28. You'll take me with you.

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-Sono contento di vederti così felice. Ringrazierò Harry per questo.- commentò il biondino, facendo arrossire Louis. -Lou, voglio che in questi mesi tu stia bene. Fisicamente sai anche tu che non lo sarai, ma emotivamente...-
-Non mi piace Harry, è solo mio amico.- lo interruppe, mentre aspettava il riccio fuori scuola.
-Quando realizzerai che non è così sarà troppo tardi. E io non voglio che lo sia.- sorrise a malincuore all'amico, abbracciandolo.
-Mi dispiace tanto per essere stato così stronzo, specialmente con Liam. Non so cosa farei senza di voi.-
-Loui...- la voce dell'irlandese si spezzò. -Anche noi non sapremmo cosa fare senza di te...-
-Ti voglio bene, Irlandese. Sei il migliore migliore amico di sempre.- lo strinse ancora di più a sé.
-Ti voglio bene anche io idiota. Mi mancherai troppo.-
-Manca ancora tanto, sta tranquillo.- gli disse come ultima cosa, prima di sorridergli e dirigersi verso Harry.

-Hey Boo, dove andiamo?-
-Non so, in giro per Donny? Mangiamo qualcosa? Offro io.- il più piccolo alzò un sopracciglio.
-Cos'è tutta questa dolcezza? Offri tu?- fece stupito.
-Una settimana fa è stato il tuo compleanno, e io non ne avevo idea. Mi sento in debito. Voglio fare qualcosa per te.- Harry si addolcì alle parole del liscio.
-Quand'è il tuo?-
-La viglia di natale, ma suppongo di aver già festeggiato il mio ultimo.-
Sapere che non avrebbe più festeggiato il natale con la sua famiglia lo rese triste, ma sorrise, pensando invece che probabilmente sarebbe stato con Jay e Fizzy.
Sentì Harry sospirare.
-Non piangere di nuovo.- lo rimproverò.
-Sei un idiota.- commentò l'altro, decidendo però di iniziare a camminare per dirigersi verso il centro di Doncaster.

Louis pretendeva che tutti fossero felici nonostante la notizia, ma come potevano? Come andavano avanti senza lui? Era una persona troppo speciale per poter far finta di nulla.
Zayn ci si stava lentamente affezionando, Liam era un amico stretto che amava infinitamente Louis e il suo carattere, Niall era il suo migliore amico, e lo sarebbe stato anche dopo e per sempre.
Poi c'era Harry.
A Harry Louis piaceva davvero, ed era sicuro che se ne stava innamorando. Non gli importava se il liscio ricambiasse o meno, voleva passare il tempo con lui e non staccarsi più.
Nessuno di loro avrebbe mai superato la mancanza del più grande.
Voleva che provasse a curarsi, anche se le probabilità erano poche, doveva provarci per tutti loro.
Non poteva lasciarli, sarebbero arrivati anche ad obbligarlo.
Ovviamente, anche le sorelle e il padre erano contrari, e ci provavano ogni giorno a fargli cambiare idea, ma nulla.
Nessuno ci era ancora riuscito.

-Hey, ti voglio fare un regalo.- Louis interruppe Harry dai suoi pensieri, facendo spostare lo sguardo su di lui con un sorriso.
-Addirittura?-
-Certo! Per quando non ci sarò.-
Ritornò serio, voltandosi a guardare la strada.
-Vaffanculo, Louis.- sbuffò, infilando le mani nella tasca del cappotto.
-Dai!- esclamò. -È un regalo di compleanno, ovviamente, ma qualcosa che ti ricordi me.-
-Così che io pianga ogni secondo che lo guardo? Mh, fammici pensare... Assolutamente no.-
-Hey.- lo fermò, attorcigliando il braccio intorno al suo. Lo guardò negli occhi e sorrise. -Voglio che tu mi tenga con te anche quando non ci sarò fisicamente.-
Lo vide arrossire.
E questa Louis la chiamava amicizia? Davvero?
-Ti odio davvero tanto, lo sai?- sussurrò.
-Mmh.- mugolò soltanto, tenendosi stretto a lui e intrecciando le dita attorno alle sue nella tasca.
E Harry si chiese se un amico potesse mai fare questo.

-Okay, ho delle domande, Edward.-
I due si erano appena seduti a dei tavolini di un bar, l'uno di fronte all'altro. -Perchè questa cosa del diario? E perché si trovava nella categoria di libri storici esattamente? Non so, voglio sapere tutto.-
Fece spallucce. -Mi annoiavo, e Gemma aveva appena iniziato a lavorare nella biblioteca della scuola.- iniziò a spiegare, mentre sorseggiava il suo frullato. -Avevo comprato quel diario perché mi piaceva il colore, e lei mi ha dato l'idea di usarlo in questo modo. L'ho messo lì solo perché era più visibile che in altre categorie.-
-Tutto qui?-
-Cosa ti aspettavi?- rise leggermente all'espressione confusa del ragazzo.
-Non so, qualcosa di più intenso.- scrollò le spalle, guardandolo negli occhi.
-No, tutto qui. Piuttosto, la sfida di fare uno scherzo alla persona che odi... Ero io quella persona, vero?-
Annuì sorridente. -Certo che eri tu.-
-Stronzo.- commentò soltanto. -E il blu che ti ricorda la tua famiglia?-
-Abbiamo tutti gli occhi blu, no?- rispose con fare ovvio, e i due passarono a farsi domande rilevanti al diario e altre per conoscersi meglio.

Sembrava andare tutto bene, ridevano e non smettevano di guardarsi negli occhi.
Ovviamente non poteva rimanere perfetto.
-Cazzo.- mormorò, sentendo del sangue uscire dal naso.
-Tieni.- si affrettò ad aiutarlo Harry con dei fazzoletti, cercando di tamponare. -Che dobbiamo fare?- chiese allarmato.
-Dovrebbe smettere.- disse soltanto, cercando di tamponare il più possibile.
-Louis, devo chiamare l'ambulanza?-
Il liscio scosse la testa, cercando di tranquillizzarlo.
-No, no...- gli bruciava leggermente, ma non era nulla di che per fortuna. -Andiamo a casa mia.-

Per fortuna casa di Louis distava soltanto dieci minuti da lì, e nel frattempo il sangue aveva smesso di uscire.
Era solo leggermente stanco e si sentiva un po' male, ma non c'era nulla di cui preoccuparsi.
-Non devi uscire in queste condizioni.- lo rimproverò, tenendo Louis vicino a sé con una mano sul fianco.
-Non voglio stare chiuso in casa.-
-Non mi interessa, devi.- insistette, facendo sbuffare il più grande.
-Volevo passare un giorno speciale con te.- borbottò una volta entrati in casa.
Per fortuna il padre si era preso dei giorni di ferie e stava tutto il tempo con le sorelle fuori, quindi non si preoccupava di badare a loro per ora.
-Boo, l'importante è che sono con te. Il resto è irrilevante.-
Harry sentì la faccia bollire.
Louis era troppo dolce con lui, e non ne era per niente abituato.
Andarono in bagno e il riccio aiutò Louis a disinfettarsi prima di andare in camera sua per potersi rilassare.
Fu molto breve, il liscio non aveva smesso di fissarlo neanche un secondo. Li piaceva essere curato da lui seduto sul lavandino per poter arrivare all'altezza dell'altro.
-Ti devo dare il regalo, e poi mi butterò sul letto e tu resterai affianco a me.-
-È una cosa che hai già?- chiese confuso, sedendosi sul letto e osservando Louis cercare nei cassetti.
-Mia madre me li diede dicendo di darlo a qualcuno di importante.- spiegò lentamente mentre si sedeva accanto a lui.

Il più piccolo si sentì esplodere il cuore.
Lui era così importante per Louis?
Lui? Proprio Harry?
Harry importante per Louis?
Forse deve aver capito male.

-Sono due collane uguali.- aprì la mano, facendo vedere i due ciondoli.
Erano degli aereoplani.
-Odio essere dolce ma...- Harry gli sorrise. -Così mi porterai con te.-
Chiunque avesse visto come Harry guardava Louis in quel momento avrebbe capito che ne era innamorato.
-Lo farò senza provare a piangere.- ironizzò, mentre prendeva la collana e lo abbracciava. -Grazie, Boobear.-
-Dio, se piangi già ora mi incazzo.-
-Hai smesso di essere dolce a quanto pare.- commentò, facendo ridere l'altro.
Entrambi le misero felici.

Louis non aveva la più pallida idea di cosa stesse provando con lui, ma forse Niall aveva ragione.
Doveva lasciarsi andare.
Rimasero a guardarsi negli occhi per un po', sdraiati sul letto del più grande mentre gli accarezzava la guancia in silenzio.
Louis sentiva di nuovo le farfalle nello stomaco, e immaginò che anche Harry le sentisse, o almeno ci sperò.
Si avvicinò a lui il più possibile, facendo scontrare i loro nasi.
-L-lou?- lo richiamò, decisamente timido.
-Mh?-
-C-cosa fai?- balbettò ancora.
-Me ne pentirò, ma voglio farlo.- gli disse solo.
Harry lo guardò confuso, ma fu troppo tardi per replicare.
Louis aveva messo una mano sulla guancia del più piccolo e lo aveva avvicinato a se.
Aveva gli occhi lucidi.
Avrebbe fatto solo più male se fosse andato avanti, ma non resistiva più.

Posò delicatamente le labbra sulle sue, in un lungo e dolce bacio.

Stava piangendo, ma non se ne accorse.
Voleva solo continuare a baciarlo.

Spazio autrice
Yeyy finalmente :))
È una casualità che sia successo nel capitolo 28, yep

The blue diary; Larry StylinsonWhere stories live. Discover now