45. L'anello dei Gaunt

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L'introduzione di questo capitolo è informativa e riadattata dal testo originale: https://harrypotter.fandom.com/it/wiki/Anello_di_Orvoloson_Gaunt

La storia dell'anello della famiglia Gaunt era iniziata con la storia della sua pietra.
Una semplice pietra nera incastonata su una base d'oro, che così semplice, dopotutto, non era.

Infatti quest'ultima era la Pietra della Resurrezione, uno degli storici Doni della Morte, ambiti da tutti, trovati da nessuno fino ad allora, la quale aveva il simbolo dei Doni inciso su di essa.
Il modo in cui l'impalcatura d'oro abbracciava la pietra nera riconduceva alla mente una storia popolare nel mondo magico: la storia dei tre Fratelli.
Chi fossero questi tre fratelli, se fossero esistiti realmente, o se fosse una leggenda nessuno può dirlo, ma ciò che è immediatamente chiaro alla mente è che i Doni erano reali.

La storia prevedeva che Cadmus Peverell, il fratello mediano, chiese alla Morte la possibilità di far ritornare le persone decedute in vita per sfizio personale.
Si narra che di conseguenza la Morte abbia raccolto da terra una pietra scura e che l'abbia data a Cadmus, assicurandogli che la pietra possedeva il potere di riportare in Terra le anime volate nell'aldilà.
Una volta tornato a casa, Cadmus estrasse la Pietra della Resurrezione, la girò per tre volte in una mano, e così facendo potè riavere indietro la sua amata morta prematuramente.
Ma nonostante fosse tornata non era più sé stessa, non era esattamente "viva" e desiderava tornare nel mondo dei morti, perchè quello dei vivi non era più di suo interesse.

Cadmus la poteva vedere, poteva vedere i suoi capelli castani volteggiare, i suoi occhi turchini tristi e amareggiati, ma non poteva sfiorarla, abbracciarla o baciarla. Poteva solo contemplare la malinconia che l'anima portava appresso.
I limiti della pietra lo portarono alla pazzia. Distrutto dal dolore si tolse la vita per poter gioire del suo amore nella morte, liberandosi definitivamente dei confini che il diamante nero aveva frapposto tra loro.

La pietra passò attraverso la famiglia di Cadmus per secoli. In un momento non precisato venne incastonata in un anello d'oro al fine di poter essere sempre custodita nella mano di chi la riteneva degna.
L'anello continuò a essere tramandato di generazione in generazione, finendo poi alla Famiglia Gaunt.
Per Marvolo Gaunt, l'anello, come anche il Medaglione di Salazar Serpeverde, avevano un valore inestimabile, persino maggiore di quello che attribuiva a sua figlia Merope, la madre di Tom.
Dopo la morte di Marvolo, l'anello passò a Orfin, il figlio maggiore e fratello di Merope, una volta che uscì di prigione, e l'uomo continuò a indossarlo ancora per molti anni, sebbene non gli attribuisse più lo stesso valore che Marvolo per anni gli aveva dato.

Qualche tempo dopo, Tom Marvolo Riddle tornò a Little Hangleton, il suo villaggio natale, per rintracciare la sua famiglia.
Si aspettava di trovarsi davanti suo nonno Marvolo in persona, e invece trovò solo suo zio Orfin, ormai pazzo perché rimasto solo.
Orfin notò quanto il ragazzo assomigliasse al babbano che sua sorella Merope aveva sposato, Tom Riddle Senior, perciò dedusse che dovette essere la causa non solo della morte di Merope, ma anche del fallimento della famiglia.
Gli raccontò anche di come Riddle Sr. aveva abbandonato la sorella e di come era tornato a casa, a Villa Riddle.
Apprendere che suo padre li aveva abbandonati e che questo aveva causato la morte di sua madre, fece arrabbiare Tom al punto che si infuriò con lo zio, lo aggredì e gli prese la bacchetta. Quindi si diresse a casa di suo padre per affrontarlo. Frank Bryce, il giardiniere dei Riddle, confermò poi di averlo visto camminare giù per la collina. Tom usò un incantesimo comune per aprire la porta ed entrare. Qui Tom trovò suo padre in salotto insieme ai suoi genitori, Thomas Riddle e Mary Riddle. Quindi Tom usò la maledizione senza perdono, la fattura mortale, contro suo padre e i suoi nonni babbani.
L'unica cosa che riuscì a dire prima di ucciderli fu "perché?".
A questo punto Tom ritornò alla Baracca dei Gaunt e fece un incantesimo a suo zio in modo da fargli credere di essere stato lui a uccidere i Riddle. Gli restituì la bacchetta ma si tenne l'anello. Dopo che Orfin venne arrestato e che fu provato essere il colpevole, venne portato ad Azkaban dove rimase per il resto della sua vita.

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