era stata una mossa davvero stupida e scontata.

Un tenero piccolo sbadiglio lasciò le sue labbra piene, tracciate da una 'O' perfetta.

Gli occhietti blu si aprirono piano, prendendo prima la forma di due piccole fessure, per poi schiudersi completamente.

Le minuscole mani, chiuse in due pugnetti, ci si premettero proprio sopra, strofinandoli, cercando di risvegliarli abbastanza da riuscire a mantenerli aperti.

Le braccia sottili si teserò all'indietro, stiracchiando la schiena indolenzita, per poi ricadere lungo il busto adesso sollevato a sedere.

«Cazzo

Fu l'unico suono, roco e strozzato, a risuonare nell'aria, dopo che Anne, guardandosi attorno spaesata ancora assonnata, si accorse di essere completamente da sola. Quel linguaggio che non le si addiceva per niente.

Lanciò uno sguardo veloce al grande orologio rosso, appeso poco sopra la porta in legno. Erano le nove.

«No, no, no, no.»

Si affrettava a ripetere questa, mentre balzava giù dal letto con un piccolo salto, inciampando malamente nelle lenzuola bianche e cadendo atterra scomposta, a faccia in giù, provocando un tonfo rumoroso.

Tempesta Di Ghiaccio | Draco MalfoyWhere stories live. Discover now