Lingua da vipera

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my strange addiction - Billie Eilish


"E non appena ebbe finito di sfogarsi, subito provò vergogna per avermi così dischiuso la sua anima. E prese in odio anche me."

- Fëdor Dostoevskij


𝓛o spazioso vivido cortile verde, che contornava il grande castello in pietra, era pieno zeppo di studenti, immersi totalmente nella luce bianca che filtrava attraverso le nuvole fitte e candide, che quel fresco pomeriggio di inizio Ottobre regalava.

I piccoli e graziosi fiorellini lilla e bianchi, affondati in quell'infinita tela color smeraldo, stavano iniziando a perdere di colore e vitalità, sotto la brezza autunnale che si faceva di giorno in giorno più gelida e umida.

Tuttavia, gli uccellini ancora cinguettavano vivacemente ed i pochi raggi di luce che riuscivano a penetrare di tanto in tanto quell'immenso oceano incolore, permettevano appena a tutti di riscaldarsi dal venticello stizzito.

I più piccini giocavano a rincorrersi. Alcuni ragazzi se ne stavano seduti sul prato a gambe incrociate, a ripassare o leggere. Altri, facevano pratica con gli incantesimi appena imparati. Altri ancora, avevano allestito una sorta di piccolo picnic sotto la grande e possente quercia posta all'angolo del cortile.

Complessivamente, nell'aria c'era odore di spensieratezza e libertà.

Appoggiati contro uno dei muretti in pietra scura, non troppo alto, che faceva da barriera alla grande distesa d'erba, se ne stavano Draco e Blaise, semplicemente... in silenzio.

Nessuno dei due aveva ancora osato proferir parola da quando vi erano arrivati.

Mantenevano entrambi lo sguardo dritto dritto dinanzi a loro, persi ad osservare con gelosia tutti gli altri, che parevano divertirsi da morire e andare infinitamente d'amore e d'accordo.

Col passare del tempo, la situazione tra Malfoy e Zabini non era enormemente migliorata, ma si poteva dire che c'era stato qualche piccolo progresso.

Ora i due non facevano più un'eccessiva difficoltà a guardarsi in viso, ma conversavano normalmente. Forse, però, più come coinquilini che come veri e propri amici.

Nessuno dei due aveva intenzione di chiedere scusa per primo: Blaise pensava di essere nella ragione più assoluta e Draco... beh, Draco non si scusava mai.

Forse l'aveva fatto per davvero solo una volta... e adesso con quella persona neanche parlava più.

Il moro però, dal canto suo, stava cominciando a trovare la loro situazione davvero straziante.

Non aveva mai fatto realmente caso a quanto fosse estremamente importante per lui avere il biondo al proprio fianco: allenarsi insieme, fare festa insieme, sfogarsi insieme, ascoltare musica insieme e...

... suonarla insieme.

Gli mancava. Gli mancava da impazzire.

Fu per questo che quel giorno ci pensò su per bene. Rifletté su cosa era importante fare, non curandosi dell'amico affianco a lui totalmente ignaro dei suoi profondi pensieri.

Tempesta Di Ghiaccio | Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora