𝚌𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚝𝚠𝚎𝚗𝚝𝚢 𝚘𝚗𝚎

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Midoriya's POV

Le lezioni sono diventate monotone; non siamo neanche a metà anno, e già mi sento stanco, non solo fisicamente, ma anche mentalmente. I professori non fanno che riempirci di compiti, e noi studenti passiamo interi pomeriggi con la testa sui libri.

Ultimamente, gran parte delle volte, mi sono ritrovato a studiare con Kaminari, Kirishima, Kacchan, Asui e Uraraka. Siamo un bel gruppo, ma anche dividendoci il lavoro, la sera siamo distrutti a causa della giornata trascorsa.

Ogni giorno la stessa routine, che vorrei venisse spezzata come è successo a Don Abbondio nei Promessi Sposi, quando incontrò i bravi per la prima volta. È un paragone orrendo, me ne rendo conto, ma è l'unico che mi è venuto in mente.

A volte, a noi, si sono unite Jiro e Mina, e, raramente, la bruna e il bicolore.

Durante queste settimane, io e quest'ultimo ci siamo un po' allontanati, ma in un modo o nell'altro, abbiamo sempre ritagliato dei momenti per noi quando avevamo tempo.

Yaoyorozu sembra oppressiva nei confronti del suo ragazzo, che non vedo sereno già dalla mattina del giorno in cui andammo in biblioteca a studiare. Tuttavia, lui non ha mai sfiorato l'argomento neanche per sbaglio in mia presenza, e non so se sia un bene o un male.

Non ho ancora capito completamente cosa sento. O meglio sì, ma non voglio accettarlo. Non è il momento per innamorarsi, ma purtroppo sta accadendo, e non è facile soffocare ciò che provo.

Nel migliore dei casi, sarà qualcosa di passeggero e, se così non dovesse essere, cercherò di non pensarci.

Rassegnati, scemo.

"Siete liberi di scegliere se restare qui o tornare a casa - finisce di spiegare Midnight -. In fondo, ormai, anche questa è casa vostra" conclude facendo un occhiolino.

"Ci vediamo dopo le vacanze!"

Esce dalla classe, e così si conclude l'ultimo giorno, prima delle vacanze natalizie.

"Nerd" mi richiama Kacchan.

"Devo chiederti un favore, tsk"

Afferro la mia cartella, poggiata per terra accanto al banco, e successivamente me la carico in spalla. Vado dal porcospino che, quando nota che l'ho quasi raggiunto, comincia a camminare verso l'uscita dell'aula.

Accellero il passo, anche se di poco, fino ad affiancarlo, ma per qualche minuto restiamo in silenzio.

Siamo davanti alla mensa, ma oggi non ho fame, perciò tornerò direttamente in dormitorio e lo comunico al biondo, che si ferma immediatamente.

"D'accordo"

"Te lo dico dopo"

E poi varca la porta della stanza verso la quale andava, da cui si ode un gran boato, provocato dalle voci sovrapposte degli studenti che sono lì.

Io intraprendo la strada pre-stabilita e, come ho fatto altre volte, conto il tempo impiegato attraverso le canzoni, che durante il tragitto sono sempre tre, mentre penso a ciò che il ragazzo potrebbe dirmi.

Tolgo le cuffiette dalle orecchie e le porgo in tasca, mentre mi avvicino ad un mobile, tiro fuori un bicchiere e lo riempio d'acqua. La sorseggio lentamente, e l'unico rumore che si ode è il liquido che deglutisco.

Vado nella mia stanza, mi butto sul letto e mi addormento. Oggi mi sento particolarmente giù d'umore, e non capisco neanche io il perché.

due ore e mezza dopo

𝐆𝐥𝐢 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐬𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨 | 𝖳𝗈𝖽𝗈𝖽𝖾𝗄𝗎Where stories live. Discover now