29. Correre, di nuovo

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Ofelia spalancò gli occhi, tenendo saldamente la mano di Thorn.

Era distesa a pancia in su in un prato. Era tornata all'Hortus del Prìncipium.

Si alzò lentamente, guardandosi attorno: l'eco era seduto ai piedi di una pianta, ma appena li vide si alzò.

Un sorriso beffardo illuminò il volto dell'essere: <<Ci siete riusciti. Quell'acqua funziona! FUNZIONA PER DAVVERO!>> . Doveva aver notato le dita di Ofelia, i suoi capelli e la gamba di Thorn, ricresciuti magicamente.

<<Sappiamo cosa vuoi>> disse subito Ofelia, determinata come non mai. Non gli avrebbe permesso di rapire Vittoria, ne tantomeno di fare altri casini.

<<Anche se lo sapete, non potrete mai fermarmi! Non sapete nemmeno come uscire da qui!>> ghignò di rimando l'eco. Ofelia lo guardò, mentre una strana espressione prendeva forma sul suo volto, per poi fissare le mani del mostro. Solo in quel momento anche lui capì, ma ormai era troppo tardi: Ofelia si era già gettata su di lui, toccandogli lamano.

Il suo potere di lettrice ricomparve, come se non se ne fosse mai andato: Ofelia vagò all'indietro nella storia di quelle mani. Vide l'eco che la spingeva nell'acqua del ruscello, l'eco che spostava diversi rami per portare lei e Thorn in quella radura, l'eco che macchiava le sue mani con il sangue di un coniglio morto, dal pelo rosso brillante, l'eco che spargeva quel sangue attorno ad un pozzo, creando un portale per L'Hortum del Principium.

Ofelia mollò la presa, scioccata: ora tutto aveva un senso.

"Ma quel pozzo non era più vero di un coniglio di Odino..."

Il pozzo e il coniglio di quella strana frase, pronunciata per la prima volta da Seconda, erano il passaggio...

<<Questa è l'arca di Janus, non è vero?>>domandò Thorn senza fiato, come leggendo nel pensiero di Ofelia.

L'eco non rispose, limitandosi ad osservare la donna e aspettando la sua prossima mossa. La maledetta frase non era altro che un indovinello da risolvere per arrivare senza indugio nell'Arca segreta.

Ora Ofelia sapeva come uscire da lì, e salvare tutti quanti.

Iniziò a correre, seguendo il sentiero che aveva visto percorrere dall'eco, con Thorn alla calcagna. Un urlo squarciò la quiete della foresta, e la terra cominciò a tremare, per poi sgretolarsi lentamente dietro di loro. L'eco, sotto le sembianze ora di un leone a 20 zampe e altrettante teste e code, li seguiva, e cercava lui stesso di scappare dalla trappola mortale che aveva appena creato. L'Hortum Del Principium si sgretolò velocemente, cadendo nella voragine di nulla e vuoto: una scultura primordiale che conteneva una linfa vitale, perduta per sempre.

E l'Arca avrebbe fatto la stessa fine, ma Ofelia non poteva fermarlo.

Poco più avanti, vide il pozzo: "Ci sono quasiii..."pensò. Era la seconda corsa contro il tempo degli ultimi 5 minuti.

Con un balzo, si buttò nel pozzo, precipitando. Sopra di lei scorse un'altra sagoma, quella di Thorn...

E un'altra ancora.

Sotto di lei, invece, c'era un immenso specchio, ed Ofelia ci cadde dentro.

Maffe


Angolo

Sono finalmente riuscita ad aggiornare!

Volevo ringraziare tutti per leggere e votare la mia storia, è passato quasi un anno dal primissimo capitolo, ma nonostante le lunghe attese che vi faccio subire sembra non stancarvi mai!

Mi raccomando, se vi è piaciuto il capitolo mettete una stellina e commentate!

𝔉𝔦𝔫𝔞𝔩𝔪𝔢𝔫𝔱𝔢 𝔑𝔬𝔦 - 𝔏'𝔄𝔱𝔱𝔯𝔞𝔳𝔢𝔯𝔰𝔞𝔰𝔭𝔢𝔠𝔠𝔥𝔦 𝟻Where stories live. Discover now