𝚌𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚏𝚒𝚏𝚝𝚢 𝚘𝚗𝚎

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Todoroki's POV

La giornata trascorsa è stata così noiosa che, in questo momento, persino il soffitto della mia stanza sembra esser diventato interessante. Lo fisso da circa trenta minuti pensando ad Izuku, a come ieri è stato trascinato via da me in malomodo.

La mia espressione è cupa dal giorno dell'incidente. Da allora, nessuno è mai riuscito a smuovermi, neanche un po'. Il solo che ci riusciva era lui, che con strana ed estrema facilità mi è stato portato via.

Kirishima e Bakugo sono le persone che, ora come ora, più mi stanno accanto. Non solo perché erano lì la sera dell'incidente, ma anche perché sono i miei amici più cari.

I loro tentativi di rallegrarmi, però, sono stati e sono vani, ma nonostante ciò non smettono di provare qualcosa. Passiamo parte delle giornate insieme, giocando, uscendo o semplicemente parlando. Mi aiuta a distrarmi, questo è certo, ma non a farmi sentir meglio.

D'altronde, l'assenza del più piccolo si sente e non poco, ed è incolmabile. Poterlo vedere ogni giorno è bello, ma saperlo mio era tutta un'altra storia. Ora, invece, sembra non ci sarà più un lieto fine per noi, insieme.

Sono quasi le nove, sono steso sul letto e cerco qualcosa da fare pur di non pensare. Dormire sarebbe un'opzione, ma dal piano superiore proviene un trambusto alquanto fastidioso che mi impedisce di prendere sonno.

Sospiro, mi alzo e mi avvicino alla finestra, portando lo sguardo al cielo stellato.

"Quando ero piccolo, mi piaceva guardare le stelle con mio padre. Lui mi mostrava le costellazioni, da solo non ho mai saputo riconoscerle"

La sera del nostro primo abbraccio. La prima volta che ho potuto assaporare un calore diverso. Delle braccia al tempo nuove, ma che ad oggi sono la mia casa.

Lo schermo del cellulare si illumina, attirando così la mia attenzione. Un messaggio compare su di esso, e, letto il mittente, mi dedico alla didascalia.

ehi, la porta è aperta? vorrei parlarti, ma non ho bussato perché temo di disturbarti. sono qua fuori.
✔︎✔︎

Sorrido e mi dirigo a passo svelto alla porta. La apro, ed è proprio come scritto: lui è qui, fuori dalla mia stanza ad aspettarmi.

"Entra" esordisco alla sua vista, allargando il mio sorriso.

Fa il suo ingresso all'interno della stanza e si guarda attorno come se fosse la prima volta. Lo osservo malinconico, mentre lui si congratula ripetutamente per l'arredamento.

Ci sediamo sul letto, uno di fronte all'altro, a gambe incrociate, ma i nostri sguardi no. Il mio cerca il suo, ma quest'ultimo fissa le coperte azzurre del letto.

"Se ti piacciono, te le regalo eh" ironizzo, indicando con un dito il tessuto.

Inizialmente ride alla mia affermazione, ma un istante dopo solleva il capo e punta le sue iridi nelle mie. Un velo di tristezza ricopre i suoi occhi, mentre la sua espressione cerca di esprimere serietà.

"Volevo chiederti scusa per ieri, non era affatto mia intenzione. Davvero, non volevo e-"

"Va tutto bene" lo interrompo. Allungo una mano verso il suo viso e la poso sulla sua morbida guancia ricoperta da lentiggini, che prendo ad accarezzare delicatamente.

"Non è colpa tua. E poi state insieme, è geloso. Chiunque lo sarebbe, specialmente di te" gli sorrido, maledicendomi mentalmente per la seconda frase.

Il ragazzo, infatti, mi guarda confuso, probabilmente per le parole fuoriuscite dalla mia bocca, ma faccio finta di niente.

"Non giustificarlo, ti prego.."

Il suo tono è supplichevole, ed è perfettamente udibile un pizzico di sofferenza. La sua voce è rotta e tremante, quasi volesse piangere.

"Abbraccio?" domando al verde, allargando le braccia.

"Abbraccio" risponde, avvicinandosi a me.

In un attimo ci troviamo a contatto, e le nostre braccia stringono uno il corpo dell'altro. Lo sento sussultare, anche se per una piccola frazione di secondo, mentre il suo profumo di fragola  invade le mie narici.

"Sai, Hitoshi dice di starti lontano.." afferma con un pizzico di tristezza nel tono, mentre posa delicatamente la testa sulla mia spalla.

"Ma non voglio farlo. E poi, tu non mi faresti mai del male, vero?"

"No, Midoriya.." rispondo, accarezzando la sua chioma riccioluta e spettinata.

Lo sento sorridere e, malgrado non possa vederlo, mi fa sentire meglio. In fondo, è sempre stato così: solo lui mi fa star bene come nessuno.

"Me lo merito?" domanda, staccandosi lentamente da me.

"Cosa?" domando a mia volta, abbastanza confuso.

"L'incidente, aver perso la memoria. Me lo merito?" chiede ancora.

"Nessuno lo merita, specialmente tu" rispondo scuotendo la testa in segno di negazione.

Il verde mi guarda con i suoi occhioni verdi smeraldo, mentre io osservo le sue guance paffute ricoperte da numerosi puntini. Gliele afferro tra le mani e le tiro leggermente, facendolo ridacchiare. Il cuore mi si scioglie all'udir di quel suono soave, mentre il mio stomaco si ripiega più volte su se stesso.

La voglia di baciarlo è tanta, e probabilmente in un altro contesto lo avrei già fatto. Ma ora il ragazzo di fronte a me non ricorda nulla e non ricambia i miei sentimenti, perché convinto di amare qualcun altro, perciò cosa otterrei nel farlo? Sicuramente piacere. Ma lui? Lui non proverebbe nulla, e non è questo ciò che voglio. Voglio che torniamo ad essere noi.

Dirgli la verità servirebbe? Non mi crederebbe mai, nonostante sappia che il mio intento non è assolutamente ferirlo.

"Todoroki, mi stai ascoltando?" chiede il verde, sventolandomi una mano davanti agli occhi.

Scuoto la testa grattandomi la nuca, mentre Izuku ridacchia nel vedermi imbarazzato.

"Dicevo, tra poco ci sarà il ballo di fine anno. Ci andrai?"

"Oh, beh, credo di sì. Tu presumo vada con Shinso" rispondo immediatamente, abbozzando un sorriso tutt'altro che sincero.

Il solo pensiero di vederli nuovamente insieme mi manda in subbuglio lo stomaco, e quelle farfalle che Izuku mi provoca, volano via come se fosse stata spruzzata dell'insetticida.

Non oso immaginare cosa accadrà quando me li ritroverò realmente davanti, abbracciati, o mano nella mano.

"Immagino di sì - sorride indifferente e abbassa il capo -. Tu con chi ci andrai?"

Lo guardo malinconico e resto in silenzio. Chi glielo dice che vorrei che ci fosse lui al mio fianco, a quel ballo e per sempre? Che da quando non è più mio ogni giornata è buia?

Tante domande si accavallano nella mia mente, e i pensieri si fanno così forti che neanche mi rendo conto di essere a pochi centimetri dal suo volto, i cui occhi mi guardano, facendomi perdere.

Osservo le sue labbra per poco, e finisco per far scontrare le nostre fronti. A questa distanza resistere è impossibile, ma sono costretto a farlo, e frenare ogni voglia di sentirlo ancora mio per una sola volta.

Ci sorridiamo a vicenda prima di allontanarci. Dopodiché il più basso si butta all'indietro sul letto, muovendo appena il materasso.

"Vorrei ricordarmi di te, Todoroki. Non immagini quanto desidero ricordarti, così come tutto il resto. Ma soprattutto te.."

ANGOLO DI UNA PERSONA BASSA

[1146 parole]

le copertine sono state gentilmente "proposte" da rosvolley, che dice di odiarmi ma in fondo mi vuole bene <3







𝐆𝐥𝐢 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐬𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨 | 𝖳𝗈𝖽𝗈𝖽𝖾𝗄𝗎Where stories live. Discover now