32. Buio tombale

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In macchina le goccioline di pioggia battono contro i vetri, e la pioggia mi da quasi venir sonno...
Arriviamo davanti al portone di casa mia, e dopo aver fatto un profondo sospiro, gli bacio la guancia destra e scendo in silenzio dalla macchina.
Senza girarmi apro il portone ed entro in casa stremata.

Il silenzio è assordante e dopo aver chiamato mia madre due o tre volte sento dei singhiozzi dalla cucina, e appena entrata la trovo seduta a terra con le spalle contro il mobile e con una bottiglia di vodka in mano.

Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo.

<Oddio mamma!> dico spaventata inginocchiandomi in fretta accanto a lei.

Cerco di toglierle la bottiglia e alzarla da terra, e nonostante i suoi lamenti e rifiuti, ci riesco.

<Che vergogna, tu non dovevi vedermi così...> biascica sfregadosi gli occhi pieni di lacrime barcollando.

Si poggia totalmente a me e la porto con non poca difficoltà verso la sua camera da letto.
Le tolgo il braccio dalla mia spalla e la stendo lentamente sul letto vedendola sospirare. Che merda.
Sicuramente colpa di papà. Di nuovo.

Ok Vick ora concentrati. Non so come funziona, ma di solito nei film serve un secchio, acqua e un buon sonno.

Odio dirlo, ma se ci fosse stata Michelle avrebbe saputo cosa fare...insomma...lei è esperta in materia. Così dopo essermi attrezzata, torno da mia madre e le poggio tutto vicino.

<Michelle...no...non devi rifarlo...io...> la sento sussurrare.

Sto al gioco.
<Che cosa non devo fare?> .

<Lo sai...> risponde per poi addormentarsi.

Ok questo è strano. Ma mia sorella ha fatto tante stronzate, credo sia ovvio che mia madre, anche da ubriaca fradicia, le vieta qualcosa che poi farà.

Come siamo arrivati qui? Come? Eravamo il perfetto sogno americano, e ora? Ora mi ritrovo a sedici anni ad aver cura che mia madre non entri in coma etilico. E gli altri? Gli altri se ne sbattono.

Le hanno tolto tutta la luce. Tutta la felicità che emanava, tutta la dolcezza, la positività. Per i loro porci comodi. E hanno tolto a me ľinfanzia e ľadolescenza. E a me questa merda non va giù. Ed ora, sono qui, sola, ad accarezzare lentamente i capelli a mia madre, invece di fare i compiti.

E anche così...in questo momento, ubriaca come è, affondata nella commiserazione e nelle lacrime, è comunque bellissima.

Cosa ti stiamo facendo mamma?

Inizia a tossicchiare per poi vomitare, così prendo subito il secchio e con una pezza bagnata dopo che ha finito, la pulisco delicatamente e la faccio ristendere.

Ahhh vaffanculo, questa donna non ha cresciuto solo me! Ma anche Michelle e Logan, persino mio padre!
Così mi alzo di scatto dal letto, rischiando di svegliarla e vado a prendere il mio telefono che avevo lasciato nel cappotto.

Digito il numero di Logan, ma stranamente non mi risponde...
Quello di Michelle è irraggiungibile.
Papà non ci provo neanche.

So che è totalmente immaturo e sciocco da parte mia, ma decido comunque di prendere il giubbotto ed uscire di casa in cerca dei miei stupidi fratelli.

È quasi sera, sicuramente Logan sarà a casa. Prendo ľautobus e una volta arrivata suono al citofono ma nessuno risponde.
<Ahhhh vaffanculo!> urlo dando un calcio alla porta, per poi avviarmi verso il suo studio.

Inizio a correre come una disperata. Il pensiero di mamma da sola in quelle condizioni non mi tranquilizza affatto.
Potrebbe succerderle qualsiasi cosa!

Appena vedo la porta entro di corsa. Ma rimango bloccata sul uscio. La musica metal/rock è al massimo, è così forte che quasi non si spaccando i vetri.
Anche se da fuori non si sente nulla.

Cammino in fretta per il corridoio buio, illuminato da qualche led rosso scuro e inondato da un forte profumo d'erba, fino ad arrivare nel suo ufficio. Spalanco di scatto la porta e la scena che mi si para davanti mi lascia totalmente sconvolta.


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