Orgoglio

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Flawless - The Neighbourhood


"Dai, presto, sbrighiamoci a far pace adesso che l'orgoglio è distratto."

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𝓠uella mattina, il giovane Malfoy era di pessimo umore.

Se ne stava chino sul grande tavolo della Casa di Serpeverde nella Sala Grande, con la mano sinistra che gli reggeva la testa leggermente inclinata e gli occhi grigi, come le nuvole di un piovoso pomeriggio di Novembre, fissi su un punto indefinito dello scuro legno.

Il giorno prima, dopo aver lasciato la biblioteca, si era subito diretto in infermeria per farsi controllare le ferite da Madama Chips.

Questa in un batter d'occhio, gli fece tornare la pelle, lì dove c'erano lividi e sangue, candida e pulita come neve.

Non sapeva neanche lui perché l'avesse fatto. Prima dello spiacevole incontro con Anne si era ripromesso di cavarsela da solo.

Dopo di lei però, qualcosa cambiò. Sentiva che era la cosa giusta da fare. Sentiva che lei aveva ragione.

Ed era proprio questa la cosa brutta. Lei stava cercando di dargli un semplice consiglio e lui l'aveva distrutta, senza una reale motivazione.

Era fatto così il ragazzo dai capelli d'argento.

Respingeva gli altri perché voleva dimostrare di star bene anche da solo, di essere forte e di non accettare aiuto da nessuno.

Era colpevole... ma non voleva ammetterlo a se stesso.

Sguazzava nell'orgoglio Draco.

A pranzo quel martedì, la vide varcare la soglia della grande sala con un aspetto al dir poco pietoso:
gli occhi blu erano estremamente gonfi e rossi, come il sangue, e segnati da profonde occhiaie violacee, segno che avesse pianto tutta la notte e, probabilmente, anche poco prima di recarsi in Sala Grande per il banchetto.

Erano vuoti. Quegli occhi che a lui trasmettevano sempre tanto dal primo giorno in cui li aveva incrociati, avevano perso la luce.

Mancava il fulmine che faceva scattare la tempesta.

Quello stesso fulmine che le bruciava negli occhi quando lui la provocava o la metteva in imbarazzo. Quello stesso fulmine che faceva ardere la pelle di lui quando lei lo sfiorava.

Ora erano vuoti, riflettevano un lago calmo e placido, quasi apatico.

I capelli le ricadevano sulle esili spalle scompigliati e indefiniti. L'espressione era persa.

Ogni tanto le lanciava qualche occhiata fugace, per controllare se stesse mangiando o se, almeno, gli amici fossero stati in grado di tirarle su un minimo il morale, senza successo.

Lei, però, non lo guardava. Non ne aveva la forza e neanche la voglia. Per lei, Draco Malfoy non esisteva più.

Rifletté: non doveva darci peso.

Lui faceva sempre male a tutti, volendo o non. Lei era solo un'altra persona rimasta ferita dalle sue parole.

Perché sentirsi in colpa?

Il punto era proprio questo però: lei non era come gli altri.

Era diversa da Pansy, ad esempio. Lei non lo annoiava. Lei non parlava sempre e solo di se stessa. Lei non si metteva in mostra. Lei non lo cercava, lo trovava e basta, come se sapesse già dove guardare. E soprattutto, lei non tornava da lui disperata quando lui le faceva male.

Tempesta Di Ghiaccio | Draco MalfoyWhere stories live. Discover now