39. Sveglia

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Corro su un prato di rose rosa. Sono scalza e ad ogni passo mi sento come se calpestassi cotone. I miei capelli vengono scompigliati da improvvise e immense folate di vento, che spazzano via tutti i petali, facendomi pestare questa volta spine e ciottoli. Piango, urlo, ansimo dal dolore, ma qualcuno mi accarezza lentamente la testa <Hey...Hey...Vick...ci sei?>.

Apro lentamente gli occhi, e per essere sicura di ciò che vedo sbatto più volte le palpebre. Ma che cazzo?

<Ciao....> mi sorride dolcemente. Nonostante tutte le pillole che mi hanno dato, riesco a vedere i suoi capelli biondi e sento il suo odore di caramello.

<I....io....ciao....?> sospiro. Ho gravi difficoltà a parlare ora, sono troppo stordita. È come se il mio cervello fosse isolato ed incapace di collaborare bene con il resto del corpo.

<Shhshshhh, non c'è bisogno che parli....ho già troppe cose da dirti> dice guardandomi dritta negli occhi.

<La tua psicologa mi ha chiamato, dopo che ti ho mandato i fiori, e mi ha fatto sentire un po' una merda sai? Uno che non ha le palle di venirti a visitare e a lasciarti di persona le sigarette, non è solo uno stronzo, ma uno stronzo infantile. Uno che vuole aiutarti, e farti sapere che ti è sempre vicino è il tipo di stronzo che voglio essere. Un tempo avevo conosciuto una persona sensibile quanto te, e non ľ ho aiutata come avrei dovuto. La solitudine è un disagio che in pochi possono sopportare....purtroppo. Ti....ti voglio bene, Victoria. Mi dispiace se sono un codardo. Voglio che tu sia felice e pazza, come sempre>.

<Non sei solo un codardo-stronzo-infantile -prendo un lungo respiro, devo dare ossigeno al mio cervello se devo mettere in uso il poco di buon senso che mi rimane con gli stupidi- ma sei anche stupido >.

<Lo so> sospira sedendosi sulla sedia accanto al mio letto. Ha ancora quei maledetti fiori in mano.

<Ti sei mai innamorato di qualcuno a prima vista?> chiedo.

<No, perchè me lo chiedi?>.

<Perchè io di te> una lacrima mi riga lentamente il viso. Stringo la coperta tra le dita e mi giro dall'altra parte dandogli le spalle.

Ľho ammesso, più a me stessa che a lui.

Ma almeno ora ho le idee chiare su ognuno dei componenti della mia vita. Tutti mi stanno lontano, cercando di far finta in tutti i modi di starmi accanto. Solo la mia migliore amica vuole starmi vicino, ma è ľunica persona che non voglio ferire, ľ unica che sta meglio senza di me, e che merita il meglio.

<Prometto che ti starò vicino> dice uscendo dalla stanza. Sento il suo sguardo sulla mia schiena, ma non oso girarmi. Sarebbe troppo imbarazzante. Per tutti, anche per i muri.

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