44. Il trio di platino

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"Insomma, non credo mi servirà apprendere che se messe così, le foglie di tè in fondo ad una tazzina della collezione del 1926 rappresentano un Gramo...un Gramo ce l'ho già di fronte!"-asserì Tulip ironicamente guardando Phoebe, che nel frangente corrugò la fronte udendo le supposizioni della rossa.

"Veramente esilarante, Karasu! Che ne dici se all'incombenza della prossima luna piena faccio di te una bistecca?"-contrattaccò la riccia chiudendo il suo libro di Divinazione sonoramente, amareggiata e al contempo divertita dalle note sarcastiche di Tulip, poiché sapeva con certezza che tutte le parole che uscivano dalla bocca rosacea della migliore amica non miravano in alcun modo a ferirla.

Lilith, invece, dal canto suo era molto interessata alla materia che vedeva protagonista l'uso di tazze e tazzine, ammirazione del volo degli uccelli e analisi delle viscere di questi ultimi; sperava che qualche disegno celeste l'avrebbe aiutata a superare la sua situazione con Abel.
Era davvero destinata a passare il resto della sua vita con una persona che non vedeva più come sua? Che non condivideva né i suoi ideali, né la supportava?
Sarebbe mai arrivato il giorno in cui avrebbe potuto dichiarare finalmente felicità? O doveva semplicemente limitarsi a sventolare una bandiera bianca per arrendersi di fronte alla vita?
Tanti interrogativi che non trovavano risposta nei fondi della tazzina di tè che stava esaminando, le foglie avevano assunto una peculiare forma ovale che poteva essere equiparata ad un limone.

"Tutto quello che vedo è un ovale sbilenco che non ha il minimo senso, e mi ricorda una forma in particolare che non starò qui a spiegare, che cosa significa, che devo darmi alle donne?"
"Beh allora credo che abbiamo lo stesso futuro Lilith, anche le mie foglie di tè hanno assunto una forma simile"-dichiarò Rosier, anche egli facente parte del gruppo di recupero di Divinazione, le cui lezioni erano impartite direttamente da Ralston Nott. Il serpeverde torreggiava su tutti dalla sua sedia, impostata in modo che potesse visualizzare i progressi di tutti, mentre i restanti quattro erano seduti a terra con il materiale che serviva loro per studiare, tra libri, foglie di tè, barattoli di interiora confezionate e penne d'oca a volontà.

"Potete per favore, che so, smettere di parlare per qualche secondo?"-si introdusse nel discorso anche colui che direttamente impartiva le lezioni private, il quale sfogliava avidamente le pagine del libro per cercare risposte alle forme assunte dai fondi dei suoi allievi.
"Mi scusi signor studente prodigio, non ho mica scelto io di fare pena in questa materia"-dichiarò Tulip arrendendosi di fronte alla sua incapacità di comprendere Divinazione.
"Tecnicamente è colpa tua, dato che non hai mai studiato nulla se non qualche astratta pagina di Babbanologia, e solo perché ti affascina la professoressa."-ribatté Phoebe ridacchiando, scatenando in Tulip un'accesa risposta.
"Alla prossima luna piena ti faccio dormire fuori, Beowulf"
"Pff, Beowulf era un eroe, non un lupo! E se avessi studiato il quarto capitolo di Babbanologia sulla mitologia anglosassone, a quest'ora lo sapresti Karasu!"-esclamò la riccia corvonero alzando gli occhi al cielo per pietà dell'amica stolta.

"Okay, mi arrendo con voi due, se volete continuare a bisticciare quella è la porta!"-asserì Ralston cercando di portare la sua testa altrove, altrove che non fosse il ricordo di Aurora che gli confessava la violenza sessuale subita.
Anche lui aveva preso una batosta molto forte con la storia di Aurora, e non riusciva a togliersi dalla testa le sue parole, e con esse il suo sguardo, le sue lacrime e le urla.
"Non credo che tu possa capire come mi sento"
Ed era esattamente così, Ralston non poteva sapere come ci si sentisse ad essere privati della propria innocenza, in una società che incolpa la donna della violenza subita.
In una società che caccia la vittima e non il criminale, facendo aleggiare ovunque il clima di terrorismo psicologico che mutila i sensi delle donne.
Togliere l'innocenza ad una ragazza così pura rendendola incapace di continuare la propria vita dovrebbe essere considerato il reato più grave in ogni luogo che si rispetti.

Venena -TMRDove le storie prendono vita. Scoprilo ora