18. Il Natale

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Aurora aveva cominciato ad apparecchiare la lunga tavola in legno d'acero, posizionata al centro della modesta sala da pranzo.
Posizionò una decina di piatti e bicchieri, affiancati dalle rispettive posate prima di sedersi sfinita.
Non aveva mai apparecchiato, e forse sarebbe stata l'ultima volta, ma il Natale era una festa sacra a casa Fontaine.

Gli otto ragazzi che vivevano sotto quel tetto avevano sempre adorato la celebrazione, un momento per stare in famiglia e scambiarsi regali semplici ma ricchi di significato.
I fratelli e le sorelle di Aurora non avevano poteri magici, al contrario di lei. Erano tutti Babbani, o almeno ancora sembravano esserlo.
I due gemelli Fabién e Georges provavano sempre ad usare la bacchetta della sorella maggiore quando potevano, ma venivano minacciati da quest'ultima di essere 'cruciati', sebbene non sapessero che cosa volesse dire quella parola tanto strana.
Il fratello più grande di tutti, Aubert, era stato in guerra sul fronte della Normandia ed era tornato da poco perché rimasto ferito alla gamba da una baionetta.
La madre e il padre di Aurora invece lavoravano in ospedale; si erano conosciuti quando erano alle prime armi in medicina, ed avevano portato avanti la loro storia fino ad avere otto magnifici figli.

Vivevano tutti sotto lo stesso tetto, una classica casa nelle periferie di Londra, una delle poche rimaste ancora intatte dalla guerra. I quartieri vicini erano spariti sotto i boati e i tonfi delle bombe che li avevano distrutti.
I fratelli e i genitori di Aurora avevano visto la distruzione.
Il caos.
Avevano udito rimbombi e sirene per le città.
Avevano fatto scorte di cibo infinite per approvvigionarsi in vista di una carestia.

"A TAVOLA!"-urlò lei per farsi sentire da tutti gli abitanti della umile dimora.
Rumore di passi scombinati arrivavano dal piano di sopra, e proseguivano per tutte le scale, fino a rivelare bambini e adolescenti affamati trepidanti per un po' di cibo.

"Chi arriva ultimo è un pollo!"-giocò Georges correndo ancora più forte per accaparrarsi il posto da capotavola.
"Non vale così!"-esclamò il fratello gemello rimasto leggermente indietro.
Le due sorelle minori di Aurora, Alizée ed Emeraude, camminavano a passi lenti e rimbombanti, noncuranti del gioco che il fratello aveva iniziato.
Gli ultimi ad arrivare furono i fratellini più piccoli, Fleur di appena cinque anni e il piccolo Jean, nato da pochi mesi e costantemente in braccio alla madre.

"Jean è un pollo!"-esclamò Georges vedendo che era l'ultimo ad arrivare a tavola.
"Smettila di dire che tuo fratello di otto mesi è un pollo...non sa camminare"-ribatté Emeraude alzando gli occhi al cielo.
"Tu sei un pollo"-concluse Alizée.
"Non è vero io non sono un pollo, sono arrivato per primo! Lo avevo detto e Jean è arrivato ultimo, quindi mi sembra una situazione alla pari"
"Piantatela bambini, nessuno è un pollo, tranne quello che c'è sopra la tavola"-sentenziò la madre posizionando il piccolo Jean nel seggiolino vecchio di generazioni.

"A cosa dobbiamo tutto questo entusiasmo?"-chiese il fratello maggiore arrivando in sedia a rotelle.
"Assolutamente a nulla, i ragazzi stanno dicendo che Jean è un pollo"-rispose la madre mettendosi seduta a tavola.
"No! Solo Georges lo dice tanto per la cronaca"-ribatté il fratello gemello Fabién calciando Georges da sotto il tavolo.
"Ahi!"

Aurora sorrise divertita. La sua famiglia non era convenzionale, e di certo non si annoiavano mai quando erano tutti insieme.
"Comunque volevo avervi tutti qui presenti per annunciarvi una cosa importantissima...ieri per la prima volta, Fleur ha fatto cadere dei libri dallo scaffale senza usare le mani. Credo proprio che anche lei sia una maga!"-annunciò la madre soddisfatta.
Un boato generale si sollevò dalla tavola, lasciando la donna impietrita.
"Sono così contenta per te piccola Fleur!"-si congratularono in coro le due sorelle mezzane, Emeraude e Alizée.
"Non è giusto! Anche io voglio essere un mago"-si imbronciò invece Georges seguito dal gemello, che aveva già incrociato le braccia in disappunto.

Venena -TMRWhere stories live. Discover now