10. I'm fine, thanks.

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-No, ti ho detto a destra, idiota!-
-Mi hai detto a sinistra!-
-No, sei tu che non mi ascolti.-
-Senti, non voglio passare più minuti con te, mi stai stancando.-
Harry e Louis litigavano ancora. Louis cercava di dargli le indicazioni per prendere le sorelle da scuola, e Harry cercava di seguirle senza innervosire (anche se era quello il punto, lo faceva sbagliare apposta solo per vederlo esaurire).
-Eccola, Lottie!- la sorella si voltò verso di lui, e lo raggiunse velocemente, entrando nella macchina del riccio.
-Ciao.- disse soltanto, senza alcuna espressione sul volto. Louis sorrise, mentre cercava una sigaretta dalla tasca.
-Le gemelle ora, è poco più avanti.- la trovò, e la poggiò sulle labbra.
-No, non fumi nella mia macchina.- se la prese.
-Buttami anche questa e sei morto.- cercò di prendergli il polso, ma lo allontanò.
-Il tuo braccio è troppo corto, mi dispiace.- Lottie osservava la scena confusa.
Tra i tre, loro erano i bambini.
Louis riuscì a prendergliela, andando leggermente addosso a lui.
-Testa di cazzo.- disse solo, mettendola apposto.
Scosse la testa ghignando, e guidò fino alla prossima scuola.
Uscì dall'auto per poter prendere le due bimbe nella mano e aiutarle a salire.
Dopo averle velocemente salutate Harry partì finalmente verso casa.

-Boo, papà non tornerà a prenderci?- fece Phoebe, mettendo il broncio. Il liscio si voltò e le sorrise.
-Papà lavora fino a tardi, ma vi chiamerà. Okay?- le tre annuirono, poco convinte.
Il padre, che lavorava in ufficio, tornava spesso la sera tardi e andava via la mattina presto. Era anche fuori Doncaster, quindi a volte si fermava a dormire e non lo vedevano per giorni.
Non ci parlavano spesso, quindi il rapporto era piuttosto indifferente.
-Perchè non ci presenti il tuo amico?- il riccio sorrise, impegnato a guardare la strada.
-Perchè non è mio amico, Daisy. Si chiama Styles.-
-Ho un nome.-
-Devo averlo scordato.- scrollò le spalle. Non lo aveva mai chiamato per nome, e di certo non l'avrebbe fatto per presentare quell'idiota alle sue sorelline.
-Sono Harry, e voi siete adorabili. Com'è che lui è così?-
-Dio, un giorno ti farò seriamente del male.- commentò.
-Louis è dolce e gentile. Cos'hai da dire?- il liscio fu soddisfatto dal comportamento scontroso di Lottie.
L'aveva educata bene.
-Boo, dovresti comportarti così anche con me.- parcheggiò l'auto nel viale di casa.
-Non provare a chiamarmi così!- gli urlò contro. -E ti ricordo che ti odio.-
-Okay, Boo, andiamo ora.-
E si diressero verso l'entrata, mentre Louis tirava altri insulti al ragazzo che se la rideva.

-Mamma, sono a casa!-
-Oh, ciao!- Anne strinse subito la mano a Louis. -Sono Anne, piacere.-
-Louis.- le sorrise, e poi si presentò alle piccole.
Il liscio si guardò intorno mentre la madre di Harry parlava già con le sorelle e sembravano interessate.
-Quindi, Louis.- spostò lo sguardo su Anne. -Tu ed Harry siete amici?-
-No.- risposero entrambi, poi Harry continuò. -Ha conosciuto Gemma, è stata lei a dirglielo.-
-Già, almeno lei è simpatica.- borbottò, e il riccio alzò il sopracciglio.
-Suppongo che valga la stessa cosa con le tue sorelline, Boo.-

Roteò gli occhi, evitando di rispondere, e ritornò a parlare con sua madre.
-Quindi, domani mattina prima di andare in campeggio le porto qui con le loro cose... Mi costerà tanto per sei giorni?- chiese, un po' titubante e timido.
-Tranquillo Louis. Mi fa piacere aiutare un ragazzo in difficoltà. I tuoi genitori non possono?-
Si morse il labbro, abbassando lo sguardo. Harry lo guardò e per qualche secondo fu preoccupato.
-Mam...- cercò di risolvere la situazione il riccio, ma Lottie lo interruppe.
-Non abbiamo più la mamma.-
-E papà lavora duro per noi!- esclamò Daisy invece, facendo sorridere Louis.
-Oddio, mi dispiace tantissimo. Sarò felice di aiutarvi, davvero.-
-Grazie.- disse soltanto, poi spostò lo sguardo su Harry, che lo guardava con aria leggermente preoccupata.
Gli sfuggì un piccolo sorriso, e Louis continuò a guardarlo in silenzio, confuso.
-Oh, ciao!- Gemma era appena entrata in casa, e guardava tutti loro sorridente. -Louis, ti devo dare la paga, vieni con me di sopra?-
Lui la guardò un attimo e annuì, anche se gliel'aveva già data.
La seguì, sotto lo sguardo di Harry.

Entrarono in camera della ragazza e lei si voltò sorridente, mentre usciva il diario dalla borsa e glielo porgeva.
-Ha detto di leggerlo soltanto e ridarglielo.-
Corrugò la fronte, ma lo fece.

Hey William, sono contento di essere stato vicino a te ieri. Per il campeggio pensavo di tenermi il diario e scriverci qualcosa durante quei giorni, ma te lo darò quando ritorneremo a scuola. Spero ti vada bene, e in caso dovesse funzionare il cellulare, ti scriverò.
Per la sfida ti chiedo di fare qualcosa di, non so, spettacolare (?) durante il campeggio. Sorprendimi.
E magari passeremo dei momenti insieme, senza neanche saperlo. Non vedo l'ora.

Rimase un attimo a fissare il diario, ma poi annuì e glielo ridiede a Gemma.
-Okay, grazie ragazza.-
Uscì dalla camera, e si imbattè in Harry, che stava per entrare nella sua.
Lo guardò.
-Stai bene?- chiese serio.
-Non siamo amici, non rispondo alle tue domande.- rispose, come al solito in modo scontroso, Louis.
-Sai? Hai ragione. Non so neanche perché ho perso tempo a chiedertelo.-
-Styles.- lo fermò dal polso, prima che potesse entrare nella sua stanza.
-Che cazzo c'è, Tomlinson?- il più grande sospirò annuendo.
-Sto bene, grazie.- gli sorrise, e poi lo lasciò andare, andandosene di sotto.
Harry rimase sulla soglia della porta confuso. Gli aveva appena sorriso e ringraziato. Com'era possibile?
Louis Tomlinson che era stato gentile con lui? Quel giorno era sicuramente da ricordare.
Louis invece, non aveva idea di perché lo aveva fatto. Gli era sembrato dispiaciuto per la morte della madre nonostante non andassero d'accordo, gli sembrava soltanto un dovere ringraziarlo.

Le sorelline ridevano con Anne mentre le raggiungeva.
-Hey bimbe, dobbiamo andare a casa. Domani vi porto qui, okay?-
Loro sbuffarono, mettendo il broncio.
-Non vediamo l'ora di vederti domani!- esclamò Phoebe, e le altre due sorridevano.
-Grazie mille, Signora Styles. A domani allora.-

-Chiamami Anne, tesoro, e a domani ragazze.-

The blue diary; Larry StylinsonTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang