41. Amortentia

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Studiare pozioni con Lumacorno, ad Aurora sembrava uno spreco di tempo.

Non solo perché non era capace di mescolare a dovere le pozioni per la perdita di pazienza, ma soprattutto perché la pozione della quale si sarebbero occupati quella mattina era un filtro d'amore.
Con i suoi occhi nocciola scrutò attentamente la pagina riguardante la preparazione dell'intruglio.

Il suo compagno di lavoro non era molto attento alla lezione, preferiva concentrarsi sui tratti caratteristici della ragazza, come le sue dita che brandivano mortaio e pestello o la lingua che faceva capolino tra le sue labbra per la concentrazione.

"Sep, potresti andare a prendere il peperoncino in polvere e le uova di Ash...Ashwin...quelle insomma, potresti?"-chiese la ragazza cercando di suscitare una reazione in lui, ma era come imbambolato.
I suoni gli arrivavano ovattati mentre continuava a fissare Aurora.

"Septimus...mi senti?"

Ancora niente. In quel momento il cuore del ragazzo dai capelli rossi stava accelerando. Aveva finalmente deciso di dichiararsi a lei, non sapeva quando l'avrebbe fatto, ma poteva provare la sera stessa nella sala comune di Grifondoro.

"WEASLEY!"-Aurora lo scosse con un urlo, facendo girare tutti nella stanza.
Finalmente Septimus, rinvenuto, riuscì a proferire parola.
"Sì?"
"Hai ascoltato almeno una minima parte di quello che ti ho detto?"

Il ragazzo abbassò lo sguardo verso i suoi piedi.
"No, non ho sentito scusami, ero concentrato su altro."
"Beh sarà meglio che impari ad ascoltare, non voglio prendere un altro voto negativo oppure Dippet mi caccia davvero questa volta. Sono stata in prigione ancor prima di prendere un M.A.G.O, roba da pazzi!"

Aurora ripeté queste parole con leggerezza, senza nemmeno pensarci troppo, ma Septimus immaginava quanto avesse dovuto soffrire la sua migliore amica.

La conosceva dal primo anno, entrambi erano due bambini molto vivaci e diversamente estroversi.
Aurora non aveva problemi a vivere la sua spontaneità, mentre Septimus cercava sempre di riparare con delle apologie ai gesti della ragazza se si cacciava nei guai.
Era sorta un'amicizia basata sul personaggio principale che ama fare disastri e sull'amico che rimedia ai suddetti.

Aveva paura di rovinare questa amicizia confessandole i sentimenti che provava da sette anni.
Aveva paura di non averla più accanto a sé.
Una paura che lo consumava dall'interno.
Ma il terrore di perderla confessandosi non poteva nemmeno lontanamente equiparare quello che aveva provato quando aveva scoperto che era stata rinchiusa in una cella in attesa del verdetto per Azkaban.
Aveva tremato nel momento in cui gli era giunta la notizia.
Aveva pianto così tanto da non ricordare più nemmeno il motivo per cui lo stesse facendo.

Tutto questo per una ragazza dagli occhi più puri del mondo.

"Okay, se avete finito di preparare le vostre pozioni, passerò in rassegna ciascuna di esse per assegnare un voto!"-proferì Lumacorno osservando attentamente i calderoni scoppiettanti.
"Muoviti Weasley vammi a prendere gli ingredienti mancanti!"-sussurrò Aurora al rosso, che subito si appropinquò verso lo scaffale per cercare ciò che mancava a terminare la pozione.

Non appena finito di spuntare la lista, Septimus si riavvicinò al calderone, aiutando Aurora a mescolare gli ingredienti assieme, facendo assumere alla pozione un colorito rossastro, uguale a quello della pozione originale.

"Ce l'abbiamo fatta!"-Aurora sprizzava allegria da tutti i pori, ed in un momento di euforia pura baciò Septimus sulle labbra.
Un contatto che Weasley desiderava da anni, e che non si aspettava di ricevere di certo durante una lezione di pozioni.

Venena -TMRWhere stories live. Discover now