17. Rosso

107 7 0
                                    

Esco di casa presto per andare al supermercato. Stamane mi è arrivato il ciclo e non ho trovato nessun assorbente a casa di mio fratello, di solito ne lasciavo alcuni, ma ora non ne vedo. Prendo un paio dei suoi pantaloncini da palestra, e dopo avergli lasciato un biglietto sul tavolo in cucina esco. Cammino in fretta, spero di non sporcarmi, ho messo la cartaigienica...

Entro dentro al negozio e trovo il posto deserto, scorgo una cassiera alta e magrissima che sistema i prodotti, ma distolgo lo sguardo e vado alla ricerca di assorbenti, manco fossi un cane che cerca i tartufi. Finalmente li trovo e prendo il solito pacco. Arrivo alla cassa e dopo aver ricevuto uno sguardo di intesa dalla cassiera, pago ed esco. Inizio a camminare in fretta nella speranza che il Mar Rosso non decidesse di trasformarsi in tsunami.

Improvviso una corsetta, ma manca molto fino a casa...
Sento un clacson suonare alle mie spalle, e così mi giro di scatto...ah...è il biondo.

<Che ci fai qui a quest ora? Sei scappata di nuovo?> scherza sorridendo. È per caso simpatico o ironico con me? Credo che abbia sbattuto la testa.

<Seh magari> rispondo sorridendo. Lo vedo abbassare lo sguardo e portarlo verso la mia mano. Cazzo gli assorbenti....
Cerco di nasconderli dietro la schiena, ma ormai è troppo tardi.

<Dai sali ti porto a casa> dice capendo al volo la situazione.

<Non ti preoccupare, vado a piedi...> rispondo mettendo una mano in tasca.

<Devo di nuovo rincorrerti?> chiede spazientito, beh a sto punto è meglio ascoltarlo. Cammino lentamente verso la macchina e salgo davanti.

Stringo le gambe e lui lo nota. Mi sento a disagio, tra le mille persone che potevo incontrare, mi ritrovo di nuovo lui! Mi segue per caso? Probabile, lui ne sarebbe capace.

<Rilassati, è totalmente normale. Se si sporca si pulisce> dice, per poi prendere il pacco che tenevo sulle cosce e guardarlo, anzi sembra lo stia studiando.
<Mi hanno detto che quelli interni sono più comodi> afferma deciso, come se lui li avesse provati, per poi metterlo di nuovo sulle mie gambe. Un fremito le fa tremare, così le stringo ancora di più.

<E tu da dove lo sai?> chiedo. Modestamente tra le mie amiche non c'è nessuna che li usa, e mia madre non si è mai scomodata a farmi una lezione.

<Una mia vecchia amica mi chiedeva spesso di comprarglieli, alcune volte si dimenticava di averli, quindi suppongo siano comodi...> lo vedo leggermente rabbuiarsi, ma subito si riprende e torna come sempre. Non capisco, perchè alcune volte si rattrista ma dopo due secondi si riprende? Sono ľ unica che se né accorge?

<Ah-> è la mia risposta, beh che altro avrei potuto dirgli?
Lo inizio a guardare attentamente, realtà non sò neanche perchè lo faccio.
<Ti è guarito il tatuaggio?> chiedo per parlargli, forse solo per sentirlo parlarmi...

<più o meno, metto ancora la crema> risponde distratto.

<posso?> chiedo prima di alzargli la manica della maglia per vedere.

Annuisce guardandomi per un istante.

Delicatamente la alzo e osservo il perfetto lavoro di mio fratello, è bellissimo...sembra reale, sarà sicuramente anche merito mio...

<È venuto benissimo> dico passando leggermente la punta dell' indice sulle ali della falena. Lo vedo contrarsi e le vene diventano più prominenti...cazzo...
Gliela riabbasso e torno a guardare di fronte a me cercando di nascondere il disagio...oppure è vergogna? Beh entrambe...

Arriviamo davanti alľ appartamento e parcheggia.

<Beh grazie> dico aprendo la portiera.

<Ciao> dice facendo un mezzo sorriso, che diavolo...è spettacolare...

Mi giro di spalle, e a gambe molli entro dentro.

TATTOOS Where stories live. Discover now