𝚌𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚝𝚑𝚒𝚛𝚝𝚢 𝚝𝚑𝚛𝚎𝚎

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Midoriya's POV

"Hai già deciso quando chiederglielo?" domanda Uraraka, buttandosi sul mio letto.

Scuoto la testa, mentre mi accomodo davanti a lei, sulla sedia che si trova accanto la scrivania.

Tuttavia, pochi istanti prima che il mio fondoschiena tocchi la superficie di essa, Kacchan bussa alla porta della mia stanza. So che si tratta di lui perché mi aveva avvisato, dicendomi che sarebbe venuto ad “assistere e aiutare”, qualora dovesse servire una mano.

"Sai almeno cosa indossare?" domanda ancora, mentre mi guarda aprire la porta, così da permettere al biondo di entrare.

Rispondo allo stesso modo, facendola sospirare e ridacchiare quasi contemporaneamente. La vedo alzarsi e dirigersi verso il mio armadio, che successivamente apre e comincia ad osservare curiosa.

"Ma è pieno di felpe!" commenta, fin troppo sorpresa, alla vista di tutti quelli indumenti, diversi tra loro solo per il colore.

"Ormai sono abituato, ha sempre indossato solo quelle" afferma Kacchan, chiudendo la porta con un colpo secco.

"Uuh, quindi guardi bene come mi vesto" lo provoco con tono sarcastico, facendolo leggermente irritare, e questo fa scappare una risatina a me e alla castana.

In risposta, come sempre e come mi aspettavo, mi augura di esplodere, facendomi ridere ulteriormente.

"Comunque sia, quando uscirete, non potrai farlo con una di queste addosso" afferma dopo aver perlustrato tutto il contenuto del mobile per poi chiuderne le ante.

"Fare che?"

"C-cioè, perché no?" chiedo confuso.

"Perché devi farlo impazzire, idiota" risponde il biondo.

"Quello lo ha già fatto. - replica prontamente Uraraka - Ma è bene che lo faccia ancora, magari più di prima" continua poi.

"Ci ritroviamo domani mattina alle nove al piano terra, andiamo a fare shopping!" conclude, aggiungendo a quanto detto un'occhiolino.

Resta ancora diversi minuti, durante i quali parliamo di scuola, Todoroki, momenti e ancora Todorki; poi saluta me e l'altro ragazzo ed esce, lasciandoci soli.

Durante quel breve arco di tempo ne approfitto per chiedere lui qualcosa in più sulla questione “Kirishima” e, brevemente, mi racconta che sono usciti e che c'è stato un bacio. A breve, Kacchan si dichiarerà, e ovviamente spera in una risposta positiva, che sono certo arriverà. Sono felice per lui. Nonostante tutto se lo merita. Kirishima è un ragazzo d'oro, e sicuramente entrambi, insieme, staranno bene.

Anche lui, dopo poco va via, e questa volta rimango solo.

Così, decido di mettere un po' di musica, avendo a disposizione del tempo libero, e prendo uno dei tanti fumetti che ancora non ho letto. Avvio una delle tante playlist, senza fare caso alla canzone che parte, dato che le vignette catturano totalmente la mia attenzione.

Passano così due ore, anche se a me sembrano trascorsi solamente trenta minuti. Ho letto ininterrottamente senza stancarmi un attimo, tanto che sono riuscito a finirlo.

Giunto un certo orario, poi, mi reco dal resto della classe, che sicuramente è al piano terra, poiché è quasi ora di cena. Esco quindi dalla mia stanza e scendo i numerosi gradini, fino ad arrivare a destinazione e, come immaginavo, sono tutti lì.

Cerco tra loro la chioma divisa perfettamente a metà del bicolore, ma non la trovo, capendo così che ancora non è sceso. Guardandomi ulteriormente bene intorno, noto anche l'assenza di Yaoyorozu, cosa che fa sparire in me ogni sensazione di piacere che stessi provando.

Salgo nuovamente le scale e corro verso il secondo piano, fino a raggiungere la stanza che mi interessa. Poso l'orecchio sulla superficie in legno della porta, e da quest'ultima sento due voci parlare e, talvolta, sovrapporsi.

Decido di bussare e, dopo diversi tentativi, il proprietario della camera viene ad aprirmi, rivelando la sua figura e, poco più dietro di lui, quella della bruna, proprio come mi aspettavo.

Lo scruto da capo a piedi guardandolo apaticamente, ma sembra un'altra persona. Ha un faccia perfettamente paragonabile a quella di uno zombie, e quasi quasi mi spaventa.

"Menomale che sei qui" commenta Yaoyorozu, con una certa tristezza nel tono.

Guardo entrambi con aria interrogativa, ma nessuno dei due sembra voler parlare. Si scambiano diverse occhiate, come per dire glielo dici tu o parlo io? Non posso dire di essere tranquillo, ma resta comunque quest'ultima l'impressione che cerco di dare ai due.

"Sono giorni che ricevo chiamate da parte di mio padre" esordisce Todoroki.

"Già sai, non accetta la mia omosessualità"

Annuisco senza fiatare, prestando attenzione ad ogni parola che pronuncia.

"Ultimamente non fa che insultarmi. Ma non mi importa, in fondo lo ha fatto per anni, mi ha sempre trattato come voleva. Il punto è che.."

"Il punto è che sono intervenuti i miei genitori" lo interrompe Yaoyorozu.

"Vogliono vederci insieme, anche a costo di utilizzare la forza" continua la ragazza, mentre delle lacrime le rigano le guance.

"I-io.. a me lui p-piace, ma non lo c-costringerei mai a s-stare c-con m-me" continua.

Asciuga le goccioline d'acqua che fuoriescono dai suoi occhi, mentre cerca di restare tranquilla, in modo tale che ciò che dice sia comprensibile.

"Abbiamo dovuto mentire, abbiamo detto che stiamo insieme solo per far loro un piacere"

Improvvisamente, una strana ma nota fitta si fa strada nel mio stomaco. Ho la nausea e, nonostante stia respirando, mi sento soffocare, quasi potessi svenire da un istante all'altro.

"Ovviamente non è vero" riprende la parola Todoroki.

"Sai cosa provo per te, Midoriya. Lo sa anche lei, e le sta bene" indica la bruna.

"Se mi comportavo in un certo modo nei suoi confronti, era solo per la volontà dei nostri genitori. Certo, è innegabile che inizialmente ne ho approfittato: avevo il ragazzo che mi piace con me, e lo volevo tutto mio. Ma poi ho capito che non posso stare con lui, se solo per mia volontà" confessa tutto d'un fiato.

"Ti sembrerà strano, Midoriya, ma voglio aiutarvi, vorrei poter fare qualcosa per voi" afferma puntato le sue iridi nelle mie.

Guardo entrambi perplesso, come se non sapessi che dire, ma dopo un po' rompo quel silenzio creatosi da pochi secondi.

"Tutto ciò è inaccettabile.."

"È importante che capiscano che se va bene a loro, non è detto sia lo stesso per voi" dico, cercando di non tremare.

"Facile a dirsi" replica Todoroki.

"Tra qualche settimana abbiamo una cena. Ci saranno solo i nostri genitori, potresti venire se ti va" propone Yaoyorozu.

"Si sentirebbe in imbarazzo" risponde Todoroki, rivolgendosi alla corvina.

"Non trovo altra soluzione.." conclude la ragazza.

Torna a regnare il silenzio, mentre ognuno di noi pensa a qualcosa da dire o fare.

"Potremmo pur sempre provare" esclamo, riferendomi a ciò che ha detto la bruna poco fa.

"Todoroki, i-io voglio t-te, e sarei disposto a t-tutto" balbetto.

Istantaneamente si alza, fiondandosi tra le mie braccia. Mi lascia un bacio tra i capelli, mentre Yaoyorozu resta in disparte a guardare la scena e ad asciugarsi altre lacrime fuoriuscite.

"Ce la faremo, te lo prometto" sussurro a pochi millimetri dal suo orecchio, mentre con una mano accarezzo la sua chioma morbida e ordinata.

Non risponde, ma sento qualche lieve singhiozzo, perciò resto in silenzio.

Forse, sono io che perdo sempre più la testa per te.

𝐆𝐥𝐢 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐬𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨 | 𝖳𝗈𝖽𝗈𝖽𝖾𝗄𝗎Where stories live. Discover now