26. I'm sorry...

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Quando Louis aprì gli occhi la prima cosa che guardò fu Harry, dormiente, che gli stringeva la mano. Sarebbe stato anche carino, se non si trovasse nel letto di un ospedale con dei medicinali che venivano inniettati nelle sue vene.
Accarezzò lentamente la sua mano.
-Hazza?- provò a chiamarlo, ma la voce era troppo silenziosa e stanca.
Spostò la mano nei ricci di Harry, e all'ora il ragazzo alzò velocemente la testa, guardandolo.
-Louis, cazzo...- lanciò un sospiro di sollievo. Aveva gli occhi rossi e lucidi, segno che aveva pianto.
Era per questo che stava allontanando tutti. Non voleva vedere nessuno stare male per lui.
-Perché nessuno vuole dirmi cos'hai? Gli infermieri aspettavano che tu ti svegliassi, quindi vado ad avvisarli.-
Nessuno glielo aveva ancora detto, quindi doveva per forza farlo lui.
Fece per alzarsi ma lo fermò dal polso.
-Hai pianto?-
-Si. Mi hanno detto che sei malato, ma non ho idea di cosa sia, ma suppongo fosse il motivo per cui stavi allontanando tutti.-
Il liscio annuì poi si soffermò sugli occhi verdi del riccio.
-Quando eravamo a casa tua ho letto il diario, hai detto che eri curioso di sapere cosa ci fosse in quella lettera, no?-
-Era un esito di qualche controllo?- provò ad indovinare, e il più grande annuì di nuovo.
Non fece caso al 'ho letto il diario' in quel momento, troppo ansioso di sapere cosa stesse succedendo.
-Mio padre ha deciso di farmi fare dei controlli per sicurezza. Pensava che il fumo mi avrebbe ucciso, sai quando ha detto che stavo prendendo l'esempio del mio padre biologico... perché lui fumando e bevendo è finito in ospedale molte volte... Ma a quanto pare non è il mio caso.-
-Ma sei comunque in ospedale.- gli fece notare.
-Si, diciamo che il fumo potrebbe peggiorare la situazione in cui sono ma non ne è la causa.-
Lo fissò, aspettando che continuasse, ma non lo fece.
-Louis, ti muovi? Non farmi aspettare.- cercò di dargli fretta, ma aveva paura di cosa gli avrebbe detto.

-Mia madre... te l'ho detto, no? Aveva il cancro.- il più piccolo si irrigidì.
Cosa gli stava dicendo?
-Leucemia.- continuò. -Tumore al sangue, non sempre è grave ma suppongo sia una sfiga di famiglia.-
-L-Louis...- cercò di parlare, ma non sapeva cosa dire.
Si chiese come il ragazzo fosse stato tutto il tempo tranquillo.
-Non voglio che tu o gli altri soffriate per me...- sforzò un sorriso, e Harry strinse la sua mano. -Vieni qui.-
Gli fece spazio nel lettino, e il riccio si sdraiò accanto a lui, abbracciandolo.
-Non voglio che vi opponiate.-
-A-a cosa?-
Louis asciugò delle lacrime dal volto di Harry, ma continuavano a scendere.
-C'è poca probabilità che io possa farcela con le chemio... E io non ci proverò.- Harry sgranò gli occhi.
Non poteva star dicendo sul serio, vero?
Non poteva abbandonare tutti.
Non poteva.
-Che cazzo dici? Devi curarti, de...-
-Harry.- lo rimproverò. -Vorrei raggiungere mia madre e mia sorella. Mi mancano, sai.-
-No!- urlò, facendo sospirare Louis. -Ma che cazzo?!-
Si alzò velocemente e lo guardò, decisamente arrabbiato.
-Sei un egoista del cazzo, non puoi fare di testa tua!-
-Per questo non volevo dire nulla!- controbatté.
-Non voglio.- scosse ripetutamente la testa, continuando a piangere. -Cosa pensavi? Che dopo che saresti morto avremmo pensato 'oh mi dispiace' e finiva lì? Perché non capisci quanto cazzo sei importante per m... Per tutti noi?-
-Era meglio allontanarvi prima per questo! Perché so che sono importante per voi.- replicò, alzando la voce.

C'era una tensione assurda trai due e probabilmente Harry doveva solo andarsene e chiamare l'infermiera, ma non lo fece.
Doveva fargli capire cosa stesse facendo.
Non doveva farlo per nessun motivo.
Lui doveva provarci fino alla fine.
Ed era per questo che lui, Niall, Liam e persino Zayn dovevano esserci lì per lui e farlo andare avanti nonostante tutto.

-Non voglio.- ripeté.
Sbuffò in ricambio.
-Non riuscirai a farmi cambiare idea.- incrociò le braccia.
Si che poteva. Avrebbe provato a fargli cambiare idea finché non l'avesse fatto davvero.
E doveva essere in un breve tempo.
-Sai che lo dirò agli altri?-
-Si.-
-Loro ti conoscono da più tempo, ti faranno cambiare idea.-
-Ci proveranno sicuramente, ma non funzionerà. Un mese fa non ti saresti neanche interessato di me.-

-Smettila di pensare al passato, coglione. Mi sto letteralmente innamorando di t...- si zittì, passandosi una mano nei capelli e imprecando in silenzio.
-Non puoi innamorarti di uno che tra qualche mese non ci sarà più.- rispose amaro, ma aveva tanta voglia di piangere.
-Oh, grazie Louis! Smetterò ora che me l'hai detto!- ironizzò, cercando di non pensare a quando sarebbe successo.
-Dovresti smettere infatti, perché ti ho già detto che non mi piaci.- insistette.

Louis non poteva farsi piacere il riccio per nessun motivo. Qualunque fosse il legame tra loro due, doveva svanire il prima possibile.

Lui ignorò la sua risposta, e rimase a riflettere.
-Ah ecco!- se ne uscì dopo qualche secondo. -Per questo ti mancherò. Perché tu sarai morto? L'hai seriamente detto per questo? Cazzo non posso crederci.-
Tirò su col naso.
Doveva smetterla di piangere, seriamente, ma non ci riusciva. Era più forte di lui.
-Si.- sospirò. -Puoi calmarti un attimo? Sono stanco.-
-Chiamo l'infermiera. Io me ne vado.-
Lo guardò negli occhi rimanendo lontano.
-Harry, vorrei un altro abbraccio.-
-Non puoi chiedermi di abbracciarti così dal nulla. Stiamo litigando, se non si fosse capito.-

Louis si stava davvero sforzando di non piangere.
Non aveva neanche idea di cosa stesse dicendo, ma voleva un suo abbraccio nonostante tutto.
Voleva solo che Harry fosse dalla sua parte e che accettasse ciò che aveva già deciso dal primo momento in cui aveva aperto la lettera.
Il piano di allontanare tutti non aveva sicuro funzionato, e si sentì un idiota perché ora aveva bisogno di loro.

-Vuoi davvero litigare? Quando verrai a fare pace magari non ci sarò già più.-
Harry si irrigidì alla frase.
-Non dirlo mai più.-
-Forse non ne avrò neanche il tem...- il riccio si era letteralmente buttato su di lui stritolandolo. -Harry, cazzo mi fai male.-
-Scusa...- allentò la presa, ma rimase a piangere sulla sua spalla. -Non dirlo più, sono serio.-
-Mi dispiace...- sussurrò, lasciando un bacio sulla testa del più piccolo.

Rimasero così per un bel po', e Harry decise che non avrebbe perso neanche un minuto con Louis.

Spazio autrice
Salvee,, non ammazzatemi pls giuro che la ff è carina nonostante this-

The blue diary; Larry StylinsonМесто, где живут истории. Откройте их для себя