12. terrore

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<<E se fosse entrata qua dentro?>>

<<No magari in questo specchio!>>

<<E' mai possibile che nessuno se ne sia accorto?!>>

Nel negozio luccicante pieno di specchi c'era un mormorio terribilmente fastidioso: Vittoria non capiva il perché di tanta agitazione.

Grande madrina aveva dato una notizia riguardante madrina alla mamma, che era sbiancata all'improvviso ed era corsa verso il negozio, dove c'erano già diverse persone preoccupate, tant'è che i loro abiti e gli oggetti personali si agitavano agitati con loro.

Mamma li aveva sorpassati ed eccoli tutti lì, a chiedere informazioni e a sgridare il proprietario del negozio, che visibilmente dispiaciuto, diceva di non avere visto niente.

In quel momento una donna altissima, magra e bionda, con tante lentiggini sul volto, entrò nel negozio e, trafelata, camminò velocemente tra le file di specchi, osservandoli uno ad uno e fermandosi in fondo alla stanza, di fronte allo specchio più grande:<<è entrata qui>> disse solamente.

Nella sala calò il silenzio e tutti guardarono verso la donna, che del canto suo continuava a osservare e palpare lo specchio interessato.

<<Voi come fate a saperlo scusi? Qui si tratta di mia figlia, non è di certo uno scherzo!>>. A parlare era stata una donna sulla cinquantina, con i capelli rossi sbiaditi intrecciati in uno chignon.

<<Nostra figlia è entrata qui dentro, la donna ha ragione: qui si possono notare delle ombreggiature, segno che qualcuno è passato attraverso lo specchio>> spiegò semplicemente un uomo che si era avvicinato timidamente alla donna bionda.

La signora con lo chignon lo guardò stupita: probabilmente non si aspettava di essere inferiore, anche solo per una volta, a suo marito.

Un rumore sordo riportò l'attenzione generale sullo specchio, che si era improvvisamente illuminato, lasciando a terra...una sciarpa colorata malandata e sfilacciata. Si avvicinarono tutti curiosi a quell'oggetto e qualcuno sussurrò: <<Hey ma quella è la sciarpa della ragazza!>>.

Molti annuirono e mamma mi posò tra le braccia di papà, che era rimasto in disparte, e prese tra le mani la sciarpa: dato che era tutta appallottolata la stese per tutta la sua lunghezza, e rotolò fuori una scintilla.

Alcune bambine, sempre rosse di capelli, corsero verso di essa per acciuffarla, ma la donna bionda urlò un no secco e preoccupato, che le fece indietreggiare.

<<Questo>> spiegò la donna indicando la pallina<< è l'origine di tutti i nostri passati problemi, il Corno dell'Abbondanza>>.

Poi, rivolgendo uno sguardo accusatorio ai presenti, aggiunse: <<e sembra che la nostra cara Ofelia ci abbia rimesso in pericolo>>.

Lo sguardo dei presenti, da curioso, era mutato in puro terrore: un ragazzino che si chiamava Hector, che spesso giocava a nascondino con Vittoria, teneva tra le braccia la sciarpa malandata e tremava con una foglia.


Impercettibilmente, con una voce flebile e spaventata, parlò, più rivolto alla donna scomparsa che ai presenti: <<Ofelia, che hai fatto?>>


Angolo

Ciaoo gente, vorrei sapere se vi sta piacendo questa storia, ci sto mettendo ✨l'anima✨ ahahha. Comunque siamo ancora molto lontani dalla fine, forse a metà, ma scrivo i capitoli pian piano proprio prima di pubblicarli.

Ps. Ricordatevi di mettere la stellina se no piango graziee

Maffe

𝔉𝔦𝔫𝔞𝔩𝔪𝔢𝔫𝔱𝔢 𝔑𝔬𝔦 - 𝔏'𝔄𝔱𝔱𝔯𝔞𝔳𝔢𝔯𝔰𝔞𝔰𝔭𝔢𝔠𝔠𝔥𝔦 𝟻Where stories live. Discover now