Settantasei.

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I know my heart will never be the same

But I'm telling myself I'll be ok

Even on my weakest days

I get a little bit stronger

Sara Evans



Betty aprì la porta della stanza e si trovò di fronte Goran, a petto nudo, che si immobilizzò senza dire una parola. Nel frattempo, Alessia l'aveva raggiunta, ma non aveva potuto impedireche vedesse chi c'era con lei. Ed era troppo intelligente per cercare una scusa poco plausibile, così rimase zitta. La bionda guardò entrambi e fece loro capire di seguirla fino al salotto. Goran terminò di vestirsi e seguì le ragazze.

<<Cosa succede qui?>> chiese subito Betty.

I due si guardarono, poi Alessia parlò:

<<Non dobbiamo giustificarci. Siamo adulti e non facciamo niente di male>>

<<Allora perchè non lo avete detto a nessuno?>>

<<Perchè non è come se... se stessimo insieme. Volevamo che rimanesse una cosa privata>>

Betty la osservò a lungo prima di continuare.

<<Non vi rendete conto che, se qualcosa andasse male, soffrireste entrambi? E poi mettereste a rischio la vostra amicizia>>

<<Non succederà>> intervenne Goran con decisione, affiancando Alessia.

Ma l'amica non era convinta.

<<Ale, sai che ho ragione. Non sei il tipo che prende queste cose alla leggera. Finirai per soffrire>>

<<Sì, beh, non è che l'ultima volta sia andata meglio>> rispose, amareggiata, Alessia. <<Almeno stavolta saprò cosa aspettarmi>>

Nel silenzio che seguì, Betty alzò le mani in segno di resa e se ne andò senza aggiungere altro.


Nei giorni seguenti Goran fu oggetto di varie ramanzine da parte di Betty sul suo rapporto con Alessia e a nulla valsero le sue rassicurazioni: per quanto lui le assicurasse che non le avrebbe mai fatto del male, l'amica continuava a nutrire forti dubbi in merito. Non perchè non si fidasse di lui e della sua buona fede, ma perchè credeva seriamente che entrambi avrebbero sofferto non appena uno dei due si fosse innamorato di qualcuno e si fosse allontanato dall'altro.

Goran non fece parola di questi confronti con Alessia, non voleva turbarla. Inoltre, sapeva che Betty parlava esclusivamente per il bene dell'amica.

Nel frattempo, lui e Alessia continuavano a vedersi e a stare insieme: era incredibile come la loro amicizia, già così profonda, ne uscisse ancor più rafforzata. Riuscivano ad aprirsi completamente l'uno con l'altra e a parlare di tutto, senza remore o imbarazzi. Inoltre, la loro intesa fisica continuava a crescere.


Dopo alcuni giorni Alessia raggiunse Betty a casa sua. L'amica stava terminando di preparare un esame e non poteva permettersi troppe distrazioni, ma aveva insistito per farla venire, in modo da poter chiacchierare con tranquillità davanti a una fetta di crostata alla frutta.

All'inizio ci fu un lieve imbarazzo tra le due giovani, ma poi Betty andò dritta al punto:

<<Mi dispiace per come ho reagito quando ho saputo di te e Goran. Odio questa tensione che si è creata! Credimi, sono solo preoccupata per voi>>

Alessia sorrise prima di rispondere.

<<Lo so. Ma devi fidarti di noi. Sappiamo quello che facciamo>>

Dopo un lungo silenzio, Betty sospirò e si arrese.

<<D'accordo. Spero tanto di sbagliarmi. L'importante è che tu sia felice>>

<<Lo sono>> concluse Alessia, addentando la fetta di torta.


Passarono i mesi, arrivò Natale e poi il nuovo anno. Alessia stava bene, meglio di quanto avesse mai sperato. Betty sembrava avere accettato la situazione tra lei e Goran, perchè non aveva più tentato di dissuaderli. Anche Juan lo sapeva, ormai, e la sua reazione era stata più pacata di quella della fidanzata: forse, vedendoli contenti e sereni, non si poneva troppe domande.

La squadra stava disputando un ottimo campionato, si trovava nella parte alta della classifica ed era anche impegnata con la Champion's League. Goran aveva dei ritmi frenetici, ma trovava sempre il modo di stare accanto ad Alessia.

La ragazza pensava sempre più raramente al tremendo periodo che aveva attraversato non molto tempo prima. Non che avesse dimenticato Nikola: il palleggiatore era stato una parte così importante della sua vita che sarebbe stato impossibile cancellarlo, l'aveva aiutata a essere quella che era, a uscire dal suo guscio e a provare dei sentimenti di cui, prima, aveva solo sentito parlare; tuttavia, adesso la sua mente riusciva a concentrarsi su altro, e le sue giornate passavano tra il lavoro, la pallavolo e i suoi amici. Il suo cuore ferito si stava lentamente rimarginando.

By your SideWhere stories live. Discover now