8. Nuova vita

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Vittoria si sentiva benissimo come non lo era mai stata!

Dopo che quell'uomo strambo, con tante cicatrici sulle braccia e sulla faccia, l'aveva salvata, la sua vita era diventata una meraviglia.

Ora che aveva imparato a fare dei piccoli passettini da sola e a dire le sue prime parole, mamma era diventata la persona più tranquilla al mondo, e a dire il vero anche papà iniziava a starle simpatico.

Certo, non poteva più lasciare il suo corpo e vagabondare con la seconda Vittoria in giro, perché in qualche modo il suo potere si era annullato ed era come se le due Vittoria si fossero finalmente unite. Secondo lei era tutto collegato al signore con le cicatrici e alla scomparsa dell'omone tutto rosso e della signora con l'occhio strano: era un po' che non li vedeva e le mancavano un pochino.

Sentiva spesso mamma e padrino parlarne in tono molto triste, ma lei non capiva quello che dicevano: catturava parole come caduti, tragedia, eco, Babel, Memoriale...non sapeva il significato della maggior parte di esse.

Padrino era sempre più pallido e negli occhi a volte si poteva notare un lampo di infelicità, come se fosse malato, ma il suo immancabile sorriso sghembro la faceva sentire bene.

Era un po' che non vedeva anche la signora con gli occhiali, quella che sembrava la sua madrina: la seconda l'aveva salutata poco prima, e si era diretta verso un negozio scintillante pieno di specchi, ma la prima...Si ricordava che parlava in modo molto strano, invertiva le lettere e le sue frasi erano scombussolate. Non le mancava per niente. Anche se era l'unica a vedere la seconda Vittoria, le ombre strane ai suoi piedi le mettevano paura e la tormentavano nei sogni.

Mamma la distrasse dai suoi pensieri prendendola tra le braccia e schioccandole un bacio sulla guancia: <<Tesoro, forza è tardi, lascia qua la palla che è ora di cena!>>.

Lei, mamma e papà si incamminarono: ora Vittoria non vedeva più le strane ombra ai loro piedi, ma era meglio così.

<<È una fortuna che stesse dormendo...chissà che incubi avrebbe avuto...quell'eco con mille arti...una cosa spaventosa...>> stava dicendo mamma rivolta verso papà, che annuiva distratto, e di tanto in tanto la guardavano sorridenti. Anche papà era mutato: quando Vittoria si avvicinava a lui non sentiva più un grande dolore alla testa, semmai un pizzicore quando era arrabbiato.

<<Sono così felice che ora anche tu abbia una memoria stabile...ora potremmo stare accanto a Vittoria insieme..>>continuava mamma, e papà abbozzò un sorriso incerto. Era cambiato tanto tanto.

In quel momento una donna sulla sessantina li raggiunse affannata: era vecchia madrina, e sembrava l'unica persona rimasta uguale. Ma in quel momento la sua voce era grave e preoccupata.

<<Berenilde aiutami...Ofelia...è scomparsa!...sembra sia entrata in uno specchio...e...>>

<<Roseline, mia cara, tranquilla! Quella povera ragazza ha bisogno di un po' di libertà! Dopo quella perdita...Ne starà soffrendo più di me e di tutti noi!>> la tranquillizzò mamma, ma l'ultima frase venne detta con un tono turbato.


<<Lo so lo so...il problema è che non è ricomparsa in nessun altro specchio!>>

Maffe

𝔉𝔦𝔫𝔞𝔩𝔪𝔢𝔫𝔱𝔢 𝔑𝔬𝔦 - 𝔏'𝔄𝔱𝔱𝔯𝔞𝔳𝔢𝔯𝔰𝔞𝔰𝔭𝔢𝔠𝔠𝔥𝔦 𝟻Where stories live. Discover now