27. Convivio

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Conviverci.
Convivere con il peso di avere il cuore diviso a metà, e una parte viene irrazionalmente assegnata alla persona che non potrà mai ricambiare quel pezzo di lei, mentre l'altra parte è spartita per il resto delle persone.
Infine, una piccola ed infima parte rimaneva per l'amor proprio.

Davina camminava per le vie di Londra consapevole di aver spezzato il cuore all'unica persona che in diciassette anni di vita era riuscita ad amarla per ciò che era veramente. Non aveva bisogno di mettere la maschera con lui, di nascondersi sotto un'altra identità e seppellire la sua indole, perché sapeva che lui non l'avrebbe mai giudicata.
Ma l'amore è una cosa strana, e può rovinare tutto.
Può inebriare la mente e far scordare tutte le azioni dell'altro, cattive o buone che siano.
Può offuscare la razionalità, che viene abbattuta da un giudizio non concreto, ubriaco di amore.

Perché mai avrebbe dovuto scegliere la via più complicata per arrivare a casa, quando al suo fianco c'era una strada diritta ed in pianura?
Lei aveva deciso di prendere la strada di montagna, ripida, dove si celavano insidie e intemperie, perché l'alternativa non riusciva neanche a vederla guardando gli alberi fitti e scarni che preannunciavano il percorso più complesso.

Riddle l'aveva avvertita di non spezzare il cuore a Rosier, ma lei in ogni caso c'era riuscita, anche non volendo.
Mulciber, l'unico a sapere dei disturbi alimentari di Rosier, si era arrabbiato da morire con Davina scoprendo della loro rottura, mentre gli altri semplicemente cercavano di consolare l'amico come meglio potevano.
Tom, invece, continuava a farsi gli affari suoi, assumendo la sua solita posa da 'te l'avevo detto' che lo contraddistingueva, ma cercava di riportare tutti loro su di giri con i suoi piani.

"Tom posso parlarti un secondo?"-chiese Davina avvicinandosi al moro, che teneva un passo spedito per seguire la professoressa e la guida dei monumenti.
"Ora non posso"-rispose lui, mantenendo lo sguardo diritto, di fronte a lui si ergeva Buckingham Palace.
"Ti prego".

Riddle sbuffò, spostando lo sguardo verso la ragazza, quando finalmente la Merrythrough fece cenno al gruppo di fermarsi.
"Che c'è?"
"Ho lasciato Rosier"-disse lei tutto d'un fiato. Era conscia del fatto che Riddle probabilmente lo avesse intuito, ma voleva dirglielo di persona.
Riddle posò i suoi occhi leggermente infossati su di lei per qualche secondo, prima di lasciare uscire dalla bocca un "okay".
"Okay? Vorresti dire...solo questo?"-domandò ancora una volta lei, confusa dalla reazione del ragazzo.
"Cosa dovrei dire? Dovrei organizzare una festa a riguardo, o mettermi a piangere?"-ironizzò tenendo sempre le sopracciglia corrugate.

Non gli interessava niente, e forse questa era la cosa che più la feriva.
Il disinteresse del ragazzo che l'aveva inebriata.

"No, assolutamente, volevo solo dirtelo"-spiegò lei con lo sguardo fisso sulle sue scarpe.
Riddle si voltò completamente verso di lei, posandole una mano sulla spalla ossuta, e il tocco la fece sussultare.
Senza dire niente si capirono.

"Okay ragazzi, ora un attimo di attenzione, la guida ci sta per spiegare la storicità del palazzo davanti ai nostri occhi"-annunciò la professoressa emozionata, fulminando con lo sguardo chiunque si fosse permesso di guardare altrove e di non ascoltare l'inutile storia di Buckingham Palace.

Lilith sbuffò, facendo divertire Abel che la teneva per un fianco.
I due sembravano aver ritrovato un equilibrio di pace nella loro relazione tormentata.
"È così interessante professoressa, magari nel tempo libero la guida avrà voglia di fare il bis"-commentò sarcasticamente Lilith facendo innervosire la professoressa, rossa di rabbia in volto perché non sopportava la Vervain e le sue uscite ironiche e fuori luogo.

Venena -TMRWhere stories live. Discover now