𝚌𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚝𝚑𝚒𝚛𝚝𝚢 𝚎𝚒𝚐𝚑𝚝

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Todoroki's POV

"Avete visto Iz- Midoriya?" domando ai presenti, sempre col fiatone, dopo aver spalancato bruscamente la porta d'ingresso del dormitorio.

"È corso in camera sua dicendo di non voler vedere nessuno" risponde immediatamente Kaminari.

Non faccio in tempo a ringraziarlo, che subito mi precipito su per le scale, sotto lo sguardo confuso di tutti i miei compagni. Giungo in pochi secondi al quarto piano, e a passo svelto vado a bussare alla porta del verde.

"Izuku, apri, ti prego!"

Busso ininterrottamente, senza alcun tipo di risultato. Poso più volte l'orecchio sulla superficie lignea, ma dall'interno non sembra provenire nessun rumore.

"Ci sei..?" domando con un leggero tremolio del tono, quasi avessi perso le speranze.

Si ode un tonfo, come se un qualcosa fosse stata gettata in terra.

"Cosa è successo?"

Di nuovo silenzio.

"Facciamo così - stacco il viso dalla porta -. Se la risposta è positiva, batti un colpo. In caso contrario, battine due"

Un colpo.

"È tutto ok?"

Due colpi.

Immaginavo, che domanda inutile.

"Vuoi un abbraccio?"

Un tonfo. Subito dopo altri due.

"Posso entrare?"

Silenzio di tomba.

Poi sento la serratura scattare: probabilmente ha fatto girare la chiave.

"La porta è aperta?"

Ancora uno.

Poso la mano sulla maniglia, la spingo leggermente verso il basso e la porta si apre, consentendomi l'accesso alla stanza. È tutto buio, ed è un'atmosfera insolita, perché in genere c'è sempre tanta luce. Cerco la sua figura nell'ombra, nonostante riesca a vedere ben poco, e la trovo vicino al letto. La sua schiena aderisce con esso, le braccia circondano le gambe, aderenti al petto, e il suo capo è chino su queste.

Lo affianco e, inizialmente, resto immobile e in silenzio. Ma subito dopo lo sento singhiozzare e, istintivamente, lo abbraccio, cercando così di consolarlo, anche se invano. Vorrei dire qualcosa, ma ho paura di ferirlo maggiormente, di essere inopportuno. Cosa si fa in situazioni del genere? Io ho sempre fatto tutto da solo, non avendo nessuno che mi confortasse. Come devo comportarmi?

Tutto ciò che mi viene è stringerlo più forte che posso, nonostante le lacrime minaccino di fuoriuscire anche dai miei occhi. Ma non posso farmi vedere così, specialmente in questo suo momento di fragilità.

Gli afferro il volto con una mano, cercando di sollevarlo, ma oppone una resistenza così forte, che mi costringe a rinunciare.

"Mi chiedo cosa stia ancora facendo qui" afferma d'improvviso, lasciandomi senza parole.

"Le persone soffrono a causa mia, per questo sono sempre stato solo" continua poi.

"Causo problemi di ogni genere a chiunque, chi vorrebbe mai una nullità come me? Nessuno, te lo dico io, ed è inutile dire il contrario perché non ci crederò mai. E tuo padre ha ragione"

Le sue parole mi hanno sconvolto. È come se qualcosa dentro di me si stesse pian piano sgretolando. Non so ancora ciò che si nasconde dentro di lui, ma se è arrivato al punto di pensare queste cose, forse ha realmente sofferto più di chiunque io abbia mai conosciuto.

𝐆𝐥𝐢 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐬𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨 | 𝖳𝗈𝖽𝗈𝖽𝖾𝗄𝗎Where stories live. Discover now