37. Fenrir Greyback

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Tw: violenza

"Andiamo Tulip, smetti di pettinarti assiduamente quella testa rossa e vieni di sotto, ho fame!"-esclamò Phoebe girovagando per il suo dormitorio, fissando di tanto in tanto la Karasu sperando di persuaderla inconsciamente a smettere di abbellirsi.

"Non posso, ho i capelli fuori posto e lo sai che Aurora è tornata, perciò devo essere impeccabile stamattina."-rispose Tulip senza smettere di passare il pettine di legno tra i suoi fili di rame.

Phoebe si parò tra lei e lo specchio con lo sguardo rassegnato, e prendendole le spalle iniziò a farle la ramanzina. "Amica, lo sai meglio di me che alla Fontaine non interessano le ragazze, ti conviene cambiare obiettivo, hai tante persone che potrebbero apprezzare meglio di lei i tuoi occhietti neri e il tuo atteggiamento da giocoliere del circo, perciò adesso ti muovi e andiamo a fare colazione, sia mai che oggi sia il tuo giorno buono e qualcuno ti faccia una dichiarazione di amore. Non ti piaceva anche Avery, l'amico di Fred? Bene, concentrati su di lui."-Phoebe si mosse dalla sua posizione per tornare a gironzolare per la stanza con l'aspetto cadaverico.

Non aveva chiuso occhio tutta la notte in vista della Luna piena che l'avrebbe accompagnata la sera  stessa, e per la quale avrebbe dovuto chiudersi in camera in modo da evitare di ritrovarsi a solleticare una pera per entrare nelle cucine a sbranare intere riserve di carne.

"Phoebe, ti voglio bene, ma a volte sai essere una stronza totale."-Tulip poggiò il suo pettinino sul tavolo e prese la casacca che conteneva un terzo dei libri delle lezioni della mattinata, e con ampie falcate si diresse verso le scale per scendere dai dormitori.

"Almeno ce l'ho fatta"-pensò la Wyatt inconsciamente prima di seguire i passi dell'amica verso la Sala Grande.
Scendendo, si accorse che il suo famiglio, un gatto persiano dagli occhi eterocromatici, le soffiava contro. Sapeva che avrebbe cercato di attaccarla nell'immediata sera, come aveva fatto durante ogni Luna piena da quando era stata graffiata da quel lupo mannaro.

Ogni tanto pensava a lui, e ricordava quei raggelanti occhi color turchese e il ghigno dal quale si intravedevano denti affilati.
Ma la fortuna l'aveva graziata poiché il lupo non era completamente trasformato e non l'aveva morsa, perciò non si era trasformata in un lupo a tutti gli effetti, ma solo in un metà lupo.

"Tulip lo sai che non volevo dirlo così esplicitamente, ma avevo fame e quando ho fame tendo a dire cose senza pensarci per bene"-la riccia tentò di salvare la sua situazione raggiungendo la rossa in tempo nel corridoio.
"Phoebe, lo so, smetti di scusarti come se ci conoscessimo da due giorni"

Entrarono entrambe nella Sala Grande, vedendo che ben poche persone erano rimaste a fare colazione. Tra loro c'erano i Cavalieri, eccetto Tom e Dolohov, mentre Avery era seduto più lontano rispetto a loro.

"Avranno litigato?"-suppose Tulip sbeffeggiando la situazione.
"Nah, ma ti pare, questi sono come una setta, probabilmente non voleva ascoltare le stronzate che avevano da dirsi gli altri e se n'è andato. Vai a parlare con lui."-la incoraggiò Phoebe spingendola leggermente verso il tavolo dei Serpeverde, per poi pararsi dietro a Fred che stava animatamente discutendo con gli altri.

"Indovina chi è?"-chiese Phoebe coprendo gli occhi di Fred rimanendo alle sue spalle.
"Non saprei proprio riconoscere il tuo profumo"-rispose ironicamente il ragazzo prendendo le mani di lei tra le sue.
"Ciao Phoebe, come mai così in ritardo?"-chiese Mulci girando il suo porridge ormai freddo.

"Tulip, voleva rendersi presentabile per Aritmanzia"
"Le interessa il professore per caso?"-Mulci aveva una faccia a metà tra il disgusto e lo stupore.
"Non posso dirvelo qui"-tirò un'occhiata a Ralston che nel frattempo leggeva -"ma è decisamente per qualcuno della classe, e no, non è il professore."

Venena -TMRDove le storie prendono vita. Scoprilo ora