42. Sistema

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Appena entro nella mia stanza rimango bloccata davanti alla scena. Mia madre e mio padre seduti ľuno di fianco all'altro sul letto, mentre Michelle sta sulla sedia.

<Che ci fate qui?> soffio.

<Amore> mia madre si alza in piedi, e allisciandosi con le mani la gonna dice <siamo qui per darti una bella notizia che ti farà star meglio...>.
Fa fatica a parlare, è come se non riuscisse a continuare, come se non avesse più le corde vocali.
Mio padre non sembra aiutarla, resta a fissarci in silenzio, mentre Michelle sembra godersi lo spettacolo della vita.

<Continua> la incito muovendo la mano.

<Tua sorella tornerà a vivere con noi, e io e tuo padre...beh...abbiamo preso la decisione di fare di nuovi coppia> sorride ansiosa, ha il viso così rosso che potrebbe implodere.

Lei ha appena sentito cos'ha appena detto? O sono io che ho le allucinazioni dai farmaci?

<Cosa ne pensi> si tortura le pellicine.

<Voi...> prendo un lungo respiro dal naso e Michelle afferma <Ora ci sarà da ridere>.

<VOI SIETE LA RAGIONE PER LA QUALE IO SONO QUI! VOI DUE SINGOLARMENTE, IMMAGINA INSIEME COME COPPIA. MAMMA TU DOVRESTI ESSERE QUI, AL MIO POSTO! SEI DEPRESSA E ALCOLIZZATA CAZZO! E QUANDO HO AVUTO BISOGNO NON CI SEI MAI, MAI STARA. E TU...TU PAPÀ...TU SEI PEGGIORE DI LEI. TUTTI I TRADIMENTI, GLI INSULTI...TU SEI FRUSTRATO, ASSENTE...LA TUA...TUA PRESENZA MI METTE IN IMBARAZZO, SEI ASSURDO, UN ESSERE TOTALMENTE INUTILE NELLA MIA VITA DI MERDA. TU INVECE MICHELLE, TU SEI SOLO UNA COMPLESSATA DEL CAZZO, CHE SCAMBIA ĽAFFETTO CON IL SESSO. PERCHÈ NON TI SEI SCOPATA ANCHE MIO PADRE? EH?> urlo ma è come se non sentissi niente.

Ho il cuore che batte fortissimo, ľadrenalina accesa ma le gambe flosce. Le loro espressioni sono diverse e tutte molto soddisfacenti da guardare. Mia madre, colei che non mi ha mai comprato un assorbente, che non mi ha mai insegnato a cucinare o a fare una treccia, trema come una foglia, è così debole che se soffiassi si dissolverebbe come schiuma. Mio padre, colui che non mi ha mai parlato, se non di scuola, sembra addolorato, come se si vergognasse di se stesso. E poi Michelle, che non si aspettava me la prendessi anche con lei, resta ferma, zitta per la prima volta nella sua vita. Una lacrima le riga la faccia, e quella lacrima non mi rappresenta altro che una liberazione.

<Voglio che vi lasciate, voglio quel cazzo di divorzio firmato, voglio che mamma possa dormire tranquilla la notte senza rischiare di soffocare nel vomito e che papà si possa scopare chi vuole senza fingere di essere fedele. Voglio che Michelle si scopi mio fratello fino ad avere trenta figli, non me ne frega un cazzo, ma non voglio più vederli. Quindi divorziate> esco dalla stanza sbattendo la porta. Che famiglia del cazzo.

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