Ottantacinque.

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And I can't help but stare

'Cause I see truth 

Somewhere in your eyes

Justin Timberlake


Alessia non riusciva a dormire. Erano ore che si rigirava nel letto, agitata, con i pensieri in subbuglio e il cuore che le martellava nelle orecchie. Aveva ripercorso mille volte con la mente la scena del quasi-bacio, e ancora non riusciva a capire cosa fosse successo.

Esasperata, si alzò e si affacciò alla finestra della camera d'hotel. Fuori, Milano era illuminata dalla luce arancione dei lampioni. La ragazza fissò il suo riflesso sfocato nel vetro.

Chi voleva prendere in giro?

Sospettava di conoscere il motivo per il quale, mentre stava per baciare Nikola, le era balenato davanti agli occhi il volto di Goran. Tuttavia, non ne era certa, e non era pronta ad ammetterlo a sé stessa. 

In quegli ultimi mesi, aveva vissuto in simbiosi con lo schiacciatore, si era affidata completamente a lui, gli aveva donato il suo corpo. Aveva trovato in lui un porto sicuro, ma non si era mai concessa di pensare oltre. 

La ragazza appoggiò la fronte alla superficie fresca del vetro e, sospirando, prese una decisione: se la prova del bacio aveva funzionato con Nikola, probabilmente avrebbe funzionato anche con Goran.


Non appena tornata a Cuneo, la giornalista si incontrò con Betty in un bar del centro storico. La bionda la fissava con sguardo inquisitore, mentre sorseggiava in silenzio il suo the freddo. Alessia sapeva che l'interrogatorio stava per arrivare, ma non aveva nessuna voglia di velocizzare le cose.

<<Hai certe occhiaie...>> cominciò l'amica. <<Non hai dormito bene?>>

Il suo tono fece in modo che la mora alzasse il capo dalla sua spremuta d'arancia per fissarla.

<<Non ho chiuso occhio, in effetti>>

<<E si può sapere per quale motivo?>>

<<Non per quello che stai immaginando tu>>

L'entusiasmo di Betty si smorzò immediatamente, e la giovane si lasciò andare sulla sedia.

<<Mi sembra di capire che non hai seguito il mio consiglio>>

<<Quale?>> ad Alessia non dispiaceva tenerla un po' sulle spine.

<<Non hai provato a baciare Nikola>>

La giornalista bevve un sorso, poi confessò.

<<In realtà, ci ho provato>>

Improvvisamente, l'eccitazione tornò ad animare Betty.

<<Ah, sì? E come è andata?>>

Qui veniva la parte difficile. Alessia non poteva raccontare all'amica di avere pensato a Goran, almeno non prima di essere sicura di ciò che stava accadendo. Si limitò così a fornirle una mezza verità.

<<Ho fatto un tentativo, ma non ci sono riuscita>>

<<Perché no?>>

<<Non so il motivo, so solo che mi sono dovuta fermare. Non potevo farlo>>

Betty la squadrò per alcuni secondi, pensierosa. Alessia la conosceva abbastanza da sapere che mille teorie le stavano attraversando la mente in quegli istanti. Ma la bionda non diede voce ai suoi pensieri, limitandosi a chiederle che cosa avesse intenzione di fare a quel punto.

La giornalista allontanò da sé il bicchiere ormai vuoto e si appoggiò allo schienale della sedia. 

<<Devo solo trovare il modo e il coraggio per spiegare tutto a Nik. Si merita almeno questo>>


Quella sera, Goran trovò la sua migliore amica ad attenderlo fuori dal palazzetto. Se ne sorprese, in quanto era una cosa che, in quell'ultimo periodo - da quando, cioè, avevano deciso di mantenere le distanze dal punto di vista fisico - accadeva meno spesso che in passato. Istintivamente, sorrise. Era bello uscire da un allenamento massacrante e trovarla lì, pronta a supportarlo e ad ascoltarlo. Anche se non poteva rivelarle del tutto i suoi pensieri e i suoi sentimenti... 

Alessia lo salutò con la mano e gli andò incontro; poi camminarono insieme fino all'auto di lui. Posato il borsone nel baule, il giocatore si voltò a fissare la ragazza. 

<<Mi sembri stanca>>

<<Lo sono, un po'>>

<<Tutto bene a Milano?>> si informò Goran, leggermente preoccupato. Nonostante il riavvicinamento tra Nikola e Alessia lo facesse soffrire, sperava che non fosse successo nulla di doloroso tra i due.

Alessia annuì, abbastanza decisa. Ma lui colse una breve esitazione.

<<Vuoi un passaggio? Così mi racconti...>>

Lei scosse il capo.

<<No, grazie. Devo ancora andare al giornale per terminare il mio ultimo articolo. Farò tardi. Ma avevo voglia di vederti>>

A quella frase, il cuore di Goran mancò un battito, poi iniziò a galoppare. Lui fece un paio di respiri profondi, cercando di calmarsi. Non doveva illudersi, quelle parole venivano dalla sua migliore amica, nulla di più. 

<<Ok. Buon lavoro, allora. Ma non fare tardi e fai attenzione per strada>>

<<Tranquillo>> lei gli sorrise e lui afferrò la maniglia dello sportello, per impedirsi di fare altro.

Aprì la portiera e si apprestò a salire in macchina, ma la voce della ragazza lo fermò.

<<Goran...>>

Era stranamente intimidita, e lui non ne capiva la ragione. La fissò, in attesa che parlasse.

Alessia gli si avvicinò, fino ad arrivare a pochi centimetri da lui. Goran tentò di ignorare le sensazioni che la sua vicinanza gli provocava; c'era qualcosa di strano in lei, quella sera, e voleva capire che cosa fosse.

Rimase immobile. Il suo cervello non registrava nulla di quello che stava vedendo. Alessia lo guardava dritto negli occhi, e il suo viso si avvicinava sempre di più. Lasciò che le labbra della giovane si posassero sulle sue, piano, delicatamente. Quel bacio appena accennato era diverso da tutti i baci che si erano scambiati fino a quel momento. Gli altri erano appassionati e famelici, risvegliavano il suo corpo; ma quel bacio ruppe qualcosa nella sua anima. Smise di respirare, scioccato e turbato; non ebbe la forza di reagire al contatto, né di allontanarsi. Semplicemente, rimase lì, in balia delle labbra di Alessia. 

Pochi secondi dopo, la ragazza si staccò da lui, osservandolo. Anche nella penombra, Goran poteva scorgere le sue guance arrossate per l'imbarazzo. La trovò più bella che mai. 

I loro sguardi rimasero intrecciati.

Il giocatore deglutì e aprì la bocca per parlare, ma non ne uscì alcun suono. 

Alessia gli fece un piccolo sorriso e, dopo avergli augurato la buona notte, se ne andò. 

Goran rimase per molto tempo appoggiato alla carrozzeria della sua auto, fissando la silhouette della ragazza che si allontanava e provando a ritrovare la ragione.

By your SideHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin