Appartenenza

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R U Mine? - Arctic Monkeys


"Guardarsi e riconoscersi.
Sfiorarsi e sentirsi.
Pensarsi ed appartenersi."

- Anonimo


𝓓opo aver accuratamente riposto i libri sulla mensola in legno del proprio dormitorio, Anne percorse in fretta e furia la scalinata che portava dritta dritta alla Sala Grande, poiché in estremo ritardo per il banchetto.

I ritratti affissi ai muri la osservavano curiosi.

Alcuni le consigliavano di procedere con cautela, sapendo che le scale da un momento all'altro avrebbero potuto cambiare direzione e spedirla chissà dove senza farsi troppi problemi.

Altri ridevano sotto i baffi, sussurrando piano tra di loro e chiedendosi se c'entrasse qualche 'Biondino misterioso'. O almeno, così le pareva di aver sentito nominare il ragazzo passandogli dinanzi.

Le voci correvano veloci tra le mura di Hogwarts e i dipinti impiccioni non avevano esitato a raccontarsi di quella volta che li avevano visti entrare da soli nella stanza delle Necessità mano nella mano o, addirittura, di quella stessa mattinata.

Alcuni speravano ci fosse qualche inciucio, altri dicevano di "Saperlo per certo".

La strega aveva cercato in tutti i modi di rallentare ogni suo minimo movimento, per permettere al giovane Malfoy di recarsi nella grande sala e sedersi al tavolo della sua Casa.

L'ultima cosa che desiderava, in quel momento, era incrociarlo proprio sulla soglia o, magari, in qualche corridoio vuoto in giro per il castello lontano da tutto e da tutti.

Quando gli stava vicino, i riflessi sembravano non rispondere più ai comandi del cervello e non le andava per niente a genio.

Con un'ultima e decisa spinta del bacino sorpassò la soglia della vecchia porta e, subito, centinaia di forti e squillanti voci le giunsero alle orecchie, come schianti impetuosi e frastornanti.

I timpani della maga, prima di quel momento, sembravano completamente appannati e attutiti dai suoi respiri, affannati e spezzati. Ora, invece, parevano essere sul punto di esplodere.

Tutta scompigliata e con la mantella sgualcita si diresse a passo svelto verso Ginny ed Hermione, già sedute al tavolo di Grifondoro, ordinando impacciatamente i capelli, in modo da rendersi più presentabile possibile dopo la lunga corsa effettuata.

Teneva la testa bassa, imbarazzata.

Era l'unica a vagare in giro per la stanza, mentre molti studenti la guardavano straniti.

Questa era così occupata a evitare di incrociare il biondo, da non prendere in considerazione il fatto che al suo arrivo, gli occhi di tutta la scuola sarebbero caduti con violenza su di lei, come stelle cadenti.

Anne si ritrovò, così, a contare mattonella dopo mattonella come se le trovasse interessanti.

Era un palese metodo per distrarsi dagli sguardi fastidiosi delle serpi e quelli da 'Io sono puntuale e tu no' dei corvi.

Non ebbe molto successo però, perché continuò a sentirsi completamente a disagio e inappropriata.

L'unica volta che sollevò il capo, di poco, fu per lanciare un'occhiata fugace proprio al serpeverde, in modo da assicurarsi che non le stesse prestando particolare attenzione.

Fu un grosso errore. Gigante, persino più del castello forse.

Draco era in compagnia... e non solo di Blaise e Pansy.

Tempesta Di Ghiaccio | Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora