Settantaquattro.

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It's a new dawn

It's a new day

It's a new life for me

I'm feeling good

Nina Simone



Con l'arrivo di settembre, la vita aveva ripreso la solita routine dopo la pausa delle settimane estive. Betty aveva rinnovato l'iscrizione per l'ultimo anno di Università, Alessia continuava a dividersi tra la pallavolo e il giornale, Juan e Goran avevano ripreso gli allenamenti in vista dell'inizio del nuovo campionato.

I due pallavolisti le stavano attendendo ora in soggiorno, mentre Alessia si trovava nella sua stanza con l'amica, la quale le stava descrivendo il locale in cui suo fratello Manuel avrebbe festeggiato la laurea in architettura.

<<E' un posto molto carino, ma niente di troppo serio o troppo chic. C'è anche una piccola pista da ballo>> le stava raccontando, mentre la giornalista cercava nel suo guardaroba qualcosa di adatto all'occasione.

Conosceva il fratello di Betty da sempre e ci teneva a essere presentabile, visto che il giovane aveva esteso l'invito per i festeggiamenti anche a lei e Goran.

Finalmente trovò una blusa verde acqua e dei pantaloni neri aderenti abbastanza carini da poter essere indossati quella sera. Avrebbe abbinato un paio di stivaletti neri con un leggero tacco.

Mentre l'amica continuava a parlare - l'argomento era però diventata la fidanzata del fratello, che non riusciva proprio a farsi piacere - Alessia si sfilò la maglia sportiva che aveva indossato fino a quel momento per indossare la blusa prescelta. Betty si interruppe all'improvviso e la guardò con curiosità e incredulità.

<<E quello? Sarebbe colpa del tuo misterioso spasimante?>> chiese, indicando un segno sulla spalla di Alessia che non poteva in nessun modo essere frainteso.

La ragazza si immobilizzò un istante, prima di rispondere prontamente:

<<Tanto non mi convincerai a dirti nulla di più di quanto ti abbia già detto>>

<<Uffa! Quando ce lo farai conoscere?>>

Alessia rifletté. Aveva raccontato alla bionda che si vedeva con un ragazzo per dissuaderla dal presentarle ogni giovane eterosessuale che passasse nel giro di venti chilometri; non era pronta per una nuova storia e dubitava che lo sarebbe mai stata. Inoltre, non voleva che avesse dei sospetti su Goran: erano d'accordo che quello che succedeva tra loro dovesse rimanere privato. Ma da quel momento Betty l'aveva tormentata con domande più o meno esplicite per cercare di capire chi fosse il fortunato. Lei aveva sempre glissato o le aveva dato risposte vaghe e per lo più inventate. Le dispiaceva mentire alla sua migliore amica, ma non aveva scelta: non avrebbe capito la situazione che si era creata con Goran.

<<Prima o poi...>> le stava rispondendo, quando, improvvisamente, la porta della camera si aprì ed entrò proprio Goran, preceduto solo da un breve bussare.

<<Non vorrei mettervi fretta, ma è quasi ora di andare>> disse loro senza nessun imbarazzo per il fatto che la parte superiore del corpo di Alessia fosse coperta solo dal reggiseno.

Lei gli rispose con altrettanta calma.

<<Qualche minuto e arriviamo>>

Betty, incredula, gli fece cenno di uscire, indicandogli l'amica seminuda.

Goran e Alessia si fissarono in silenzio e poi lo schiacciatore se ne andò, chiudendo la porta e borbottando delle scuse.

La giornalista continuò a vestirsi come se nulla fosse, ma sapeva che Betty stava riflettendo su quello che era appena successo. Solo che non si aspettava che fraintendesse tutto. Infatti l'amica concluse:

<<Questo nuovo ragazzo ti ha proprio cambiata, se non provi più il minimo imbarazzo a mostrarti mezza nuda ad altri uomini!>>

Lei ringraziò la sua buona stella e le lasciò credere che la conclusione a cui era giunta fosse quella corretta. Sempre meglio che farle capire che quella non era la prima volta che Goran la vedeva senza vestiti addosso...


Il locale era pieno di gente che beveva e ballava. Gruppi di amici affollavano ogni angolo e il vociare si mescolava con la musica diffusa dagli altoparlanti.

Era molto tempo che non vedeva Manuel, ma si accorse subito, salutandolo, che non era affatto cambiato. Era sempre il ragazzo gentile e simpatico che conosceva da molti anni. Gli fece le congratulazioni e gli presentò Goran, di cui il neo architetto aveva solo sentito parlare. Poi entrambi si accomodarono con gli altri amici ad un tavolo e ordinarono qualcosa da bere.

Passarono il tempo chiacchierando e scherzando: Alessia si sentiva spensierata. C'era stato un tempo, non molto lontano, in cui aveva seriamente creduto di non potersi sentire mai più così serena, così viva. Invece piano piano era tornata a essere sè stessa. E il merito era soprattutto di Goran. Non ce l'avrebbe mai fatta se lui non fosse rimasto al suo fianco. Persa in quei pensieri, allungò una mano e gli toccò una coscia, come se volesse assicurarsi che fosse realmente lì con lei. Le piaceva il calore rassicurante che emanava. Lui, automaticamente, le cinse brevemente la vita col braccio e quel contatto la fece tornare al presente e alla conversazione che si stava svolgendo intorno a lei.

By your SideWhere stories live. Discover now