Trenta.

173 13 6
                                    

This girl I know needs some shelter

But she don't believe anyone can help her

She's doing so much harm doing so much damage

But you don't want to get involved

You tell her she can manage

Now you can't change the way she feels

But you could put your arm around her

I'll stand in front of you

I'll take the force of the blow

Protection

Massive Attack


Alessia ripose il cellulare nella tasca dei pantaloni leggeri che indossava. Un sorriso aleggiava sulle sue labbra: Betty riusciva sempre a farla ridere, anche con dei brevi messaggi scritti ore prima dall'altra parte del mondo. A causa del fuso orario, non riuscivano mai a parlarsi, ma l'amica la teneva comunque aggiornata su quello che stava accadendo in Brasile.

<<Buone notizie?>> si informò Aleksandar, mentre aspettavano di entrare alla Rocca Paolina.

Nonostante fosse ancora presto, c'era già una discreta fila all'ingresso. Probabilmente, tutte quelle persone avevano avuto la loro stessa idea: sfruttare le prime ore del mattino per evitare l'afa e il caldo torrido.

<<Un messaggio di Betty>> spiegò la ragazza. <<Mentre Juan è in ritiro, lei svaligia i negozi di Rio de Janeiro. Non oso immaginare le dimensioni dei suoi bagagli al ritorno>>

L'opposto si lasciò sfuggire una breve risata e scosse la testa.

<<La tua amica è davvero originale>> commentò poi, divertito.

<<E tu non hai ancora visto niente, te lo assicuro!>>

Finalmente il sito storico della Rocca aprì al pubblico e i ragazzi, dopo aver pagato il biglietto d'ingresso, entrarono al suo interno per partecipare a una visita guidata. Alessia si stupì davanti alla bellezza della cittadella medievale, ancora ben conservata, e ascoltò con interesse la guida. Girarono in lungo e in largo il livello superiore, dove ogni angolo trasudava storia. Poi si diressero verso i sotterranei.

Lì, furono accolti da un'aria più fresca e umida. Mentre la guida continuava a illustrare il passato di quel luogo, Alessia si ritrovò a desiderare una felpa. Le braccia nude erano percorse da leggeri brividi e, dopo un primo momento in cui aveva sospirato di sollievo grazie alla temperatura dei sotterranei, cominciò a sentire quasi freddo.

Incrociò le braccia al petto, nel tentativo di riscaldarsi, ma il risultato lasciò a desiderare. Cercò di mantenere comunque la sua attenzione sulla guida, che li aveva fatti fermare in un punto particolarmente suggestivo, ma si accorse di un movimento accanto a lei. Con la coda dell'occhio vide Aleksandar spostarsi dietro di lei e percepì le braccia dell'amico avvolgerla. Nonostante anche lui fosse vestito con abiti estivi, il torace dietro alla sua schiena era caldo e le sue braccia le trasmettevano un piacevole tepore.

<<Meglio?>> le mormorò nell'orecchio e lei riuscì solo ad annuire.

Quel gesto l'aveva colta di sorpresa, ma gliene era grata. Appoggiò leggermente il capo sulla spalla del giovane, tornando ad ascoltare le spiegazioni del loro accompagnatore.


Quando uscirono dalla Rocca, il sole cocente tornò a investirli, lasciandoli quasi senza fiato.

Si avviarono senza fretta verso casa, chiacchierando. Di lì a poco sarebbero arrivati i genitori di Aleksandar e volevano essere pronti ad accoglierli al meglio.

//Dobbiamo ancora pensare a una soluzione per la notte//

I pensieri di Alessia furono interrotti da alcune voci femminili: un gruppetto di quattro o cinque ragazze li aveva circondati. Chiaramente, le giovani avevano riconosciuto il giocatore - cosa che era accaduta spesso in quei giorni - e gli stavano chiedendo foto, video e autografi. Lui non si negò, lanciandole uno sguardo di scusa. Lei sorrise e si allontanò di pochi passi, per sfuggire a quell'assalto bonario.

Nell'attesa, si guardò in giro, assaporando il via vai di turisti che, per nulla intimoriti dal caldo, vagavano per la città.

<<Che sorpresa vederla qui>>

Alessia si voltò di scatto verso la donna che aveva parlato e la riconobbe immediatamente. Capelli rossi e occhiali: era la giornalista che, qualche tempo prima, aveva pubblicato una foto sua e di Nikola, facendo domande insistenti su Matija durante la conferenza stampa che aveva preceduto il match tra Cuneo e Perugia.

Alessia strinse le labbra e rimase in silenzio, osservando la collega con disapprovazione. L'altra, lungi dall'esserne intimidita, proseguì:

<<Potrei chiederle come vanno le cose con Kiljc, ma immagino che la sua presenza qui, in compagnia dell'opposto serbo, sia già una risposta sufficiente>>

La donna sorrise, ironica, e Alessia aprì la bocca per rispondere, stanza dell'indiscrezione e della cattiveria gratuita della rossa. Ma non ne ebbe la possibilità, perché Aleksandar la raggiunse proprio in quel momento, prendendola per mano e intervenendo nella conversazione.

<<Le sarei grato se non disturbasse più la mia amica. Se vuole intervistare me deve solo chiedere, ma lasci in pace lei>> disse con tono secco, quasi scocciato.

Ed era strano, considerando quanto, di solito, fosse cortese e sorridente.

Poi la trascinò via, verso casa.

By your SideWhere stories live. Discover now